Torna il terrore degli skin di Maria Corbi

Le teste rasate in azione 2 volte. Nel mirino anche i giardini Le teste rasate in azione 2 volte. Nel mirino anche i giardini Torna il terrore degli skin Roma, aggrediti quattro marocchini ROMA. Giubbotti neri, teste rasate, svastiche. Sono sempre di più oramai le bande di ragazzi, quasi sempre giovanissimi, che sotto i simboli ereditati dal nazismo seminano il panico nella capitale. Gli ultimi episodi di violenza sono di domenica notte quando in due diverse zone della città quattro giovani extracomunitari sono stati aggrediti e malmenati per il colore della loro pelle. Due gravi fatti di intolleranza razziale che ancora una volta hanno avuto luogo in due quartieri periferici della città, Casilino e Prcnestino, dove la noia e la disoccupazione trasformano ragazzi ancora adolescenti in temibili naziskin. Erano le sette di sera di domenica quando a Erik, un marsigliese di colore, Chafer e Abounassi, marocchini senza regolare permesso di soggiorno, si sono avvicinati con fare minaccioso cinque ragazzi: teste rasate, bomber nero, scudetto dell'Italia sul braccio, un medaglione con la testa dell'aquila. Facce dure che non lasciavano dubbi sull'intenzione di menare le mani. Per scatenare la rissa uno di loro ha ordinato ai tre ragazzi di colore, che stavano in una cabina della Sip, di lasciare il telefono libero. Una scusa per chiamare a raccolta gli amici n iniziare l'aggressione che ai tre extracomunitari è costata cinque giorni di prognosi. Poi la fuga in una Renault Clio bianca, di cui sono state segnalate le prime cifre. Poco dopo, verso le nove di sera, al Casilino un altro marocchino è stato malmenato. Azzedine Chengli, trent'anni, regolarmente residente nella capitale, ha raccontato alla polizia di essere stato preso a calci e a pugni da quattro uomini al distributore di benzina sulla via Casilina. Chengli di notte per guadagnare qualcosa aiuta gli automobilisti che si fermano al distributore di benzina automatico. E domenica sera l'extracomunitario ha detto di aver GERMANIA capo pende una denuncia per lesioni con l'aggravante dell'odio razziale. Due aggressioni che si sommano ai tanti espisodi di violenza che oramai nella capitale portano la firma dei naziskin. C'è chi sostiene che questa spirale di odio e intolleranza di matrice razzista si alimenti da sé. L'effetto emulazione giocherebbe un ruolo importante sulle menti di tanti giovani di periferia che vivono per la strada senza nessuna reale prospettiva per il futuro. Oramai questi giovani sbandati sono quasi ogni giorno protagonisti della cronaca nera. Di solito si danno appuntamento alle fermate della metropolitana e poi decidono cosa o chi colpire. Come i quindici «nazi» che sabato notte hanno deciso di sfogare la loro rabbia distruggendo i giardini di viale di Porta Ardeatina. Sono stati sorpresi armati di bastoni, bottiglie, spranghe nei giardini pubblici vicino alla Piramide intenti a devastare tutto quello che gli capitava sotto tiro, dalle panchine alle aiuole, alle piante. Ma secondo la polizia, che li ha fermati e identificati, questo raid vandalico sarebbe stato solo l'inizio di una serata alla caccia di barboni ed extracomunitari. Maria Corbi

Persone citate: Azzedine

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma