Lettere inedite all'amica Rodocanachi

Lettere inedite all'amica Rodocanachi Lettere inedite all'amica Rodocanachi PRoma, 23 marzo 1951 ERO' considera, cara lucia, che per il ralenti della mia vita, il ritmo Ida pasqua a natale e da natale a pasqua, è un ritmo veramente accelerato... - mi sono trovato sul collo soltanto lavori seccanti e deprimenti, tra i quali la traduzione della «melanconia I» (sic!) della warzburg, e che non potevo scrivere lettere perché dovevo finirli, e che mi mettevo a dormire per non cominciarli... - che per scrivere (anche lettere!) ho bisogno di bere, ma per bere bisogna mangiare, ma se mangio, divento «pesante» e non scrivo più, dunque bevo senza mangiare, ma se bevo posso lavorare, ed allora ho cattiva coscienza perché non lavoro, ed allora non posso scrivere lettere perché dovrei lavorare... - che ho «scoperto» il cinematografo (dopo un periodo di astinenza di quasi undici anni) e che quando dovresti scrivere una lettera ma non puoi perché devi lavorare, dunque non rimane che bere perché non hai voglia di mangiare e roma è una pozzanghera, e se ti inetti a dormire subito avresti dormito diciotto ore su ventiquatUo, non ti rimane che andare al cinematografo (dove, se ti va male, vedi oliver (o Olivier) che approfitta dell'amleto per mostrare le gambe e che dice i monologhi che si sentono sul serio, benché tenga la bocca chiusa, e allora capisci che amieto era un perfetto ventriloquo - ma se hai fortuna, vedi esther williams che balla sotto acqua, ed il medium è più pesante del corpo, ed allora non ci sono più nijinskj che tengano) - che ci sono crisi intime, quasi tutte le persone con le quali m'ingrano in giro per il mondo, ed il problema del tao... ecc. ecc. ecc. ecc. Roberto Impiastri italiani Roma 27 maggio 1958 Mia cara Lucia, non so se posso fare qualcosa per te. Scrivi senza riguardi. Io parto domani, e presto o tardi la posta la ricevo. Se posso, passo per Arenzano... Di te e di Cian (Paolo Rodocanachi n.d.r.) non ti dico molto. Sicuro è che benché non l'abbia visto molto, apparteneva molto al mondo mio. E avevo più familiarità con lui, che con impiastri italiani che vedo spessissimo... Robeito

Persone citate: Cian, Paolo Rodocanachi, Rodocanachi

Luoghi citati: Arenzano, Roma