Se originali Topi d'auto sconfitti dai ricambi di Giuseppe Alberti

Se originali ASSICURAZIONI Se originali Topi d'auto sconfitti dai ricambi I furti di autovetture (quasi sempre nuove) su ordinazione sono la maggioranza. Di questi, una fetta spetta a coloro che le esportano in altri Paesi, un'altra per rivenderle (alterando i dati di omologazione e i documenti) e una terza tocca a chi commercia nei pezzi di ricambio: motori, porte, sedili, vetri, fanali, cofani, ecc. Infatti, quando il veicolo viene ritrovato, esiste solo più la carcassa, tanto da scoraggiare un'eventuale riparazione. Questa tecnica non comporta grossi rischi, poiché si commerciano oggetti privi di dati di identificazione (solo il telaio è identificabile). Chi si avvale di questo commercio? Indubbiamente carrozzieri senza scrupoli e, come sempre, all'autore materiale del furto e dello smontaggio dei pezzi vanno le briciole. Quasi sempre l'automobilista che ha la necessità di cambiare una fiancata non saprà mai che questa, magari, apparteneva all'auto di un suo vicino di casa. Nel settore delle riparazioni, purtroppo, si registrano episodi da codice penale: quante volte una barra di torsione, forse danneggiata per un'uscita di strada, viene raddrizzata con tanto di fiamma e rimessa al suo posto? E' risaputo che questo procedimento «snerva» il metallo al punto da renderlo inadatto alla sua funzione. Ecco perché, a volte, non si spiegano certi paurosi incidenti stradali. Il fornire pezzi non originali, oppure far pagare come nuovi ricambi di recupero, può costituire frode in commercio o truffa. Ma ancor più grave è il problema della sicurezza che riguarda soprattutto le parti meccaniche. Anche senza giungere agli estremi dell'esempio precedente, è chiaro che un pezzo meccanico che ha «lavorato» per migliaia di chilometri non ha la stessa affidabilità del nuovo e che i ricambi non originali, nella maggior parie dei casi, non hanno gli stessi materiali e tecnologia di quelli originali. Tutte le case automobilistiche impongono, non solo ai concessionari, ma anche alle officine autorizzate, di servirsi esclusivamente dei ricambi originali. Dal canto loro, le compagnie di assicurazioni, che negli ultimi tempi hanno raggiunto accordi con le carrozzerie più serie e attrezzate, esigono anch'esse che i loro fiduciari si attengano a questo criterio. Il problema è talmente serio che, ad esempio, la Fiat ha creato un'apposita pubblicazione, distribuita gratuitamente, ed indirizzata esclusivamente alla categoria degli autoriparatori, dove vengono fornite notizie su una vastissima gamma di prodotti e sulle regole tecniche necessarie agli operatori del settore. Naturalmente è difficile stroncare questo malcostume. Potrebbe contribuirvi una regolamentazione più precisa e tassativa sull'attività di autodemolizione che, tra l'altro, è talvolta esercitata abusivamente senza le necessarie autorizzazioni, anche sotto l'aspetto della tutela ecologica. Giuseppe Alberti