La follia sale sul palcoscenico

La follia sale sul palcoscenico La follia sale sul palcoscenico Fantasiosa miscellanea con attori, pittori e poeti «Notte patafisica», per cominciare. Si è inaugurata, con insolita performance «multimediale» e «pluriartistica», la quinta edizione di Follia a teatro, rassegna (curata da Giorgio Sebastiano Brizio) sottotitolata «L'eloquio della parola», in cartellone allo Juvarra sino al 30 marzo (informazioni allo 011/540.675). Minimi choc da palcoscenico, per il pubblico, durante la performance inaugurale che, la sera del 9, ha proposto «giochi» d'acqua e di fuoco e qualche brivido erotico. Fra i «gran cerimonieri» della serata, i pittori Ugo Nespolo (che ha presentato il video «Un supermaschio») e Enrico Baj, Arrigo Lora Totino (con «Poesia ginnica» e «Poesia liquida»), Laura Culver e l'Anna Cuculo Group. Fantasiosa miscellanea di performance, dunque, per dare il via a una rassegna imperniata, per questa edizione, sulla parola e sulle «varie follie del Marna di New York - racconta la storia di un impresario pazzo che, in una sorta di triste lunapark, cerca di vendere un trio di individui in disfacimento: una ex ballerina sessantenne, un giocoliere di circo mezzo cieco e un travestito violento. In realtà, si scopre che i quattro personaggi sono i componenti di un'unica, grottesca, contorta famiglia. Il 19 marzo alle 22,30, al Café Procope (via Juvarra 15), performance di Remo Remotti. Ancora al Procope, dal 22 al 23, «Scaunele», spettacolo tratto da «Le sedie» di Ionesco e proposto dal romeno Theatre Puck. In scena, una coppia di anziani coniugi che «si intrattiene con i riti di una lunga convivenza» che predispone sedie per far accomodare ospiti invisibili al pubblico. Altri titoli in rassegna, «Passo», «Mussolini» di e con Mario Prosperi e «Sabellicus - noto mago e negromante», con il Teatro Alkestis. [si. fr.] lessico, malattie del parlare», come spiegano gli organizzatori. Scena attraversata da «paro-libere futuriste, sonorità sincopate, follie parolaie e lessico paranoico». Oggi (ore 21) è in scena «Sonnorubato» di Alfonso Santagata, ispirato al «Macbeth» shakespeariano: rilettura dichiaratamente «visionaria, che rappresenta il sogno spaventato di un personaggio che ha smarrito se stesso e le ragioni della sua tragedia». Di «follia in follia» si passerà, il 14, a «Diritto al delitto» (in scena fino al 16) monologo con Claudio Misculin e Cinzia Quintiliani, liberamente tratto da «Delitto e castigo» di Dostojevskij. Deliranti interrogativi e ferite sanguinanti, per indagare sulla tematica del delitto. Dal 17 al 19, toccherà al Teatro Patologico, con «Il principe della follia» scritto, diretto e interpretato da Dario D'Ambrosi. Lo spettacolo - che ha debuttato al Café La

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