Bargi confessa

Bargi confessa Bargi confessa IoeLancuba notti a luci rosse NAPOLI, Amicizie pericolose, ma anche incontri a luci rosse con donnine nel segreto di una stanza d'albergo. Il protagonista sarebbe ancora una volta lui, Armando Cono Lancuba, l'ex sostituto procuratore della Repubblica di Napoli arrestato per associazione a delinquere dai giudici di Salerno. A parlare a lungo del ruolo avuto dal magistrato in questo sporco affare di camorra sarebbe stato l'avvocato Alfredo Bargi, anche lui arrestato, definito dal pentito Giuseppe Galasso come un «amico e socio» di Lancuba. I nuovi elementi nell'inchiesta sono emersi durante un estenuante, drammatico interrogatorio che si è protratto per oltre 15 ore nel carcere di Fuorni, nei pressi di Salerno, dove l'ex legale del deputato de Enzo Scotti è rinchiuso da una settimana. Un confronto drammatico. Il quadro emerso sarebbe ancora più inquietante di quello venuto fuori dopo le dichiarazioni dei pentiti che hanno dato il via all'inchiesta su camorra e giustizia a Napoli. Protagonista del racconto fatto dal penalista, particolarmente provato dai giorni trascorsi in cella, sarebbe dunque Armando Cono Lancuba. Il magistrato che per anni ha diretto l'ufficio denunce della Procura partenopea avrebbe avuto effettivamente rapporti con camorristi di rango. Rapporti di «lavoro», certo, ma anche di altro tipo. Nel corso dell'interrogatorio, infatti, sarebbe emerso che Lancuba era solito frequentare l'albergo «Il Belvedere» di Ercolano, centro costiero alle porte di Napoli. L'hotel, gestito da un personaggio ritenuto dagli inquirenti vicino al clan camorrista di Antonio Malvento, boss amico del padrino Carmine Alfieri e morto ammazzato alcuni anni fa, sarebbe in realtà una casa di appuntamenti frequentata da insospettabili professionisti e da qualche magistrato. In quell'albergo, affermano i giudici, Lancuba era «abituale commensale». Il magistrato, secondo l'accusa, era amico del gestore, Franco Valdini. E Valdini era amico dei camorristi. Fu assassinato in un agguato di camorra nel gennaio dell'87: il cadavere carbonizzato fu trovato alle falde del Vesuvio. Altre conferme sulle assidue frequentazioni dell'alberghetto da parte di Lancuba vengono dalla vedova di Valdini e da due camerieri che, interrogati tempo fa dai magistrati, dissero di aver visto spesso il giudice nel ristorante della pensione. Ma le ammissioni di Alfredo Bargi non si sarebbero limitate agli incontri a luci rosse. Il penalista avrebbe ammesso di aver frequentato anche lui il villaggio turistico acquistato da Malvento con i soldi della camorra a Positano. L'avvocato, inoltre, avrebbe parlato a lungo dell'attività svolta negli Anni Ottanta da Arcibaldo Miller, il magistrato di Mani pulite raggiunto nei giorni scorsi da un avviso di garanzia per corruzione. Il legale accusato di concorso in associazione per delinquere avrebbe fornito nuovi elementi anche su questo aspetto dell'inchiesta che sta provocando un terremoto nella Procura napoletana, [f. m.)

Luoghi citati: Ercolano, Napoli, Positano, Salerno