IL NOSTRO AMICO DI PARIGI CI SVELA LA CONTROPETERIA

IL NOSTRO AMICO DI PARIGI CI SVELA LA CONTROPETERIA IL NOSTRO AMICO DI PARIGI CI SVELA LA CONTROPETERIA rono cosa egli pensasse di Nieztsche, rispose: «Io penso che ci sono assai lettere inutili nel di lui cognome» (così narra Alberto Savinio, in Bai piedi all'animo 1934-40, ora in Torre di guardia, Sellerio 1977). Dico che la contropeteria è detta prima che essere scritta, e nel citato libro per tutti, e per tutti i bambini, si scrive: «les contrepéteries... lettres qu'on pétrit» (=lettere che noi si impasta), e questa medesima è una contropeteria: se la leggete non ci credete, se la sentite non la mettete in dubbio. L'arte di sfalsare i suoni, o di impastare le lettere, talvolta è più semplice e più vicina allo scritto: nella Vie des mots si legge «Pauline est roquette/Paulette est coquine», e questa contropeteria chiede poche spiegazioni (da un poco vicino, si potrebbe tradurre: «Loredana è monella; Lorella è mondana). Ma nella sostanza noi scambiamo i suoni e regolare diventerebbe «La parte delle viole». In francese il giuoco è di molto migliore: La vie des mots diventa L'ami des veaux («L'amico dei vitelli»). Che giuoco è questo giuoco di lettere? Nella Francia si sente con l'orecchio che «la vie» sta a «l'ami» come «mots» sta a «veaux». E' meraviglioso che nell'Italia non sia proprio così, ma si è pure letto un Vostro eminente Maestro nel Pensare. Jean-Francis Fils de Comtes, asserire che la «natura... d'una tradizione pur rigorosa com'è l'italiano» è «sommamente "scritta"». La rima, nell'Oltralpe di là, Voi la volete vedere; noi, nell'Oltralpe di qua, la vogliamo sentire, e ci è proprio naturale che «mots» sia la rima di «veaux». Maledetto sia chi mal ne pensa, ma quando un piemontese ha fatto una rima tra «Nietzche» e «camicie», siete lì che ne parlate ancora adesso. E sì che era un francese lo scrittore Giulio Renard a cui, quando gli domanda¬ chel, 1986 e 1988). Il primo dei due porta un subtitolo che dice: «l'art de déCaler les Sons» («l'arte di sfalsare i suoni») ma troverei alcuna difficoltà a dispiegare perché due lettere vadano scritte con la maiuscola, e il Iraduttore italiano può essere non abbia la voglia di diffondersi in esplicazioni. C'è dell'osceno, là. E' geniale che, sempre per Albin Michel, appaia proprio adesso «Il primo libro di contropeteria per ognuno», del menzionato contropoeta Joè) Martin e del figuratore Rémy La Goistre. Il titolo è «La vita delle parole», che con una contropeteria italiana ir¬ Voi le lettere: «Jacques est en Iran», «Jean est en Irak» ma: «Vanni Nolente. Nanni Volente». Tutte le altr^ informazioni sulla nostra contropeteria potrete averle nel seguire la rubrica settimanale sul giornale satirico «L'anatra incatenata»; oppure nel leggere 77 ridotto delle contropeterie, che è un libro del 1934, per Luigi Perceau, che viene dall'essere ri-impresso nel 1992. Il libro più eclatante, L'arte della contropeteria per Luca Etienne. Lo si trova solo nei cataloghi. (Del Luca Etienne si può leggere qualche sunteggio nei tomi della Biblioteca oulipiana, o un metodo per parlare il gergo, in qualche libreria d'occasione). Ma non solo di contropeteria si vive; questo va senza dire. Ecco per chi ama gli anagrammi, il Dizionario dei giochi di lettere, che esce in edizione da tasca per Larousse, e ci si leggono ben 151.000 anagrammi (già dal 1989 vi era per Larousse un Dizionario

Persone citate: Alberto Savinio, Albin Michel, Del Luca Etienne, Giulio Renard, Larousse, Luca Etienne, Nanni Volente, Sellerio

Luoghi citati: Francia, Iran, Italia, Parigi