Tutti nel castello di Peter per rivedersi 10 anni dopo di Lietta Tornabuoni

24 PRIME CINEMA Wm//WMMMMB. Il film di Branagh con Emma Thompson e altri amici Tutti nel castello di Peter per rivedersi, 10 anni dopo SCHEMA classico: «Il grande freddo» o «Marrakesh Express» o «Compagni di scuola» all'inglese. Ma i vecchi amici che si ritrovano por Capodanno nel maniero che uno di loro, Peter, ha ereditato insieme con il titolo di Lord, non evocano con rimpianto le utopie degli Anni Sessanta né le anarchie degli Anni Settanta, si rifanno al passato prossimo: non si vedevano dal 1982, s'incontrano dopo i dieci anni di Margareth Thatcher trionfante, della guerra delle FalklandMalvine, del grande sciopero dei minatori in Inghilterra, del conflitto nel Golfo, della neopovertà, della non-speranza nel futuro. E forse non si conoscevano poi cosi bene, se l'editrice Emma Thompson, affamata d'amore e di matrimonio, non s'era mai resa conto del fatto che l'amico Peter fosse omosessuale e gli si presenta in camera spalancando la vestaglia sulla propria nudità, in una delle scene più imbarazzanti: con il padrone di casa che non può essere scortese né vuol ferire l'amica ma davvero non se la sente, che cerca di cavarsela balbettando perché fai così, a quest'ora, non è il caso, infine: «Ormai non vado più con gli uomini né con le donne. Se ci andassi, tu saresti in testa alla mia lista accanto a Michelle Pfeiffer e Kevin Costner». Calore, incontri, scontri, progetti falliti, nostalgie, dolore, irritazioni, sorrisi e canzoni, nevrosi e gaffes, vite sballate, amicizia, malinconie, legami in crisi, battute: «Gli adulti non sono che dei bambini con un impiego», «Se Dio esiste è un tipo molto distratto». C'è tutto, anche una sorpresa finale che naturalmente è una brutta sorpresa: nonostante questo i vecchi amici cantano, ridono, ballano insieme, brindano all'avvenire, «Buon Anno, Peter». Ma il film raffinato e affettuoso non arriva a uscire dal «tanto carino» né a commuovere o far ridere davvero. Pare un'occasione più privata che riuscita, inventata da un gruppo di amici per divertirsi con autoironia e autoindulgenza: molti degli interpreti recitano insieme sin dai tempi di Cambridge, Phylhda Law che fa la parte della governante della nobile dimora («Non potresti essere un po' meno gotica con i miei amici?») è la mamma di Emma Thompson, Kenneth Branagh fa un regista che s'è degradato andando a lavorare in California, sono moltissime le allusioni interne di una di quelle autobiografie di gruppo irresistibili per i protagonisti, meno irresistibili per gli spettatori estranei. Gli attori, si capisce, bravissimi: oltre BranaghThompson, sovrana coppia coniugale inglese, il padrone di casa Stephen Fry e gli altri sono impeccabili. Lietta Tornabuoni GLI AMICI DI PETER (Peter's Friends) di Kenneth Branagh con Stephen Fry, Emma Thompson, Kenneth Branagh, Hugh Laurie, Imelda Staunton, Alphonsia Emmanuel Commedia. Inghilterra, 1992. Cinema Ambrosio 3, Charlie Chaplin 1 di Torino; Mediolanum, Nuovo Orchidea di Milano; Cola di Rienzo di Roma

Luoghi citati: California, Cambridge, Inghilterra, Mediolanum, Milano, Roma, Torino