Londra chiude gli aeroporti di Fabio Galvano

Paralizzati Heathrow e Gatwick, isolati i passeggeri. Scotland Yard: possibili nuovi attacchi Paralizzati Heathrow e Gatwick, isolati i passeggeri. Scotland Yard: possibili nuovi attacchi Londra chiude gli aeroporti Paura dopo il terzo attentato Ira LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si allarga l'assedio dell'Ira agli aeroporti inglesi. Un altro attacco a colpi di mortaio - il terzo nello spazio di cinque giorni - è stato sferrato ieri mattina contro lo scalo londinese di Heathrow. In serata un secondo allarme, che ha costretto alla sospensione di tutti i voli, mentre anche l'altro aeroporto di Gatwick, a Sud della capitale, entrava nel mirino dei repubblicani irlandesi. Le telefonate in codice, alle 20 italiane, hanno indotto i responsabili della sicurezza a chiudere entrambi i terminali di Gatwick e a sospendere il servizio ferroviario con il centro di Londra. In entrambi gli aeroporti migliaia di passeggeri sono stati confinati in aree «sicure». Dei quattro proiettili lanciati ieri mattina contro Heathrow con tubi di fabbricazione artigianale, da una macchia a meno di cento metri dal recinto perimetrale, uno è caduto sul tetto del terminale 4, lo stesso che era già stato preso di mira nella notte fra giovedì e venerdì. Gli altri tre hanno invece colpito il piazzale di parcheggio degli aerei in prossimità della pista Sud. Anche in questa occasione, come nei due precedenti incidenti, nessuno degli ordigni è esploso. «Un difetto tecnico», spiega il capo della squadra antiterrorismo, David Tucker. Ma si sta facendo strada un'altra ipotesi: che l'Ira finora ha rivendicato soltanto l'attacco di mercoledì sera alla pista Nord - stia giocando a rimpiattino con le forze dell'ordine, per creare il massimo imbarazzo (ci sta riuscendo) in un'escalation propagandistica. Gli esperti confermano infatti chi i repubblicani irlandesi hanno raggiunto una tale competenza tecnica da garantire il funzionamento di quasi tutti gli analoghi ordigni usati in Ulster. Ieri pomeriggio Scotland Yard ha ottenuto l'intervento di specialisti dell'esercito. Preceduto dai soliti avvertimenti telefonici, che chiedevano la chiusura dell'aeroporto e la cancellazione di tutti i voli, l'attacco di ieri è avvenuto attorno alle otto. La pista Sud è stata subito chiusa e riaperta soltanto nel pomeriggio, quando anche il terminale 4 - sgomberato dopo il primo allarme telefonico - ha riaperto i battenti. Il risultato è stato un'altra giornata di caos all'aeroporto, con decine di voli annullati, e nelle strade di grande comunicazione che lo circondano. Soltanto dopo alcune ore, durante le quali centinaia di poliziotti hanno setacciato la zona, è stato trovata l'arma usata questa volta. Era stata accuratamente nascosta sotto terra, e ricoperta di rami, erba e foglie secche. La po¬ lizia ha ammesso che quella piccola macchia era stata controllata dopo il secondo attacco di giovedì notte; ma il nascondiglio, evidentemente, era perfetto. Non c'è dubbio, infatti, che il mortaio fosse già in posizione. «Non ci troviamo di fronte ad audaci terroristi che tornano notte dopo notte a prendersi gioco dei servizi di sicurezza», ha detto il comandante in capo di Scotland Yard, Paul Condon: «Abbiamo dei vigliacchi che hanno nascosto numerosi ordigni vicino all'aeroporto e si sono dileguati nella notte». Ma l'allarme di ieri ieri sera ha il sapore della beffa. Fabio Galvano Gli agenti setacciano gli aeroporti di Londra ma l'Ira continua a colpire [foto ansa]

Persone citate: David Tucker, Paul Condon

Luoghi citati: Londra, Ulster