«Candid camera? Bastano 5 milioni»

Tom Ponzi: «Ipartiti si sono sempre spiati tra loro» Il re degli investigatori racconta i segreti delle riprese nascoste di conversazioni «Candid camera? Bastano 5 milioni» Tom Ponzi: «Ipartiti si sono sempre spiati tra loro» AGENTI PRIVATI E POLITICA CMILANO ERTO, lo sapevo che prima o poi sarebbero venute fuori queste porcate. I partiti si sono sempre spiati tra loro. Sono venuti anche da me a chiedere di farlo, ma io nel fango della politica non ci ho mai infilato neanche un dito. Da me volevano telecamere, microfoni, investigazioni. Poveri cocchi, io non mi sono mai fatto coinvolgere, perché so che quelli ricatterebbero anche la madre per un po' di potere. Così dicevo no grazie, e li sbattevo fuori». Ammalalo, ma duro, sbuffante, iracondo, Tom Ponzi, 130 chili, 72 anni, ex para, ex pugile, «non fascista, ma mussoliniano», il più famoso detective privato italiano, l'ha letta eccome questa notizia di Bettino Craxi che registrava e filmava (in segreto) i colloqui nel suo studio privato di piazza Duomo 19. Fino a ieri si sapeva dei pacchi di grana che l'abbronzato Larini faceva atterrare sulla scrivania di Enza, la segretaria distratta, si sapeva della processione di questuanti, sindaci, cognati, faccendieri, ma si ignorava la passione del Capo per la candid camera in versione spionistica. Ne ha fatto le spese (per ora) Argento Pezzi, avvocato milanese, difensore di quel Luigi Carnevale, collettore pds di tangenti per la metropolitana, che nei giorni di inzio bufera, inverno '92, andò a colloquio con il suo vecchio amico di scuola Bettino. L'avvocato parlava («di una soluzione politica di Tangentopoli»), quello faceva sì col testone, e intanto registrava. Allora, Tom Ponzi, che ne dice? «Da un punto di vista tecnico o da quello morale?» Lasciamo stare la morale, per carità. «Vabbè. Tecnicamente ò una cosa semplicissima. Ci sono videocamere grandi la metà di una stilografica in grado di riprendere tutto quello che succede in un arco di 20 metri quadrati». Con un grandangolo... «Sì, sì, un bel grandangolo. Tu la piazzi su una libreria, la orienti, e quella ti riprende l'intera stanza». Comprese le voci... «Compresi i respiri». Con microfoni sensibili... «Guardi che ci sono degli "infinit" in grado di trasmettere un colloquio da New York alla mia scrivania di Milano, senza un fruscio di troppo». E sono aggeggi che si trovano? «Qui in Italia è un po' difficile, li ho io e direi non più di altre 4 o 5 agenzie serie». Più i servizi segreti. «Ovvio». E all'estero? «All'estero è più facile. Vai a Londra e compri quello che vuoi». Spendendo? «Dipende. La piccola telecamera costa sui 5 milioni, quella superminiaturizzata anche 15». E i microfoni? «La pulce normale, quella da telefono, sui 3 milioni, una microspia 5, un "infinit" qualche decina di milioni». E lei ce lo vede il Bettino con la stilografica da autoscatto? «Mhmm, no... Secondo me bastava una piccola telecamera con il controllo a distanza, una cosetta da 5, 7 milioni al massimo». Messa magari dietro a uno specchio finto o tra due cimeli garibaldini? «Una cosa del genere, sì. Una robetta casalinga». A lei hanno mai chiesto di «attrezzare» uno studio privato? «Perbacco! L'ho fatto un mucchio di volte, ma mai per un politico». Mai? «La politica è troppo sporca. Mi sono sempre occupato di contro-spionaggio industriale». Non è che il mondo dell'industria sia un convento da educande... «Questo lo so bene, ma lì i giochi sono chiari, c'è quello che ruba la formula, quello che fa il doppio gioco con la concorrenza, quello che organizza il sabotaggio. Tu vieni ingaggiato, scopri il colpevole, incassi, e il tuo lavoro è finito». Nella politica invece? «E chi lo sa? Parlo per supposizione, ma credo che in politica i giochi siano tripli, quadrupli... Come fai a fidarti di un committente?». A lei chi ha fatto delle offerte? «Un po' tutti i partiti...» Per esempio? «Niente nomi». Partiti di governo? «Anche». Chiedendole cosa? «Di mettere sotto controllo un personaggio, di seguirne un altro». Di rovistare nella vita privata... «Anche». Elei? «Mai, proprio mai. Ecco, se proprio lo vuole sapere adesso sì che mi piacerebbe occuparmi dei politici. E sa per cosa? Per recuperare i soldi rubati». Saprebbe farlo? «E' la mia specialità: da una parte mi farei fare un bell'elenco dell'argenteria scomparsa, dall'altra quello dei politici, i loro conti correnti, i familiari, gli amici, i cognati». I cognati, che fa allude? «Chi, io?». Pino Corrias «Da me volevano cineprese, microfoni e investigazioni. Li ho sbattuti fuori» A sinistra, Tom Ponzi il «re» degli investigatori privati In basso. Bettino Craxi ha ammesso di aver filmato incontri politici «Da me volevano cineprese, microfoni e investigazioni. Li ho sbattuti fuori» A sinistra, Tom Ponzi il «re» degli investigatori privati In basso. Bettino Craxi ha ammesso di aver filmato incontri politici

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