SUBITO I NOMI

SUBITO I NOMI SUBITO I NOMI DOPO la deposizione di Sama sembra emergere finalmente la possibilità di conoscere i nomi e le circostanze di una accusa gravissima. Da giorni filtrano liste di sospetti, si intrecciano voci, calunnie, strumentalizzazioni. Da giorni un'intera categoria, quella dei giornalisti, si sente imputata della colpa più grande, quella di aver tradito la propria professione. A questo punto è necessario e urgente che i nomi degli accusati si sappiano con certezza, senza omissioni, dubbi o possibilità di errore. Nell'inchiesta sulla corruzione in Italia non si deve dar l'impressione di resistenze corporative all'accertamento più rigoroso e più rapido della verità, senza alcuna indulgenza. Abbiamo chiesto che questo avvenisse nei confronti dei politici e degli industriali coinvolti nell'indagine. Lo ripetiamo adesso, consapevoli però di una maggiore gravità delle accuse, se venissero naturalmente accertate. Il giornalista vive della fiducia nel suo rapporto con i lettori e con il giornale che rappresenta. La più piccola ombra che sfiori la sua correttezza non è ammessa perché la sua credibilità viene intaccata in un modo irrimediabile. Una generalizzata caccia alla streghe è ingiusta, ma non è tollerabile che qualche collega abbia tradito, in maniera così grave e infamante, il senso più profondo della professione. D'altra parte il sistema della corruzione italiana è evidentemente così diffuso che sarebbe forse ingenuo o ipocrita pensare che ci possano essere categorie immuni da colpe o almeno da accuse. I giornali non possono trasformarsi in triL anali ed emettere sentenze prima dell'accertamento giudiziario delle responsabilità. Ma hanno il diritto di sapere, come ha diritto di sapere l'opinione pubblica, chi è accusato di un simile tradimento. Un tradimento che, se sarà provato, non potrà che essere sanzionato nel modo più severo.

Persone citate: Sama

Luoghi citati: Italia