«Cattolici attenti alle alleanze»

La Cei detta le regole in politica. Oggi con il Papa la «preghiera per l'Italia» La Cei detta le regole in politica. Oggi con il Papa la «preghiera per l'Italia» «Cattolici, attenti alle alleanze» // card. Ruini: sui valori si rischia l'ipocrisia Amato: ma il Centro non ha colpe se in Italia il bipolarismo è fallito CITTA' DEL VATICANO. A due settimane dal voto, il presidente della Cei detta il decalogo del cristiano in politica: parla - sembra soprattutto al partito popolare italiano, che è nel cuore dei vescovi, e al suo segretario Martinazzoli; e ammonisce: attenti alle alleanze, dopo il voto. Il card. Camillo Ruini ha aperto ieri i lavori dei Consiglio permanente della Cei, la «giunta di governo» dei vescovi italiani. Oggi, con il Papa, ci sarà la «preghiera per l'Italia», un avvenimento che continua ad avere, nell'opinione pubblica, anche e forse soprattutto un significato politico, a dispetto delle smentite curiali. Ruini ha aperto con una conferma della sua linea: tutti i cattolici in un solo partito. «Presenza unita e coerente, e un servizio onesto e disinteressato». Una «forza di ispirazione cristiana è ancora necessaria per esprimere sul piano sociale e politico la tradizione e la cultura cristiana della società italiana». Non vogliamo vincolare le coscienze, ha detto il presidente dei vescovi italiani, ma vogliamo aiutare «a riflettere e comprendere». Soprattutto i cattolici, perché «la necessità della coerenza tra la fede e la vita viene tuttavia facilmente interpretata in maniera assai astratta e generica, come se fosse compatibile con qualsivoglia scelta politica concreta, prescindendo da temi e criteri essenziali della dottrina morale e sociale cristiana, che dobbiamo pertanto chiaramente ricordare». Ed ecco il «decalogo» di Ruini, la «griglia» di verifica del cattolico doc in politica: la tutela della vita umana in ogni istante della sua esistenza; la promozione della famiglia autentica, fondata sul matrimonio; la dignità della donna e il suo ruolo nella vita sociale; la concreta libertà dell'educazione e della scuola; la valorizzazione delle autonomie locali e i corpi sociali intermedi; la centralità del lavoro, la libertà e l'efficienza del sistema economico e lo sviluppo dell'occupazione; l'attenzione privilegiata alle fasce più deboli della popolazione; la cooperazione tra i popoli, la solidarietà e la pace; il rispetto dell'ambiente; la salvaguardia della vita delle future generazioni. «Se questi riferimenti vengono di fatto disattesi, la coerenza cristiana, o la stessa attenzione ai valori e alle istanze dei credenti si riducono a un'apparenza, per non dire un'ipocrisia che vorrebbe coprire e giustificare un'effettiva incoerenza o non accoglienza». A chi rivolge il suo monito il presidente della Cei? Agli elettori e a coloro che verranno eletti: «Questo richiamo ha una valenza che va ben oltre il momento elettorale e riguarda gli indirizzi politici e programmatici che verranno concretamente perseguiti, e su questa base gli accordi e le alleanze che potranno essere stabiliti». E' una griglia esigente, da un punto di vista politico; e se l'interlocutore principale del card. Ruini fosse il partito popolare, gli chiuderebbe non poche strade, dopo il 27-28 marzo. Infatti i progressisti si sono schierati a difesa della legge che permette l'aborto e del documento del Parlamento europeo che ammette l'esistenza giuridica delle unioni omosessuali, e a difesa della scuola pubblica. Quindi, a rigore, niente alleanza tra sinistra e centro. Ma esistono problemi anche per un'eventuale alleanza a destra, identificabili soprattutto nell'attenzione «alle fasce più deboli della popolazione», fra cui gli immigrati, e nella solidarietà; sono argomenti che Lega, Alleanza nazionale e Forza Italia non sembrano vedere con gli stessi occhi della Chiesa. D'altronde, ha detto il card. Ruini, è fallace «la pretesa di ridurre la politica a una semplice dimensione di scelte economiche, amministrative o istituzionali, che sarebbero comunque libere e non rilevanti sotto il profilo etico e religioso». Ci sono questioni «sempre più radicali circa la stessa struttura biologica ed etica dell'uomo che entrano in maniera sempre più massiccia nella sfera della vita pubblica». Di conseguenza, i cristiani e la Chiesa devono occuparsene. Marco Tosatti Un lieve malore B HI «Attenti al CARO direttore, nel suo fondo di domenica, «I lamenti tardivi del Centro», Gianni Vattimo imputa al Centro di ostacolare con la sua presenza il funzionamento del sistema secondo la logica bipolare, scelta e voluta dagli italiani. E se occorreranno nuovi governi tecnici, o di coalizione, la colpa sarà appunto del Centro, che avrà impedito alla destra e alla sinistra di raggiungere la maggioranza assoluta. Ma com'è che funziona un sistema bipolare? Funziona quando permette di scegliere fra due contendenti un vincitore alle elezioni? O funziona quando, oltre a ciò, fa uscire dalla vittoria elettorale una maggioranza e un governo per il Paese? Io ho sempre pensato che sia la seconda la risposta giusta. Ed è qui che i conti non tornano, perché è ormai sotto gli occhi di tutti che destra e sinistra non sono due potenziali maggioranze di governo, sono due cartelli elettorali, scossi da contrasti durissimi fra i suoi componenti. Vattimo se ne rende conto, ma dice con invidiabile levità: sì, le lacerazioni ci sono, ma non saranno mai così destabilizzanti come gli effetti dovuti alla presenza del Centro. E no, su questo dobbiamo regionare, prospettandoci i casi che avremmo davanti se destra o sinistra avessero la maggioranza. Caso primo, va al governo l'intera coalizione con tutte le sue posizioni. Pensa davvero Vattimo che non sarebbe destabilizzante avere al governo un Fini che, in questo momento, pone il problema della revisione dei confini con la ex Jugoslavia? Oppure che il mercato darebbe Giuliano Amato B II cardinale HI Camillo Ruini presidente della Conferenza episcopale italiana Profezie del veggente sociale» davvero la sua fiducia a una sinistra in cui Bertinotti, da posizioni di governo, continuasse la sua guerra ai risparmiatori, alle privatizzazioni e alla Nato? Caso secondo (e forse più probabile) destra e sinistra si spaccano dopo le elezioni, perché i loro contrasti sono insanabili davanti al governo. Come la si fa la maggioranza, con chi, e con quale coerenza rispetto alla logica bipolare scelta e voluta dagli italiani? Come si vede, se questi rischi incombono su di noi, non lo si deve al Centro cui va caso mai il merito di contrastarli, ma alle scelte politiche sbagliate di chi ha fatto questa destra e questa sinistra. Né si dica che di ogni sistema bipolare destra e sinistra sono comunque eterogenee al loro interno. Altro è avere elettori estremisti, altro è stipulare intese con i partiti che li rappresentano. Il sistema bipolare funziona - se Vattimo mi permette - quando uno co- me Occhetto dice agli elettori estremisti: o votate per i miei candidati o votate per quelli della destra. E allora sì che se li tira dietro. Ma se si accorda con i loro partiti, se ne sostiene i candidati, innesca invece una bomba a orologeria che scoppierà poi in Parlamento. Le legge elettorale non imponeva di farlo, è stata un alibi per farlo. E il Centro è entrato in campo quando questo bipolarismo miope si è delineato ed è risultato impossibile impedirlo. Non credo che abbia torto, se pensa di lavorare per una funzionante democrazia dell'alternanza più di tanti suoi falsi profeti. Con viva cordialità Giuliano Amato Giancarlo Baghettl e la Redazione di «Auto oggi» commossi si uniscono al dolore della famiglia Anfuso per la scomparsa del rag. Giuseppe Anfuso — Segrate, 14 marzo 1994. Partecipa al lutto Francesca Oldrlnl. La Cltroén Italia partecipa commossa al dolore della famiglia per la perdita del dottor Giuseppe Anfuso — Milano, 15 marzo 1994. La Presidenza, la Direzione Generale e la Redazione della rivista A.M. dell'Editoriale Giorgio Mondadori esprimono sentimenti di cordoglio ai familiari per l'improvvisa dolorosa perdita di Giuseppe Anfuso — Milano. 15 marzo 1994. La Direzione Relazioni Esterne della Opel General Motors Italia partecipa al dolore dei familiari e dei colleghi dell'ufficio Stampa Fiat Auto per la improvvisa scomparsa di Giuseppe Anfuso — Roma, 14 marzo 1994 Luca Grandorl ricorderà sempre Giuseppe Anfuso bravo, leale, pieno di idee e di entusiamo. Con Lorenza, Martina e Mattia è vicino a Claudia ed Alessandro in questo disperalo momento. — Milano, 15 marzo 1994. Luca di Montezemolo partecipa commosso al dolore della famiglia per la scomparsa di Giuseppe Anfuso ricordandolo con affetto per gli anni di lunga collaborazione. — Maranello, 14 marzo 1994 L'Autogerma di Verona con Bent Schlesinger e Sergio Fontana partecipano al lutto per l'improvvisa scomparsa del ragionier Giuseppe Anfuso Verona, 15 marzo 1994, Increduli e profondamente addolorati per la scomparsa di GIUSEPPE, ci uniamo al grandissimo dolore di Claudia e Alessandro Anfuso con tutto il nostro affetto e la nostra amicizia Giorgio e Ilaria Forattinl. Milano. 15 marzo 1994. Conti Editore partecipa al lutto della famiglia per la perdita dello stimatissimo rag. Giuseppe Anfuso - San Lazzaro. 14 marzo 1994 Tommaso Valentinetti e Diego Eramo unitamente alla redazione di Auto si uniscono al dolore della lamiglia per la prematura scomparsa del carissimo Giuseppe - San Lazzaro, 14 marzo 1994. Arduino Benin e Aldo Pagetti ricordano con alletto l'amico Giuseppe Anfuso Torino. 14 marzo 1994 li Responsabile ed i Colleghi dell Utlicio Stampa della BMW Italia Spa partecipano commossi al grave lutto che ha colpito la famiglia pei la perdita del caro Giuseppe Anfuso Palazzolo di Sona (VR). 15 marzo 1994 La Direzione e la Redazione di Quattroruote parteepanc al grande dolore della famiglia per l'improvvisa scomparsa di Giuseppe Anfuso del quale ricorderanno sempre l'impegno e la disponibilità sul piano umano e sul piano professionale. Rozzano. 14 marzo 1994 Giuliano Amato Gli Areici di Autosprint, ancora increduli, sono vicini alla lamiglia per la dolorosa perdita di Giuseppe Anfuso — San Lazzaro, 14 marzo 1994. Disperali, Ippolita e Carlo Cavicchi piangono la scomparsa del carissimo amico Giuseppe e si uniscono al grande dolore della lamiglia — San Lazzaro, 14 marzo 1994 Raffaele e Roberto Mastrostefano sono affettuosamente vicini alla famiglia nel ricordo dell'amico sincero Giuseppe Anfuso — Milano. 14 marzo 1994. La Direzione e la Redazione di Ruoteclassiche partecipano alla famiglia il loro rimpianto per la scomparsa di Giuseppe Anfuso — Rozzano, 14 marzo 1994. La Direzione e la Redazione di Tuttotrasporti partecipano alla famiglia il loro sincero rammarico per la scomparsa di Giuseppe Anfuso — Rozzano, 14 marzo 1994. Per la prematura scomparsa dell'amico Giuseppe Sergio Grippa partecipa al dolore dei familiari. — Milano, 15 marzo 1994. Il Presidente, il Consiglio d'Amministrazione, il Collegio sindacale e il Direttore generale de l'Editrice dui: Automobile-Lea partecipano al dolore della famiglia per l'immatura scomparsa di Giuseppe Anfuso Roma, 15 marzo 1994. Carlo Luna. Alberto Bellucci, Umberto Cutolo e la redazione de L'Automobile pian gono la scomparsa dell'indimenticabile amico Giuseppe Anfuso e sono allettuosamente vicini in questo tristissimo momento a Claudia e Alessandro. Roma, 15 marzo 1994. Marco de Martino, commosso, partecipa il dolore della famiglia Anluso per la scomparsa di Beppe Roma. 15 marzo 1994 Renzo e Lucia Villare sono vicini con alletto al grande dolore della famiglia per la scomparsa dell'amico carissimo Giuseppe Anfuso ppTorino. 15 marzo 1994 Stefano con gli zii Riccardo e Laura ricorderanno sempre con afletto il caro POPPI. Partecipano commossi gli amici: Marco Ansaldo Franco Badolato Enrico Biondi Angelo Caroli Cristiano Chlavegato Carlo Coscia Gigi Mattana Bruno Perucca Gianni Romeo Fabio Vergnano Alida Militello profondamente addolorata è vicina alla famiglia per la perdita del DOTTOR Giuseppe Anfuso Milano. 14 marzo 1994. Fernanda e Roberto Bellato sono vicini a Claudia e Alessandro (Continua a pag. 8)