Perle di spot per i poveracci e ping-pong postali tra Foggia e Torino

Perle di spot per i poveracci e ping-pong postali tra Foggia e Torino LETTERE AL GIORNALE Perle di spot per i poveracci e ping-pong postali tra Foggia e Torino Un supermercato risolve i problemi In riferimento alla lettera «Spot offensivi per i cassaintegrati» del 3 marzo, della signora Franca Gaggioli, che condivido, vorrei aggiungere una perla di spot che viene trasmesso sovente dalle reti televisive. Si tratta dello spot dove un tale entra alla Coop, viene trattato bene, ma così bene, che piangendo vuole restare. Ivi si sposa, fa figli nutriti a banane, stabilendosi definitivamente nel celestiale supermercato. A questo punto, per trarre le conclusioni, i disoccupati, quelli in mobilità, i senza tetto, i pensionati a 500 mila lire al mese, avranno trovato definitivamente la soluzione ai loro problemi. P. S. Sarebbe interessante sapere quanto spende la Coop e quanto ha speso per la realizzazione dello spot. Giuseppe Gola, Chieri Sulle tracce di un'assicurata Mi rivolgo alla vostra cortesia per rendere nota ai lettori una grave disfunzione del servizio postale di cui sono stato vittima. Riassumo brevemente i fatti. Il giorno 26 gennaio mio fratello mi spedisce dall'Ufficio centrale delle poste di Foggia, con assicurata n. 3514, due vaglia ordinari, il numero 041 per l'importo di L. 2.400.000 e il numero 042, per l'importo di L. 2.100.000. Una decina di giorni dopo scopro, presso l'Ufficio centrale delle Poste di Torino, che l'assicurata non è mai arrivata. Avviso mio fratello il quale si reca alle Poste di Foggia dove gli consegnano un modello 25 per indirizzare le ricerche sull'area metropolitana di Torino. Le indagini danno esito negativo, il modello 25 viene rispedito a Foggia ma a Foggia non arriverà mai. A mio fratello viene consigliato di aprire una secon¬ da indagine. Il giorno 3 marzo, dopo un contatto telefonico, mi reco nell'Ufficio del sig. Occhiena, direttore dell'Ufficio postale di Torino, per fare il punto della situazione. Dopo avermi ascoltato, il signor Occhiena mi fa accompagnare dal dirigente superiore signor Dantona il quale, quando apprende dalla mia voce di cosa si tratta, afferra il telefono e con tono molto seccato se la prende con il suo sottoposto perché si è permesso di condurmi da lui. Poi mi congeda, senza darmi nessuna garanzia e con queste testuali parole: «Qui, caro signore, si fanno solo e soltanto parole». Io sono sconcertato per questo palleggiamento di responsabilità tra gli Uffici postali di Foggia e Torino e depresso perché non riesco ad entrare in possesso di una somma notevole che mi sarebbe servita per pagare delle cure mediche senza le quali la mia salute ò compromessa. Alfredo Finocchielli, Torino Scaparro: non servono scelte di facciata Sono convinto da sempre, anche per esperienze personali, che l'Europa della cultura passa attraverso un reale interscambio di persone e di idee. Per questo, anche se avrei preferito che per il Centenario della Biennale si fosse esaltata la presenza artistica e culturale italiana, la decisione di nominare Luis Pasqual per il teatro mi sembra felice e significativa. Naturalmente sarà ora necessario iniziare subito il lavoro per il rilancio del Settore Teatro, perché l'incarico presuppone tempi e sacrifici notevoli, dato che certo non potrà essere solo una scelta di facciata, di cui Venezia non ha bisogno, né la Biennale, che ha avuto jeeenti esperienze di cui penso abbia fatto tesoro. Maurizio Scaparro, Roma La via giudiziaria anomalia italiana Le note vicende su cui, ormai da anni, la «massmediocrazia» dominante tiene affissa, con inquietante monotonia, l'attenzione degli italiani, suggeriscono la domanda, alla luce della mera evoluzione obiettiva dei fatti: fallita nel nostro Paese la «via rivoluzionaria» al socialismo, quella «terroristica» e la «democratica», non riuscirà stavolta, a conferma dell'«anomalia italiana» nel contesto europeo e occidentale, la «via giudiziaria»? Francesco Marino, Torino Non sopprimete «Pomeriggio insieme» Siamo un gruppo di ascoltatrici e ascoltatori di «Pomeriggio insieme», programma che va in onda su Radiodue dalle 15,45 alle 18,30. Ci è giunta notizia che il nuovo gruppo dirigente della Radio ha inten¬ zione di sopprimere il programma: pare anzi che la decisione sia già stata presa. Ora, noi non riusciamo a comprendere il perché di una simile decisione. Abbiamo validi motivi per ritenere che il programma sia seguito da un buon numero di affezionati e fedeli ascoltatori: perché dunque eliminarlo? E cosa ci verrà offerto, in cambio? Comunque, noi non siamo interessati a nessuno scambio e faremo tutto il possibile per non venire privati di un programma che amiamo molto e che, nel corso degli ultimi anni, non ha fatto che migliorare, diventando sempre più interessante e ricco di informazioni. Noi scriveremo ai dirigenti Rai per esporre le nostre ragioni e invitiamo tutti gli ascoltatori di Pomeriggio Insieme a far sentire la loro voce. Le nostre lettere non saranno inutili: sappiamo di un programma di Radiouno che, già soppresso, è stato salvato dalle proteste degli ascoltatori. Cari amici che amate «Pomeriggio Insieme», noi stiamo per perdere molto più di un programma di informazione: stiamo per perdere persone che ci hanno dato molto, che sono diventate un po' parte delle nostre famiglie; a cui forse ci siamo un poco affezionati. Davvero non possiamo permetterci di perderle: dobbiamo fare qualcosa. Incominciamo, per intanto, a farci sentire scrivendo al prof. Aldo Grasso, Viale Mazzini 14, 00195 Roma. Pensiamo che se qualcuno non avrà tempo per scrivere lettere, potrà mandare una cartolina postale con la scritta: «Chiedo che Pomeriggio Insieme non venga soppresso e venga condotto dalle stesse persone che lo hanno fatto in passato». Se qualcuno volesse mettersi in contatto con noi, magari allo scopo di costituire un'associazione in difesa della Radio, può scrivere a: Giuseppina Ferrari, via Negarine 32 37020 Negarine (Verona). Seguono 10 firme Un superlativo troppo generoso Siamo i due fotografi di Epoca ai quali il giornalista Mauro Anselmo, in un articolo del 27 febbraio, ha generosamente e un po' sbrigativamente elargito il superlativo di fedelissimi. Naturalmente, fedelissimi di Silvio Berlusconi, dal quale saremmo stati ingaggiati per curarne l'immagine e veicolare ai giornali immagini «buone» del Cavaliere in sostituzione, si presume, di quelle «cattive» in circolazione. Purtroppo per Anselmo, l'unico attestato di fedeltà che forse ci meritiamo è quello al mestiere di fotografo, mestiere che entrambi cerchiamo faticosamente di onorare da almeno una trentina d'anni a testa. Tra il fatto che il dott. Berlusconi apprezzi i nostri ritratti, e più in generale il nostro stile di lavoro, e l'altro «fatto», quello di essere annoverati tra i suoi fedelissimi, ci corre talmente tanto che è persino un po' umiliante dovercisi soffermare. Mauro Galligani Giorgio Lotti Dal Costa Rica arriva un amico degli animali Sono uno studente di 24 anni che l'anno prossimo verrà nel vostro Paese per lavorare con il vice console del Costa Rica. Prima di arrivare, mi piacerebbe conoscere ragazzi e ragazze italiani. Vi lascio il mio indirizzo, il numero di telefono (506 - 349273) e del fax (506 349273), per gli amici che vogliono scrivermi. Amo viaggiare, scrivere, parlare al telefono. Mi piacciono gli animali e moltre altre cose. Dennis Mora Guzman P. O. BOX 721-2100 Guadalupe San José, Costa Rica