Ambra fra angeli e diavoli; ebrei fra Pasqua (Charles) eBalladur

Ambra fra angeli e diavoli; ebrei fra Pasqua (Charles) eBalladur Ambra fra angeli e diavoli; ebrei fra Pasqua (Charles) eBalladur La pensione e il cianuro Dai piccoli fatti quotidiani si può dedurre che la nostra civiltà si è inoltrata, senza ritorno, nelle tenebre barbariche. Le crudeltà si vedono ovunque e ci abituiamo troppo in fretta. Il progresso ò specioso seppure è un modo intelligente per complicarsi la vita. Il nulla dopo la morte ci terrorizza eppure anche prima della nascita c'era il nulla. La morale si è fermata alle favole di Esopo. Le parole sono i nuovi veleni; le promesse trappole a lunga scadenza. La debolezza dei tanti costituisce la potenza di pochi. Chi è debole deve restarlo o soccombere. I vecchi (i deboli) non rappresentano più il simbolo della saggezza, la memoria del passato, la figura rassicurante della vita. Sono considerati, oggi, una sorta d'immondizia sociale, malgrado ciò si cerca di accrescere la durata della vita. Si rifiuta la vecchiaia che rimane una condizione afflittiva, un tormento privo di speranza. Per lo Stato, i vecchi sono inutili anzi, dannosi. Da Copenaghen si è diffusa la buona notizia per la soluzione del problema. In ospedali di quella città è stato deciso di sospendere ogni terapia riabilitativa ai pazienti, ritenuti inguaribili, oltre i 65 anni di età. Un medico della provincia di Padova ha rifiutato di curare i vecchi. In certe «Case di riposo» o di trapasso la situazione è tragica. L'Olanda ha aggirato i diritti della coscienza approvando l'eutanasia Allo Stato italiano suggerirei, quando un povero chiede di ritirarsi in pensione, concedere gratuitamente anche una pastiglia di cianuro. In tal modo chiunque sarà libero d'inghiottirla. Una chiave per sfuggire serenamente e dignitosamente il calvario della sofferenza. Preg. Del Buono, un plauso di consenso alla lettera di Vittorio Gaydou di Collegno, su lo Stampa del 2 marzo, contro la dilagante idolatria ormai ossessiva dei media, La Stampa inclusa, per le imprese spesso negative e qualche volta positive di un adeta dello sci, enfaticamente eletto «re delle nevi», «eroe tra gli eroi di tutti i tempi» della nostra maltrattata patria italica. Quale mortificazione e amarezza per tanti come il sottoscritto che all'età del nuovo eroe erano comandati e comandanti para d'assalto... Com. Emanuele Belgrano, Imperia RISPONDE O.d.B. dei varietà televisivi, del resto, hanno già cominciato a prenderlo in giro dalla prima caduta che ha fatto ormai anni fa. i eroi eve carta Il cosiddetto eroe sportivo (ora parlo in generale) agisce sotto la minaccia di venir spernacchiato al primo sbaglio. La folla plaudente che lo segue è anche invidiosa e pare che non aspetti altro che passi il periodo di forma dell'idolo per riprendersi con gli interessi tutto quello che gli ha dato, per fargli scontare le stesse feste, gli stessi applausi del passato. Non ho la minima intenzione, naturalmente, di suggerirle di nutrire un poco di compassione per questi mostri creati dai media, ma le ripeto che non è il caso di arrabbiarsi tanto. Quand e che ce la prendiamo per il successo spropositato di qualcuno? Non rischi di passare tra gli invidiosi. Non vale assolutamente la pena neppure di soffrire un attimo di malumore. E, del resto, anche i giornalisti che esagerano (ma molte volte nelle loro esagerazioni va letta addirittura un'intenzione satirica) finiscono per decadere con i loro pupilli e ricorrere ad abiure vergognose. La gente, con tutti i torti che ha, non dimentica i bidoni che le vengono dati, e, sommando un bidone all'altro, alla fine formula un giudizio, rinforza la sua diffidenza per chi non l'ha messa in guardia. cile «colore» nell'articolo «Condannata a non prendere voti», ricorrendo a piene mani alla fantasia. Chiamato in causa in questo contesto, invito a precisare che escludo categoricamente: 1) che qualcuno possa aver «promesso ambulatori» o altro a mio nome (fra l'altro non rientrerebbe in nessun caso nei miei poteri e tanto meno nei miei costumi); 2) che la dott.ssa Fuccilo sia stata «ingannata» in una qualche maniera. Era stata, infatti, puntualmente informata dell'impossibilità di una «vittoria» al proporzionale, ma aveva tuttavia mostrato entusiasmo per un'esperienza che le «avrebbe giovato nelle prossime consultazioni regionali». Il fatto che, a liste approvate e a termini scaduti, la dott.ssa Fuccilo abbia manifestato l'intenzione di ritirare la candidatura, non può assolutamente dipendere dai motivi arbitrariamente ipotizzati dal Gramellini. Su altro versante si sottolinea che, allo scopo di evidenziare l'identità del contributo socialista (quindi per motivi esclusivamente politici), il Patto per l'Italia e Autonomia socialista avevano concordato il collegamento sul proporzionale soltanto con i propri simboli; se poi il Patto non è riuscito a raccogliere le firme ed il collegamento d'ufficio è rimasto soltanto ad Autonomia socialista, questo non può autorizzare nessuno a qualificare «civetta» il simbolo da me rappresentato e per il quale si richiede rispetto e tutela on. Nicola Savino Le «fantasie» di cui parla l'onorevole Savino fanno parte di un esposto presentato alla magistratura dalla sua unica candidata, Rossana Fuccilo. [m. g.l Il compiti di C&L L'articolo di Mauro Anselmo, pubblicato su La Stampa del 9 marzo, offre lo spunto per un'ultima e utile precisazione. Comunione e Liberazione è una realtà di educazione alla fede come riscoperta del senso della vita e di una missione ecclesiale. Questa fede ha riflessi su tutte le circostanze della vita, fino alla politica che, come ognun sa, è l'aspetto dell'impegno umano in cui le opinioni sono più discutibili. Per questo è improprio e strumentale partire da queste per attaccare CI. In particolare, giudizi sulla purità o sul fango della esperienza di persone o gruppi sono altamente equivoci. Per inciso, il mensile ufficiale del movimento, Tracce, non ha mai affermato: «Basta con il Ppi» (come erroneamente scritto nel sommario dell'articolo de La Stampa). Alberto Savorana Comunione e Liberazione Tre anni per la patente Si lamenta giustamente la lettrice signora Rosanna Belloni di Verona nelle «Lettere al giornale» del 2 marzo. Le sue peripezie e costi (tasse) vari negli uffici dello Stato non sono che l'inizio per il rinnovo della patente di guida. C'è ancora l'attesa, dopo l'esborso anticipato, per questo disservizio di Stato. Il famoso ufficio Rilascio documenti di guida di via del Cannine 5, da me interpellato a dicembre '93 dopo circa 3 anni dalla consegna (era il 17-12-'90) all'agenzia 2000 di Moncalieri, e accusato dal rilascio del foglio che autorizza a circolare in data 17-1-'91; alla mia richiesta di notizie della patente rinnovata (dopo circa due ore e mezzo di attesa), mi rispondevano di circolare così che andava bene. A me no! quindi insistevo e venivo a sapere che la stampa del nuovo documento era avvenuta ad aprile '92 e che ci volevano ancora 6/8 mesi per entrarne in possesso! Che dire dopo tre anni? E aver sborsato la cifra, circa quella segnalata dalla signora Belloni, e quando ti fermano i carabinieri con un documento scaduto e quasi illeggibile! Giuseppe Rocchia, Torino

Luoghi citati: Collegno, Copenaghen, Imperia, Italia, Moncalieri, Olanda, Padova, Torino, Verona