la Juve e Alesi schiacciano l'acceleratore di Fabio Vergnano

Il pilota in visita all'amico Vialli e ai bianconeri, ai quali Trap chiede pronta reazione contro il Genoa GIORNI DECISIVI Il pilota in visita all'amico Vialli e ai bianconeri, ai quali Trap chiede pronta reazione contro il Genoa la Juve e Alesi schiacciano l'acceleratore \jean: la Ferrari? Una neopromossa, ma a giugno batterà le Williams TORINO. Dopo una settimana di chiacchiere e polemiche, di chiarimenti a muso duro, di interventi chirurgici fantasma e di malanni altrettanto misteriosi, il minimo era attendersi anche un sabato di grandi novità e straordinaria tensione. Invece è come se non fosse successo nulla. Puff, si sgonfia tutto come una bolla di sapone. Niente rivoluzioni: Baggio gioca, anche se con poco entusiasmo, forse l'unica novità potrebbe essere l'inserimento di Carrera in difesa al posto di Kohler o Torricelli. Ma non ci sentiamo di garantire neppure questo. Trapattoni non chiarisce nulla, assicura soltanto che il Codino ci sarà, «vedremo se all'inizio o a partita cominciata». Che è un bel modo per dire tutto e il contrario di tutto. A una settimana dalla caduta, è come se qualcuno all'improvviso avesse spento la luce. Ancora qualche piccolo colpo di coda nei giorni seguenti la sconfitta contro il Milan (vedi i lamenti di Baggio e la reazione di Conte all'appello del number one) frutto di tensioni non del tutto smaltite, poi una strana calma. Il tutto alla vigilia di una partita come quella di oggi con il Genoa ininfluente per la classifica del campionato (ma si può dimenticare la zona Uefa?), però importante perché precede di due giorni il ritorno di Coppa Uefa contro il Cagliari. Martedì sera la stagione da deludente potrebbe trasformarsi in fallimentare e con la minaccia di questo macigno pronto a rotolarle addosso, la truppa bianconera cercherà di scovare chissà dove voglie da proiettare anche sulla sfida fratricida contro i sardi. Il vecchio Trap per tutta la settimana ha cantato i suoi slogan più cari, che fanno riferimento al carattere, alla professionalità, all'orgoglio, agli obblighi di immagine che la Juve ha il dovere di non dimenticare mai. Ma questa volta deve essere stata più dura del solito far capire la lezione. Anche perché metà squadra accusa la stanchezza fisica e mentale e altri capisaldi sono fermi al palo, impossibilitati a dare una mano. Le assenze di Moeller (squalificato), Ravanelli (pronto per la Coppa) e Vialli, lasciano spa lancata la porta dell'emergenza. Soltanto per Marocchi c'è Sconfino ieri dal padovano Antonio Di Blasi nelle elezioni per la presidenza della Federazione Scherma, il torinese Nicola Granieri ha parlato di ^tradimento». Senz'altro fioccheranno prcsco ipotesi di congiure, specialmente da parte di chi pensa a certe cariche federali come ad una mangiatoia. Insomma, la solita vicenda di pappa e spada. speranza, infatti oggi dovrebbe ripartire dalla panchina, pronto a dare respiro a BaggioUno. Così, come contro il Milan, Trap manderà la fanteria leggera all'assalto del Genoa. Il Codino a mezzo servizio e il Rossino, ovvero quel Del Piero che paragonano al Pablito mundial. Il baby ha trascorso una settimana euforica. I complimenti di Boniperti seguiti a ruota da quelli di Bettega lo hanno galvanizzato. Per carattere non si esalta, per imposizione superiore cerca la strada della concretezza. «Boniperti mi ha detto di darci dentro, di non dormire sugli allori. E tante altre belle cose. Parole che danno la carica», commenta il peso piuma bianconero che oggi giocherà la prima partita in trasferta da titolare. A spiegare alla Juve come si faccia a non togliere mai il piede dall'acceleratore, forse ha provveduto il ferrarista Alesi, ieri ospite della squadra nel circolo ricreativo aziendale di Or- bassano. Il pilota francese, grande amico di Vialli e tifoso della Sampdoria, si è dimostrato informatissimo sui temi d'attualità calcistica. Scandali inclusi. Esclude un'inchiesta volanti puliti: «Nel nostro mondo casi Maradona non sarebbero possibili. Se uno di noi sollevasse il piede dal pedale per favorire un collega, dai box se ne accorgerebbero subito con l'aiuto della telemetria». E manda un messaggio ai tifosi della Ferrari, delusi come quelli juventini. Fiducia sì, ma il Mondiale sarà ancora un sogno: «Abbiamo un super motore, però dobbiamo migliorare nell'aerodinamica, un problema che ci penalizzerà nei primi Gran Premi. Batteremo le Williams, ma da giugno in poi. E questo non basterà per riconquistare il titolo. Con un paragone calcistico, direi che la Ferrari è come una squadra neopromossa dalla B alla A». Fabio Vergnano

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