Sfila la Torino immobiliare di A. Vig.

Cannes, per la prima volta al Mipim si presenta una città italiana CASA & MERCATO Cannes, per la prima volta al Mipim si presenta una città italiana Sfila la Torino immobiliare L'assessore all'urbanistica Corsico ha illustrato il nuovo piano regolatore Un investimento da 28 mila miliardi di lire per rivoluzionare la metropoli CANNES. «Il Comune di Torino augura il benvenuto alle imprese, agli imprenditori e alle istituzioni europee, e invita a considerare questa città come la sede di attività economiche, finanziarie e culturali. A Torino si vive bene, si lavora con serenità». Firmato: Valentino Castellani. Uno slogan pubblicitario? No, molto di più. Il capoluogo piemontese è la prima e unica città italiana a partecipare al Mipim, la più importante manifestazione immobiliare d'Europa. L'unica città a gareggiare con Londra, Parigi, Berlino, Stoccolma, Stoccarda, Goteborg, Mahnò, Barcellona, Lione, Lisbona. Torino si presenta al mercato europeo riunito a Cannes - oltre 5200 espositori provenienti da 45 Paesi - con un eccezionale biglietto da visita, il nuovo piano regolatore. Un investimento complessivo di 28 mila miliardi di lire, che prevede la copertura della linea ferroviaria 15 chilometri - che percorre la città. La nuova linea sotterranea disporrà di sei stazioni, che serviranno da metropolitana. In superficie le zone disponibili saranno utilizzate per nuove costruzioni, viali alberati che attraverseranno la città da Nord a Sud. «E' un passaporto per l'Europa - spiega Franco Corsico, assessore all'Urbanistica -. Gli investitori stranieri infatti chiedono regole precise alle amministrazioni e noi possiamo dimostrare che le istituzioni s'impegnano con progetti chiari e che non cambiano le regole del gioco». Il Comune dunque scende in campo per autopromuoversi, ma anche per dare fiducia ai costruttori torinesi, che continuano a investire e a credere nella città. La presenza di Torino a Cannes diventa l'occasione per incontrare gli utilizzatori finali e gli investitori. Tra i torinesi Roberto Morra, della Gefim, promotore e costruttore immobiliare, che spiega che «Torino vive un momento di deindustrializzazione. Di conseguenza sul mercato ci sono molte aree interessanti, a basso costo, per realizzare grandi servizi urbani, uffici, attività commerciali, residenziali e legate al terziario, spazi verdi». «Torino è in fase di transizione - conferma l'assessore Corsico -, da una realtà industriale deve passare a una produttiva legata alla tecnolo¬ gia, innovazione e automazione telematica». A Cannes si parla torinese, conferenze, riunioni e un ambizioso progetto per il '95: presentarsi al Mipim con un'area espositiva riservata anche ai privati. Comune e costruttori, seppur con ruoli diversi, devono collaborare, sull'esempio delle città straniere. «L'Italia deve uscire dalla situazione di provincialismo che la contraddistingue - spiega Alberto Lunghini, presidente dell'Airi (Associazione Italiana Consulenti Immobiliari) -. Questa è l'unica condizione per uscire dalla crisi, bisogna esportare all'estero le nostre tecnologie, a prezzi competitivi e dimenticare il settore residenziale». Ma come vanno i fondi di investimento immobiliare in Italia? «Sono troppo tassati e quindi poco utilizzati - spiega Emanuele Romanengo, presidente della Sci -. Eppure sono l'unico strumento nelle mani dello Stato, istituti bancari e assicurativi per smobilizzare patrimoni congelati da secoli. Bisogna raccogliere capitali dal mercato del risparmio. E anche qui l'esempio americano fa scuola». [a. vig.]

Persone citate: Alberto Lunghini, Emanuele Romanengo, Franco Corsico, Roberto Morra, Valentino Castellani