Due match nel gran finale

Dopo lunghe trattative, domani il confronto diretto in Radio Rai e mercoledì su Canale 5 Dopo lunghe trattative, domani il confronto diretto in Radio Rai e mercoledì su Canale 5 Due match nel gran finale Scontro diretto Occhetto-Berlusconi dato Berlusconi - racconta Occhetto - pensavo da comune mortale, di poterlo fare il giorno dopo. Scendevo da un comizio, andavo a fare il dibattito. E invece si è creata questa grande attesa...». E quanto al Cavaliere la sua ansia l'ha dimostrata sottraendosi a tutti gli scontri in diretta: niente Milano Italia e niente II Rosso e il Nero, sì soltanto a confronti registrati. E per scaricare un po' di ansia prima del fatidico mercoledì, i duellanti affileranno le armi in un dibattito radiofonico: questa mattina, alle 10, Occhetto e Berlusconi si affronteranno in un match organizzato dal Giornale Radio della Rai. Uno scontro me¬ ICE Nanni Moretti: «Abbiamo fatto un film per non firmare un appello, per prendere posizione attraverso il nostro lavoro». Con il film collettivo «L'unico Paese al mondo», destinato soltanto alle sale cinematografiche (esce oggi in ventitré città), lungo circa venti minuti,scomposto da novo sketches o spot realizzati da altrettanti registi, il giovane cinema italiano interviene nella campagna elettorale che più di ogni altra ha trascurato la gente di spettacolo e gli intellettuali, schierandosi contro Berlusconi e Forza Italia. Nel primo sketch, diretto da Daniele Luchetti, 34 anni, Silvio Orlando a letto si agita nel sonno notturno, prigioniero di un incubo. Sognando, vede il ministro socialista protagonista de «Il portaborse», Nanni Moretti, circondato dai suoi noti faccendieri e consiglieri: adesso è candidato di Forza Italia. Si prepara a mostrarsi in tv, scarta l'idea di mettere un maglione blu, con un assistente fa le prove per la conferenza-stampa: «Siamo in grado di garantirvi un milione di posti di lavoro in più in due anni». Qualche dubbio: «Se viene il giornalista stronzo a fare domande sul passato socialista?», «Rispondi: ecco la cultura del sospetto», suggerisce l'assistente; «E se chiedono: ma chi ha governato fino adesso?», «Rispondi: i comunisti»; «Parole-chiave?», «Ottimismo e fiducia». Silvio Orlando si sveglia terrorizzato: «Ho sognato che erano tornati». Sulla porta del bagno, il ministro socialista accompagnato dalla sua corte è reale, sorridente, trionfante: «Siamo tornati». Nell'ultimo sketch, diretto da Nanni Moretti, 40 anni, la figura del regista-protagonista vagabondante in Vespa, resa familiare dal suo film «Caro diario», è dislocata a Parigi, e per un attimo si sospetta l'esilio: ma no, la sua voce s'indirizza al caro diario per dire che Berlusconi ci ha provato anche in Francia, senza successo in un Paese dove certo non domina la dittatura del proletariato però il sistema e la borghesia sono un po' migliori, così che il proprietario d'un impero editoriale e televisivo non può candidarsi pure a governare: «Mi sa che il nostro è l'unico Paese al mondo» dove cose simili possono accadere. Il film, autofinanziato dai realizzatori, e da attori e tecnici con il proprio lavoro prestato gratuitamente, firmato soltanto collettivamente, portato a termine in venticinque giorni dal nascere dell'idea allo schermo, si può vedere da oggi in trenta cinema italiani (da Trieste a Roma, da Siena a Salerno, da Torino a Iesi, da Bergamo a Bologna) che lo hanno acquistato pagando appena il prezzo della copia, circa tre- diato: Occhetto sarà negli studi Rai di Saxa Rubra, con a fianco il direttore del Gr Livio Zanetti, mentre Berlusconi sarà a centinaia di chilometri di distanza, nella sua villa di Arcore, dove sarà raggiunto dai tecnici della Rai e dal direttore del Tgl Demetrio Volcic, gradito anche lui da entrambi i duellanti. Ma neanche il match radiofonico andrà in diretta: oggi si registra e domani mattina si va in onda. Certo, lo scontro radiofonico è un'anteprima prestigiosa, ma alla Rai continuano a coltivare il sogno di aggiudicarsi il bis dello scontro Occhetto-Berlusconi. Una rivincita da giocarsi in zona Cesarini, magari venerdì 25, a Ritorna il ministro del «Portaborse» La voce di Mike sulle immagini di Moravia Un gol spettacolare contro un televisore centomila lire, e che si sono impegnati a non smembrarlo, a non farne usi diversi dal proiettarlo, a non adoperarlo in occasione di comizi né d'altri eventi elettorali. «L'unico Paese al mondo» sarà pure l'unica espressione di propaganda elettorale a poter ignorare il silenzio che precede le votazioni, assicura Angelo Barbagallo, produttore: «Dalla relativa legge, il cinema neppure viene nominato. Il nostro legale ha chiesto il parere del garante: non ci sono ostacoli, L'OSCAR possiamo procedere. In due giorni di telefonate abbiamo trovato trenta sale in cui uscire: non ne abbiamo trovate a Palermo né a Genova né a Milano, abbiamo avuto scarse adesioni nel Sud dove i cinema sono pochi. Sono sicuro che avremo molte altre richieste». Contro Berlusconi e Forza Italia, lo sceneggiatore Stefano Rulli, per l'occasione anche regista, ha diretto uno sketch in cui il ragazzo handicappato Matteo viene seguito e guidato nella vita sociale dall'educato- due giorni dal voto. Un'idea accarezzata dal direttore della Rai Gianni Locatelli, che è stata fatta correre attraverso i canali informali, ma con un'aggiunta: oltre a Occhetto e Berlusconi, al match Rai potrebbe partecipare anche Mino Martinazzoli, un'idea che è subito piaciuta al pds. Racconta Alessio Gorla, angelo custode del Cavaliere: «A parte il dubbio che volessero fare un dibattito due contro uno, gli abbiamo risposto: a noi va bene, ma dovete rispettare le regole della commissione di vigilanza della Rai...». Raffinata astuzia degli uomini del Biscione: pur di poter allargare il dibattito anche a Gianfranco Fini - temutissimo mattatore delle tribune tv - gli uomini Fininvest si appellano alle regole Rai secondo le quali gli schieramenti ammessi sono quattro: progressisti, Patto Italia, Lega-Forza Italia e Alleanza Nazionale. E sul rilancio di Berlusconi («ci sto, ma fate partecipare anche Fini»), la trattativa si è arenata, anche se al pds negano che sia Locatelli vorrebbe una «rivincita» in tv con i due leader e Martinazzoli Ma Forza Italia: allora anche Fini leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per paura di Fini: «Non è affatto così - dice Massimo De Angelis -, noi siamo disponibili, la verità è che finora non è stata formalizzata una proposta da parte della Rai». In questa storia l'unico che può essere soddisfatto è il diret¬ tore del Tg5, Enrico Mentana, che però non si aspetta un match al calor bianco: «Vedrete, che a quattro giorni dal voto, i duellanti cercheranno di fare un superappello elettorale, più che attaccarsi personalmente». E intanto proprio ieri le «diplomazie» in¬ crociate hanno trovato un accordo sugli intervistatori: oltre a Mentana, ci saranno il vicedirettore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e l'editorialista de la Repubblica Mino Fuccillo. Fabio Mart