La spazzatura è servita

Quando il pranzo si recupera anche tra gli scarti dei grossisti Quando il pranzo si recupera anche tra gli scarti dei grossisti la spazzatura è servita Con ipoveri ai Mercati generali Ore 11,30, mercati generali, piazzale Estremo Nord. I camion scaricano sull'asfalto montagne di frutta e verdura dalle «ore contate»: pomodori marci, carciofi anneriti, mele livide. Alleggeriti dagli scarti, i furgoni scivolano veloci nel traffico di piazza Galimberti. «A domani», urla il sorvegliante in divisa blu all'autista che se ne va. «Giorno signò», sussurra il facchino all'anziana donna che sbuca dal cancello. La pensionata, munita di borsa in plastica e coltellino, fa la spesa in piazzale Estremo Nord da oltre dieci anni: sceglie fra i rifiuti della discarica dei mercati generali quel che finirà sulla sua tavola. Ogni giorno si presenta puntuale alle 11,30 al suo appuntamento con la merce di scarto. «Questa è l'ora del cambio della guardia - spiega il facchino con carretto di cicoria a seguito -, i camion escono, i poveracci entrano». Quanti saranno ogni mattina? «Trenta, quaranta: è gente fissa, la conosciamo da tempo», risponde ancora il facchino (no il nome, no, por favore, sono abusivo). C'è qualche persona nuova? «Fino a ieri soltanto anziani, adesso anche qualche giovane: pochi, per la verità». Ieri ne abbiamo incontrati due. Roberto, 37 anni, un lavoro da meccanico perso tre mesi fa: «Ero il solo a guadagnare in famiglia, ho cinque figli, mi dica lei come tiriamo avanti». Parla e non distoglie lo sguardo dalla cicoria appassita che sta pulendo col coltello. «Ho chiesto in giro se avevano bisogno di aiuto: ci sarei venuto volentieri a scaricare le cassette all'alba. Niente da fare». Vicino a lui, una giovane donna. «Non voglio interviste, ho una dignità». Appoggia la frutta raccolta per terra su un passeggino blu. Per un attimo la ritrosìa si scioglie in sorriso: «Con le mele ammaccate si fa un'ottima marmellata e mio figlio ne va matto». Barboni, anziani, pensionati con un assegno mensile di 300 mila lire. Sono le categorie sociali più arruolate nel disperato esercito dei «rovistatoli» di rifiuti. Non mancano però, secondo i commercianti, i «maniaci» della spesa gratuita. «Si fingono barboni e poi scopriamo che hanno ville e conti in banca da capogiro». Ma nella discarica dei mercati generali c'è posto per tutti: produce ogni giorno 100 quintali di frutta e verdura spesso ancora in buono stato. Perché non si organizza un riciclaggio «intelligente» a favore di industrie alimentari o enti benefici? «E' impresa impossibile - dice il diret- Le reazioni del pubblico alla prima sull'olocausto degli ebrei Scene quotidiane ai Mercati generali Una donna: «Con le mele ammaccate si fa un'ottima marmellata» Vengono barboni pensionati disoccupati ma anche maniaci con cospicuo conto in banca VERITÀ' E SPETTACOLO tore dei mercati generali Lino Serra -, una cernita sistematica costerebbe cifre spropositate: né il Comune, né i grossisti vorrebi bero accollarsele». Incalza: «Se dovessimo assumere personale specializzato per mondare il radicchio dalle foglie marce alla fine l'insalata costerebbe quanto l'oro». Secondo il direttore è già oneroso provvedere alla pulizia del piazzale: l'Amiat ogni giorno porta via 200 quintali d'immondizia (anche le cassette hanno un peso). Il fenomeno della «spesa fra i rifuti» preoccupa Lino Serra, da soli tre mesi alla direzione dei mercati generali: «Va contro le più elementari norme igieniche: qui se qualcuno sta male perché ha mangiato merce avariata ci vado di mezzo io». Qualche rimedio? «Purtroppo non basta controllare gli ingressi: alle 11,30 c'è un tale caos che qualcuno riesce sempre a infilarsi». Riflette: «E poi come fai a prendertela con chi non ha da mangiare?». Emanuela Minucci Scorie radioattive sono conservate alle Molinette, ad un metro dal marciapiede di corso Bramante angolo corso Dogliotti. Sono decine di contenitori di piombo, cilindretti alti 30 centimetri circa, dieci di diametro, che contengono materiale radioattivo esaurito per le necessità terapeutiche e diagnostiche, ma non completamente inerte. «Sono innocui - spiegano i medici del reparto di medicina nucleare -, come hanno stabilito i sopralluoghi dei tecnici nei giorni scorsi». Al momento delle rilevazioni, due giorni fa, la radioattività è risultata assente sul marciapiede e minima al di qua del muro di cinta, ma quale garanzia c'è che uno dei contenitori non possa rompersi, provocando fughe radioattive di ben diversa entità? E quali controlli vengono fatti su questa «mini-discarica?». A queste domande cerca di rispondere il sostituto procuratore Paola Supino che ha disposto gli accertamenti, compiuti negli ultimi giorni, dai carabinieri, da ispettori ecologici della Provincia e da tecnici della Usi di Ivrea, esperti nelle rilevazioni radioattive. Oltre un quintale di documenti è stato sequestrato. Sotto osservazione sono i servizi di medicina nucleare del prof. Gian Luigi Turco e del prof. Pier Giuseppe Defilippi, il primo universitario ed il secondo ospedaliero. E se Defilippi sceglie la strada del silenzio, il prof. Turco stigmatizza le notizie sull'indagine, che ipotizza un traffico di piombo radioattivo, attuato da medici e tecnici di radiologia. «Chi usa questa espressione prende davvero una bufala nucleare. I contenitori di piombo non sono e non divengono radioattivi. Il contrario rappresenterebbe una rivoluzione nel campo della fisica nucleare». Quanto al ventilato traffico illecito di piombo, il primario smentisce: «Non mi risulta nessun I «clienti fissi» rovistano ogni mattina in cerca di frutta e verdura ancora commestibile Giovedì a «Rosso e nero» sono state proiettate immagini di persone che rovistavano tra i rifiuti elei mercati generali di Torino. Dovevano testimoniare il degrado della città e in sala sono state giudicate «scene drammatiche». Ma ai mercati i barboni, i poveri che nessun boom economico mai ha eliminato, sempre sono andati a raccogliere gli scarti dopo la chiusura. Accade in tutte le città. Che si aggiunga qualche disoccupato è possibile. Torino è in crisi, ma non esageriamo. La verità non consente interpretazioni dovute a ignoranza. Gallone, il più anziano. Discutono di politica e filosofia, un terzetto affiatato. Perché Schindler's List? «Ci sembra che sia un argomento di attualità: c'è troppa voglia nel mondo di far pulizia, di uccidere. Vedi la Bosnia, vedi quel che capita in Israele. Il timore è che si vada verso l'ozio della ragione. L'Olocausto è qualcosa che va ricordato tutti i giorni, un monito per tutti, per tenerci svegli». [p. p. b.]

Luoghi citati: Israele, Ivrea, Torino