C'è Gullit tra Capello e il tris

Oggi a S. Siro il Milan deve fare i conti col suo ex campione per arrivare al terzo scudetto consecutivo Oggi a S. Siro il Milan deve fare i conti col suo ex campione per arrivare al terzo scudetto consecutivo C'è Gullit tra Capello e il tris Fabio: «Ruud è il Gigi Riva della Sampdoria» MILANELLO DAL NOSTRO INVIATO Riassunto delle puntate precedenti: il caso Lentini, la guerra Berlusconi-Borrelli, l'ammutinamento di Papin, l'incoronazione di Savicevic, lo scudetto (del Milan) venduto dal Napoli alla camorra. Che settimana. Milanello come Little Big Horn. Frecce e pallottole da tutte le parti. E oggi la Sampdoria, gli unici indiani ad averle suonate a Custer-Capello (in campionato). Era il 31 ottobre, la domenica in cui morì Fellini. Il Milan vinceva 2-0, perse 3-2. Decisero Gullit e l'arbitro Nicchi, in coppia. L'odierna rivincita vale una stagione. E un'impresa: il terzo titolo consecutivo. Capello, ci siamo: Gullit, Evani, sangue del vostro sangue. «Fior di campioni. Modelli per i giovani». Parliamo di Gullit. Forse torna, di sicuro cederlo è stato uno sbaglio, e un abbaglio. «Io Ruud l'avrei tenuto, storia vecchia, ma non è questo il punto. Voleva giocare sempre, in barba al turn over. Cosa che al Milan, dato l'ingolfatissimo calendario, non era possibile. Gullit è il Gigi Riva della Sampdoria. Ha fatto, e fa, la differenza: come gol (già 14), come potenza, come schemi». A proposito di moduli... «La Samp di Eriksson gioca molto chiusa. Sette-otto uomini in difesa, tanto contropiede, Mancini e Gullit all'attacco. Soprattutto K.uud. Gli buttano la palla, e ci pensa lui». La miglior difesa contro il miglior attacco. «Il pepe della sfida. Platt, Mancini, Lombardo, Gullit: tutta gente che ha familiarità con il gol. Ma non è vero che giocheremo per il pareggio: non ne siamo capaci». Sulla Gazzetta dello Sport, Gullit ha definito Sacchi un generale e lei un tattico. «La tattica è importante, e allora grazie mille, grazie di cuore». Galbani ha detto: «Dopo aver lasciato in pace la Fininvest per 15 anni, da 15 giorni magistratura e finanza ci sparano quotidianamente addosso». Ripercussioni sulla squadra? «La nostra forza è la serenità. E poi lo sapevamo: entrando in politica, Berlusconi avrebbe scatenato furiose reazioni. Ne parliamo spesso. Lentini è tranquillo. Lo porto in panchina. Sette vittorie di fila, ecco la risposta di una società assediata». Per Sivori, non è troppo forte il Milan: sono troppo deboli gli altri. «Sarà anche un campionato mediocre, come dice lui, ma per vincerlo bisogna fare fuori chi ha conquistato la Coppa Coppe (il Parma) e chi detiene la Coppa Uefa (la Juve). Non solo: se marciamo a +4 in media, un po' di merito ce lo avremo, o no?» L'anno scorso, il crollo cominciò proprio a marzo: una vittoria nelle ultime 12 partite di campionato. «Non a caso, ho cambiato preparazione. Il segreto è tutto qui. Carichi sempre più leggeri, e lavoro mirato a incrementare la velocità. Le nuove tabelle ci sono costate la Supercoppa col Parma, dal momento che ai primi di febbraio eravamo ancora sotto (vecchio) regime, ma visti i risultati, non mi pento. Anzi». Non doveva giocare Papin? «Non mi risulta. Gioca Savicevic». Una volta, al minimo dolorino, il Genio veniva sbattuto in tribuna. «Una volta, forse. Evidentemente, i tempi sono cambiati». Savicevic, oggi, si sente «proprietario» della magha numero dieci. «E' un diritto che gli viene dal campo e, dunque, pienamente, legittimo». Savicevic ha così spiegato la svolta: 1) sono migliorato sul piano tattico; 2) da seconda punta rendo più che da esterno; 3) ho acquisito più personalità all'interno della squadra. «Un'analisi che sottoscrivo al cento per cento. Savicevic era la mia scommessa. La sto, la stiamo, vincendo». Si è pure pentito (in parte, almeno) di aver rifiutato la «famosa» panchina di Bruxelles, con l'Anderlecht. «Non è mai troppo tardi». Papin strepita. A fine stagione se ne andrà. «Gullit, Savicevic, Papin. La legge del turn over, al Milan, è uguale per tutti. Gioca colui che l'allenatore ritiene più in forma, più idoneo. E dal momento che l'allenatore sono io...» Capello, Galliani vorrebbe regalare a Gullit un biglietto Genova-Milano, ma «solo» per il matrimonio. E lei? «Ruud è un fuoriclasse. Sarà sempre nei nostri cuori. Oggi, però, dobbiamo batterlo». Tre scudetti consecutivi: l'ultimo a riuscirci fu il Grande Torino. «Senza offesa per nessuno, di grande, oggi, c'è solo la Samp». Roberto Beccantini «Savicevic è la scommessa che sto vincendo: la maglia n. 10 è legittimamente sua» A fianco Gullit per la prima volta a S. Siro da avversario A sinistra Savicevic lillllllliilllili uud è il Gigi iva della SampdoiaSCUDETTI CONSECUTIVI: CARCAN0 4 scudetti periodo tecnico società 4 1931 • 1934 Carlo Carcano' Juvenilis 2 1936-1937 ArpodVeisz Bologna 2 1946-1947 Luigi Perrero Ibrino 2 1953- 1954 Alfredo Foni Inter 2 1960-1961 Carlo Parola Juvenilis 2 1965-1966 Helenio Herrera Inter 2 1972-1973 Cestmir Vycpalelc Juventus 2 1977- 1978 Giovanni Trapattoni Juventus 2 1981 -1982 Giovanni Trapattoni Juventus 2 1992- 1993 Fabio Copello Milan * Carcano contribui anche alio scudstto del 1935, ma (u soslituifo dalla 9s giorrtata dalla coppia Bigatto - Gola, TRÀPATT0N1,7 TITOLI TRICOLORI scudetti tecnico società J 7 Giovanni Trapattoni 6 Juventus, 1 Inter 4 Carlo Carcano Juventus 3 Helenio Herrera Inter 3 Arpad Veisz 2 Bologna, 1 Inter 3 Carlo Parola Juventus 2 Fulvio Bernardini 1 Bologna, 1 Fiorentina 2 Fabio Capello Milan 2 Luigi Ferrero Ibrino 2 Alfredo Foni Inter 2 Nils Liedhoim 1 Milan, 1 Roma 2 Nereo Rocco 2 Milan 2 Cestmir Vycpalelc 2 Juventus 1 —tt°—r~ ——— — Capello: siamo sereni, gli attacchi al Milan non ci spaventano

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