Suspense a Mosca dov'è Eltsin?

Funzionari del Cremlino fanno sapere che il presidente russo sarebbe rientrato in barella semi-svenuto Funzionari del Cremlino fanno sapere che il presidente russo sarebbe rientrato in barella semi-svenuto Suspense a Mosca: dov'è Eltsin? Una ridda di voci e smentite: «C'è un golpe» MOSCA to. Lunghe riprese del premier Cernomyrdin che incontra Camdessus, del Fondo Monetario Internazionale. Servizio sul primo vice-premier Oleg Soskovets, che sarebbe stato uno dei protagonisti del tentativo di isolare Eltsin. Servizio su Vladimir Shumeiko, il presidente della camera alta, che ha tirato fuori l'idea dello stato d'emergenza. Servizio su Oleg Lobov, segretario del consiglio di sicurezza. Servizio sul generale Gromov, l'eroe afghano che torna di continuo in tutti gli scenari di intervento dell'esercito. Tutto è molto strano e ricorda altre storie analoghe dei tempi di Gorbaciov, che precedettero il golpe dell'agosto 1991. Ma chi vuole il golpe? Chi guida le voci? Un altro dei consiglieri del Presidente, Gheorghij Satarov, accetta di farsi intervistare dalla tv russa e prova a rispondere. Ma non smentisce. «Ci sono forze che puntano al tanto peggio, tanto meglio». Chi sono? «Non lo so. Ma possono appartenere a due sole categorie: quelli che si trovano in posizione illegale e altri, che sono fuori gioco, che hanno un aspetto rispettabile e che puntano a tornare a galla». L'allusione è evidente: i primi sono gli ex reclusi di Lefortovo, Rutskoi in primo luogo. Gli altri, quelli «dall'aspetto rispettabile», possono essere solo Jurij Skokov, l'altro protagonista delle voci del golpe che avrebbe preso le mosse la sera del 9 marzo. Era - secondo la versione che campeggiava ieri sulla prima pagina della Obshaja Gazeta - colui che avrebbe dovuto apparire in televisione rivelando che Eltsin non è più in condizione di guidare il paese. Era - l'ex segretario del consiglio di sicurezza, ex intimo del presidente Jurij Skokov - colui che avrebbe dovuto mostrare immagini di Eltsin in stato di semi-incoscienza. Satarov dunque non smentisce, ipotizza. Ci sono molti «offesi» insiste l'intervistatrice - licenziati dal Kgb, dai servizi di controspionaggio. Chi li controlla? «Chiedete a Baturin», risponde Satarov. Jurij Baturin sta in un ufficio a qualche decina di metri. E ora si capisce meglio perché è inquieto. Perché le «voci» sono accompagnate da «fatti» uno più sconcertante dell'altro. Le prime - secondo un documento che circola per Mosca, che cita, due fonti diverse e «indipendenti l'una dall'altra», e precisamente un «collaboratore dell'apparato centrale del controspionaggio» e «uno dei vice-capi del servizio di sicurezza del presidente» - ci presentano uno stranissimo gruppo di «congiurati»: il citato, «rispettabile» Skokov, il primo vice-premier DAL NOSTRO INVIATO «E' una cortina di fumo». Jurij Baturin, consigliere del Presidente per i problemi della sicurezza, ci risponde personalmente al telefono. E' appena tornato d'urgenza dal periodo di riposo. E' notte, ma lui è ancora al Cremlino. «Sono chiacchiere, naturalmente», dice. Ma chi sta manovrando contro chi? «Questo è da accertare». Sei inquieto? «Certo, è inquietante». E' uno dei pochi dell'entourage presidenziale che accetta di commentare. Il clima a Mosca si è fatto ben più spesso che una cortina di fumo. E le voci non corrono solo di bocca in bocca, ma dilagano dagli schermi, riempiono le prime pagine dei giornali e - come dice il commentatore di «Podrobnosti», Dettagli - «diventano forza materiale». Eltsin - come rivela a sorpresa alla stampa Aleksandr Jakovlev ■ jarebbe tornato a Mosca ieri dopo soli quattro giorni di una vacanza che doveva durarne 15. Domanda numero uno: perché è tornato se si tratta solo di chiacchiere? Domanda numero due: se è tornato, perché nessuna fonte ufficiale ne ha dato notizia? Demanda numero tre: come è tornato? Gli inviati della tv russa al Cremlino non lo sanno. Eppure rivelano dagli schermi di aver parlato con «una decina» di funzionari e consiglieri del Presidente e riversano sul pubblico l'ipotesi che un aereo speciale avrebbe prelevato Eltsin a Soci «in condizioni di rianimazione». Chi ha dato loro questa informazione? E perché la danno? Tanto più che il telegiornale del primo canale, Ostankino, quello presieduto da Aleksandr Jakovlev, alle 21, tace completamente sulle «voci». Non una parola. In compenso fa sfilare quasi tutti i personaggi del presunto complot¬ Aleksandr Yakovlev presidente della televisione Ostankino ha confermato che il presidente Eltsin è rientrato dalla vacanza ma ha smentito le voci che lo davano in cattiva salute MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Aleksandr Yakovlev esce dal Cremlino indossando il suo sorriso più enigmatico e ben disposto a recitare la parte del pompiere. Tutti gli attribuiscono un ruolo centrale nelle ore confuse di Mosca: sarebbe stato lui dalla poltrona di presidente di Ostankino, la televisione di Stato, a sventare un video-golpe contro Boris Eltsin. Come fece accanto a Gorbaciov nel teorizzare e sostenere la perestrojka, Yakovlev è di nuovo nel rosso dell'uovo come consigliere del Presidente russo. BOSNIA Soskovets (che agirebbe per conto di Cernomyrdin), il sindaco di Mosca Jurij Luzhkov, fino a ieri eltsiniano sfegatato, l'ex amico intimo del Presidente, ex ministro dell'Informazione Mikhail Poltoranin, il citato Vladimir Shumeiko, il capo di stato maggiore, generale Mikhail Kolesnikov, il vice-ministro della Difesa, generale Andrei Kokoshin. Ma, al momento di andare in onda, Aleksandr Jakovlev avrebbe bloccato tutto e sarebbe corso da Eltsin a raccontare la manovra, subito rientrata. Obshaja Gazeta, di certo bene informata, riferisce che Jakovlev e Oleg Popzov (direttore del canale russo) sarebbero stati davvero avvertiti che una certa trasmissione «speciale» doveva andare in onda. E c'è un'altra versione - attribuita a «uno dei più vicini collaboratori» di Eltsin - che racconta di un drammatico incontro nell'ufficio del Presidente, cui più o meno gli stessi congiurati (Cernomyrdin non c'era) avrebbero chiesto a Eltsin di farsi da parte. Nell'un caso e nell'altro obiettivo sarebbe stato di preparare elezioni presidenziali anticipate, trasferendo a Cernomyrdin i pieni poteri. Quanto arrosto ci sia dietro questo fumo, per ora, sono in pochi a saperlo. Ma la cucina puzza. Qualcuno pensa che potrebbe essere una provocazione destinata a «togliere di mezzo» i presunti congiurati. Che partirebbe cioè da un'altra ala dell'entourage presidenziale, che gioca d'anticipo. Giuliette Chiesa Il presidente russo Boris Eltsin Si rincorrono le voci di una sua grave malattia insieme a quelle di un imminente golpe orchestrato proprio dal suo stesso entourage che se me l'avessero proposta l'avrei bloccata». Perché tutte queste voci? «Gliel'ho detto, si lavora così. Pensi che oggi ho ricevuto in tivù la telefonata di uno che si è presentato come deputato della Duma e mi diceva che il Presidente era stato urgentemente riportato a Mosca malato...». Altre voci? «Certo, servono a innervosire l'opinione pubblica e a provocare il panico in Occidente». Che sta perdendo la fiducia nella leadership russa. «L'Occidente e gli Stati Uniti capiscono poco e male quel che sta accadendo qui». Qua! è l'errore principale? «Aver messo in discussione il ruolo della Russia nel mondo. Si dice che qui c'è il caos e si cerca di fare a meno di noi. Ma la Russia non si può trattare così, anche se fosse solo governatorato».