Lavoro allarme di Clinton di S. Lepri

Appello durante il G7 a Detroit. Ciampi: «L'Italia ce la farà» Appello durante il G7 a Detroit. Ciampi: «L'Italia ce la farà» lavoro, allarme di Clinton «Usa e Europa uniti contro la crisi» IL MONDO IN CERCA DI FUTURO NKI.LO stesso giorno in cui s'incontravano a Vladivostok, nell'Estremo Oriente russo, i ministri degli Esteri di Mosca e di Washington per parlare di Bosnia e Medio Oriente e in generale dei rapporti tra quelle che restano le due maggiori potenze militari, a Detroit si riuniva la conferenza dei ministri del Tesoro e del Lavoro dei sette Paesi più sviluppati del mondo (il famoso G-7). Con un tema preciso, la lotta alla disoccupazione. Una volta il primo evento avrebbe soverchiato il secondo. Questo vuol dire che fermare il massacro nella ex Jugoslavia e riattivare il processo di pace arabo-israeliano dopo la strage di Hebron sia meno importante della conquista di nuovi posti di lavoro nelle grandi democrazie industriali? Evidentemente no. Ma, nel primo caso, si tratta di venire a capo di faide storiche, tragiche quanto si vuole ma circoscritte, specie dopo la fine della guerra fredda, mentre nel secondo si tratta di affrontare un problema endemico, diffuso, non più «congiunturale» ma «strutturale», che mina la stabilità economica e subito dopo politica di quelle grandi democrazie industriali, appunto, che rappresentano, piaccia o meno, il massimo o ultimo punto di riferimento planetario. Anche per i poveri, anche per gli esclusi, di altri luoghi o di altri continenti. Compresa la Russia. A Vladivostok non è andata male, stando alle prime notizie. Volontà di cooperare, per la Bosnia e per il Medio Oriente, nonostante il «ritorno» del Cremlino come fattore concorrente degli equilibri di potenza, pur dopo una disfatta storica. Com'è andata, come sta andando a Detroit? Anche qui è l'America che si riafferma come elemento propulsivo. Ma forse con qualche problema in più, rispetto a Vladivostok. Foco più di un anno fa, Bill Il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton con il vicepresidente Al Gore (a sinistra) DETROIT. I sette Paesi più industrializzati cercano una ricetta contro la disoccupazione. Ieri il presidente americano Bill Clinton ha aperto i lavori del G7 a Detroit con un messaggio chiaro: il compito dei governi non è creare posti di lavoro, ma aiutare i cittadini a trovarli e a crearli. E soprattutto sarà necessario coordinare le politiche di intervento a livello mondiale, per combattere con successo la disoccupazione. Per i sette Grandi l'appuntamento sul lavoro è una novità. Fino ad ora si erano occupati di problemi macroeconomici, ora badano a temi più concreti. Le proposte che emergeranno in questo vertice formeranno un vero programma di intervento che sarà presentato a luglio, nel corso del G7 di Napoli. Mentre a Detroit si discute di disoccupazione in Italia il presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi si dice fiducioso sul futuro economico dell'Italia. «Intravedo incoraggianti segnali di ripresa, che inducono a ritenere superate le difficoltà più gravi», sostiene Ciampi. S. Lepri A PAGINA 27

Persone citate: Al Gore, Bill Clinton, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Clinton, Foco