Tornatore: idea sprecata

Tornatore: idea sprecata Tornatore: idea sprecata E «Il Camorrista» va in onda su Rete4 E LA FININVEST ROMA UE autori, due modi diversi d'intendere la pratica politica: da una parte Nanni Moretti, dall'altra Giuseppe Tornatore. Ieri mattina, mentre il primo presentava il filmino elettorale «L'unico Paese al mondo», il secondo, regista premiato con l'Oscar ma anche consigliere comunale eletto a Palermo nella formazione di sinistra, parlava della presentazione sulla berlusconiana Retequattro del suo film d'esordio «Il camorrista» e chiariva i motivi per cui ha scelto di non prendere parte alla realizzazione dell'operazione morettiana. «Nei giorni scorsi - dice Tornatore - si è detto per errore che anche io avrei girato uno spot elettorale anti-Forza Italia. Non è così: apprezzo un'iniziativa di questo genere, però io non l'avrei presa. Trovo che sia una bella idea da sfruttare in modo diverso: per molti anni ho fatto politica attiva, militanza come oggi non si dice più, e so che, in campagna elettorale, la cosa che conta è raccogliere voti. I soldi si spendono se ser- vono effettivamente a convincere nuove persone a votare in un senso. Ora: che senso ha proiettare questi spot al Sacher o in poche altre sale dove già si sa che vanno solo persone di un certo tipo? Insomma, la propaganda serve soprattutto a "spostare" voti e allora io mi chiedo quanti voti "sposterà" effettivamente il filmino di Moretti e degli altri se verrà mostrato a un pubblico già in un certo modo selezionato?». Impegnato nella messa a punto del suo nuovo film «Una pura formalità» in cartellone al prossimo Festival di Cannes, Tornatore riflette anche sulla scelta Fininvest di programmare «Il camorrista» proprio domani, a una settimana esatta dalle elezioni, dopo otto anni di forzato black-out sia in tv che al cinema, dopo le querele, dopo il sequestro e il dissequestro. Gli interrogativi sono inevitabili: mossa elettorale o semplice tempismo di programmazione? Occasione per far notare che sulle reti Fininvest va liberamente in onda un film vittima della censura di Stato di- lontà di giocarsi una carta, ma non so fino a che punto possa essere una carta solo a favore di "Forza Italia"; il film potrebbe anche aiutare il fronte progressista. Comunque credo che la decisione di trasmetterlo sia più una mossa di immagine che una forma di speculazione politica: non ci vedo malafede; ne ho vista molta, invece, quando il film è stato tenuto per tanto tempo nel cassetto». Liberamente ispirato all'omonimo libro del giornalista Giuseppe Marrazzo sulla vita di Raffaele Cutolo, «Il camorrista» fu oggetto di tre querele: una, subito ritirata, di Enzo Tortora; un'altra, finita in prescrizione, di Raffaele Cutolo; la terza di Ciro Cirillo, ex-assessore regionale de rapito nell'81 dalle Br e rilasciato dopo il pagamento di un riscatto e misteriosi contatti con la camorra. Il film fu messo sotto sequestro «in pendenza di querela» e il processo per diffamazione si è concluso due anni fa con la sentenza di dissequestro. oli camorrista», film d'esordio di Giuseppe Tornatore (a lato), va in onda domani sera su Retequattro retto da un regista progressista oppure solo scelta avveduta, suggerita dagli ultimi fatti della cronaca napoletana riguardanti le collusioni tra giudici, politici e camorra? All'autore di «Nuovo cinema Paradiso» che finalmente vede rinascere sul piccolo schermo la sua prima creatura non importa poi troppo: «C'è di sicuro una coincidenza: il direttore di Retequattro Franceschelli mi disse a settembre che avrebbe voluto programmare il film, poi però accade che "Il camorrista" vada in onda proprio adesso... Certo, è evidente la vo¬ Fulvia Gap rara

Luoghi citati: Cannes, Italia, Palermo, Roma