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LA STRATEGIA DELLA DIFESA LA STRATEGIA DELLA DIFESA ROMA O, non dite che io faccio il ricattatore. Il fatto è che la procura ha accolto malamente la volontà del mio cliente, Maurizio Broccoletti, di collaborare. Non appena ha fatto il nome di Scalfaro è cambiato il clima attorno a lui. E poi lo vedete: non lo vogliono scarcerare a nessun costo. Gliela vogliono far pagare. E così gli ho proibito di collaborare ulteriormente. Ormai andiamo al processo, che comincia il 26 aprile. E lì si vedrà». L'avvocato Nino Marazzita, difensore del cassiere infedele del Sisde, del «duro» che gioca con il fuoco delle cariche istituzionali, ha cominciato a giocare l'ultimo tempo di questa partita. Una partita mortale per la credibilità delle istituzioni, avvocato. Se ne rende conto? «E io che devo dire? Mi devo pentire per aver aperto un pentolone di malaffare? Una tangentopoli nel cuore dello PROVINCIALI A WASHINGTON quale i due provengono, è simile alla vita politica di certa provincia italiana, nella quale non c'è bisogno di violare la legge, di trucidare giudici, di mettere le cose per iscritto perché l'incesto fra i poteri abbia luogo. Come ha detto il direttore del principale giornale dell'Arkansas, 1' «Arkansas Dernocrat», «così funziona la vita qui da noi, una strizzata d'occhi, una pacca sulla spalle, un prestito, una variante al piano regolatore, un finanziamento elettorale». Anche da noi, direttore. Il problema esplode quando la dolce vita della politica di provincia viene spostata su scala nazionale. Quando i ras locali vengono catapultati sulla scena della Casa Bianca e passati per il tritacarne dei media e del Parlamento. Gli ex boss di provincia, come i Clinton, trasecolano, cadono sinceramente dalle nuvole, vedono complotti, non capiscono perché un comportamento perfettamente nonnaie fino a ieri debba essere considerato mostruoso oggi. Scatta allora nelle vittime dell'attacco politico, inesorabile e pericolosissima, quella sin-