«Demonizzano Berlusconi

Alla stampa estera: se vincono i progressisti, il vecchio regime avrà vita lunga Alla stampa estera: se vincono i progressisti, il vecchio regime avrà vita lunga «Demonizzano Berlusconi » Pannella: i comunisti, vero pericolo TORO I L dopo-voto sarà anche un m rebus, ma il pattista Valerio Zanone, già segretario liberale, ministro e sindaco di Torino dove combatte per il seggio da senatore nel collegio del centro città, ha una certezza: «Escludo fin da ora la possibilità che il Patto per l'Italia offra i suoi seggi, tanti o pochi che siano, a una maggioranza guidata dal pds di Occhetto». Vabbè, ma se i risultati elettorali confermeranno le indicazioni dei sondaggi «riservati» che danno al centro un risultato migliore del previsto, tali da prefigurargli un ruolo di «ago della bilancia», cosa farete? «E' vero, se il Patto avrà un risultato consistente si costituirà un nucleo essenziale con il quale si dovranno fare i conti. A quel punto potrà presentare una proposta di governo a programma liberaldemocratico sul quale potranno convergere le parti più moderate degli altri schieramenti». ROMA. «Avevano bisogno di un "demonio", se lo sono inventato, è il più fragile di tutti, per liberarsene basta un avviso di garanzia»: Marco Pannella alla Stampa Estera, è andato per sparare sul bersaglio «comunista», ma anche per difendere Berlusconi, che non vede come un «diavolo», perché i diavoli sono proprie quelli che lo stanno trasformando in «nemico pubblico», che lo stanno demonizzando. «Sono convinto - dice Pannella - che se nei prossimi giorni un sondaggio attribuisse a Berlusconi il 45% dei voti, beh, allora ci si libererebbe subito di lui: politicamente, economicamente o fisicamente, con un intervento di tipo finanziario, con un avviso di garanzia, o in qualche altro modo». La difesa del patron di Forza Italia, serve a Pannel- la per un excursus sul regime, per additare quelli che oggi si vestono «a nuovo», mentre il loro dominio esiste da tempo «perché da 48 anni sono al potere». Se i progressisti vincessero le elezioni, dunque, la partitocrazia non farebbe altro che perpetuare il suo «regno». Secondo Pannella, si riaffermerebbe lo stesso strapotere già visto nel periodo dell'unità nazionale, «quando la P2 e il pei erano alleati e un ex direttore del Corriere viveva al quarto piano di Botteghe Oscure e da lì chiamava il giornale». Per Pannella, gli elettori devono difendersi, devono impedire che i «comunisti» oltre al potere che già hanno, prendano anche Palazzo Chigi. «Sarebbe davvero - dice - il ritorno della monocultura, in base alla quale, ad esempio, il Csm manderà in Emilia Ro¬ magna magistrati o "indigeni" o "omogenei"». Anche l'accordo Fiat - che costerà all'erario tra i 700 e i 1200 miliardi - secondo Pannella servirà soltanto a finanziare l'area che si muove intorno ai sindacati e al pds. E aggiunge che anche la Montedison ha nominato un commissario ex comunista, mentre a Tmc è andato un direttore comunista. «L'asservimento della stampa nazionale poi - prosegue - si è visto con la notizia di Occhetto indagato relegata nelle pagine interne». Pannella sostiene che, vista la situazione, «si vive meglio alla Fininvest, dove Costanzo e Mentana hanno preso tranquillamente le loro posizioni, dove Funari ha detto senza problemi di aver votato Rifondazione: se l'Italia fosse governata da Berlusconi come la Fininvest... ». [Agi] Marco Pannella

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