Jackson sa travestirsi da velocista

Euroindoor di atletica a Parigi: in evidenza il britannico e la saltatrice in lungo Drechsler Euroindoor di atletica a Parigi: in evidenza il britannico e la saltatrice in lungo Drechsler Jackson sa travestirsi da velocista 77 re degli ostacoli domina i 60 m La pallavolo italiana continua a farla da padrona in Europa. Dopo le due coppe vinte nello scorso weekend da Ignis Padova (Cev maschile) e da Brummel Ancona (Coppe femminile), ieri nel quartiere di Anderlecht a Bruxelles Edilcuoghi Ravenna e Maxicono Parma si sono agevolmente qualificate per la finale di Coppa Campioni, in programma oggi alle 17,30, superando in tre rapidi set rispettivamente il Maes Pils Zellik padrone di casa e l'Olympiakos Atene. Ravenna-Panna fu la gran finale già l'anno scorso ad Atene: s'imposero por 3-0 i romagnoli che conquistarono così il secondo trionfo consecutivo nell'eurocoppa più prestigiosa. L'Edilcuoghi ieri ha liquidato in soli 72' il Zellik (parziali a 8, 10 e 7) nella replica della semifinale '93. Ben guidata da Vullo, la squadra di Ricci ha avuto nel brasiliano Giovane e nel ritrovato Masciarelli gli uomini più PARIGI. Due lampi nello spazio di dieci minuti scarsi ieri sera attorno alle 18,30 hanno lanciato come meglio non si poteva i campionati europei indoor di atletica. Il britannico Colin Jackson ha vinto i 60 metri con il limite personale di 6"49, a un centesimo dal primato europeo del connazionale Linford Christie (qui assente), campione olimpico a Barcellona e campione mondiale a Stoccarda dei 100 metri. E subito dopo Jackson c'è stato il salto stupendo e vincente della tedesca Heike Drechsler, che nel lungo è planata a 7,06 allungando una carriera eccezionale che dura da 14 anni. I due atleti vanno presi come immagine di questi campionati: erano i più attesi alla vigilia e nella prima giornata non si sono smentiti. Soprattutto Jackson, gallese di Cardiff di chiare origini giamaicane, con una pelle nera e lucida, la faccia liscia e gli occhi piccoli che diventano ancora più piccoli quando si tuffa vincente sul traguardo. Di lui è il caso di parlare. La sua impresa sui 60 piani ha dell'eccezionale se si pensa che Jackson è noto in tutto il mondo come ostacolista. All'aperto è campione e primatista del mondo sui 110 con ostacoli con 12"91 e quest'anno è arrivato anche al record al coperto sui 60 ostacoli con 7"30. Il britannico aveva fatto capire le sue intenzioni nel luglio dello CICLISMO LUNGO prima era toccato a Christie. Jackson è grande amico del canadese Mark McKoy, campione olimpico di Barcellona sugli ostacoli, capace anche lui di correre i 60 metri in 6"49. I due si sono allenati per due anni insieme nel Galles e i risultati si sono fatti vedere. In campo mondiale un altro ostacolista capace di esprimersi al meglio anche nella velocità pura è l'americano Tony Dees, argento a Barcellona sugli ostacoli e spesso presente nella staffetta veloce statunitense. Sono cose rare, perché nell'atletica una sempre più marcata specializzazione impedisce agli atleti di eccellere in discipline tecnicamente diverse. Jackson ha posto una pietra miliare nella storia dell'atletica da salotto, quella al coperto, che prosegue oggi con altri protagonisti, italiani compresi, che sono stati un poco sfortunati nella prima giornata. La migliore ò stata la sarda Valentina Uccheddu nel salto in lungo con un buon 6,69 (quarta), poi c'è stato il sesto posto del veneto Paolo Dal Soglio nel peso, vinto dall'ucraino Bagach, con 19,62. Oggi molte speranze sono legate alle marciatrici azzurre Sidoti e Perrone impegnate nella finale dei 3000. Una medaglia potrebbe arrivare anche per l'Italia. Attilio Monetti