Soprannominato «il gatto» si impossessò dei preziosi entrando nel suo chalet

mriTTTinrrTM Soprannominato «il gatto», si impossessò dei preziosi entrando nel suo chalet Sophia ritrova il ladro dei gioielli Preso a Londra: li rubò alla Loren 34 anni fa UN FURTO CHE FECE STORIA LONDRA EI gioielli, naturalmente, neppure l'ombra. Ma il ladro che 34 anni fa li rubò a Sophia Loren - oggi un vecchietto di 77 anni, e infatti la polizia lo ha subito rilasciato - è stato rintracciato e arrestato. Pare che abbia anche confessato, non senza una punta d'orgoglio per quella vicenda che nel maggio 1960 fece le prime pagine sui giornali inglesi. Si chiama Ray Jones ed è gallese: quando compì il furto aveva 43 anni e il soprannome che gli avevano affibbiato i colleghi della malavita - «the cat», il gatto - gli andava forse a pennello, sulla falsariga di quell'altro celebre «cat» che era stato cinque anni prima Cary Grant, affiancato da Grace Kelly nel film di Alfred Hitchcock «To Catch a Thief». Il furto era avvenuto in un lussuoso chalet affittato da Sophia Loren. L'attrice era in Inghilterra per girare, con Peter Sellcrs, il film «The Millio- nairess»: la dimenticabile storia di una miliardaria in cerca di marito, che lancia i suoi strali amorosi verso un medico indiano (e finì, infatti, che il comico accento di Sellers rubò i pochi applausi). Un giorno, mentre la Loren era agli studi di Elstree, o secondo altre versioni all'aeroporto di Heathrow ad attendere Carlo Ponti, i gioielli scomparvero. Pianti e lacrime, c'è da immaginarlo: anzi, ricorda¬ no le cronache dell'epoca, «Sophia Loren si è messa a letto in preda a una crisi nervosa». Non solo: «Un medico le ha somministrato dei calmanti». Fu, allora, il più grosso furto di preziosi nella storia della criminalità britannica. Gioielli valutati a quei tempi 320 milioni di lire e oggi, quindi, alcuni miliardi: una collana di zaffiri appena acquistata, tre parure di diamanti, smeraldi e rubini ciascuna composta da una collana, una spilla, un anello e un paio di orecchini; più alcuni gingilli presi a prestito dal gioielliere Dalman, che poi Ponti dovette rifondere. Nulla, naturalmente, era assicurato: la Loren offrì per il loro ritrovamento una ricompensa allora ritenuta principesca, circa 35 milioni di lire. Il ladro - ma si parlò anche di due o tre individui - era entrato nello chalet da una finestra, poi era entrato nella camera da letto della Loren e dopo un'attenta perquisizione aveva forzato il cassetto di un mobile dove si trovavano i gioielli, in una borsa di cuoio. La polizia dell'Hertfordshire sta svolgendo altre indagini, per essere certa del fatto suo; anche perché, leggendo fra le righe del breve comunicato, si ha l'impressione che Ray Jones, originario di Nantyglo, si sia presentato di propria iniziativa: come se il fur¬ to gli pesasse sulla coscienza e avesse proprio bisogno di confessarlo. Con il dubbio, quindi, che possa trattarsi di un esaltato, alla ricerca di un «colpo celebre» per chiudere in bellezza una vita di furtarelli. Sia come sia, la polizia è stata costretta a riaprire un dossier che si riteneva chiuso. A quell'epoca i «gatti» del furto erano molto di moda in Inghilterra. Non solo per il film di Hitchcock, che aveva glorificato con Cary Grant l'arte delle acrobazie fra i comignoli, in maglione nero, ma anche perché le nuove ricchezze del dopoguerra sventolate con disinvoltura dalle signore inglesi rappresentavano un'irresistibile tentazione malamente repressa da misure di sicurezza quasi inesistenti. Un furto di gioielli, insomma, era molto più redditizio e meno pericoloso di una rapina in banca. Sophia che sul set usava gioielli veri era un obiettivo troppo goloso. [f. gal.] DALLA CRONACA AL SET mriTTTinrrTM i Ray Jones, detto «Il Gatto», con i suoi audaci colpi, ha ispirato un celebre film al grande maestro del giallo Alfred Hitchcock: «Caccia al ladro». Il film uscì nelle sale nel 1955 con un cast eccezionale: Cary Grant nella parte appunto dell'imprendibile ladro e Grace Kelly. ti Sophia Loren con alcuni dei gioielli rubati da «The cat» 34 anni fa

Luoghi citati: Inghilterra, Londra