«Medievale», e Silvio si offese

«Medievale», e Silvio si offese «Medievale», e Silvio si offese ROMA. «Medievale». Questa la definizione che avrebbe fatto perdere le staffe a Berlusconi, causando lo strappo dalla Confindustria. L'aggettivo sarebbe risuonato nel corso della riunione del direttivo di mercoledì 9 marzo. Una riunione in cui la maggior parte degli industriali, a partire dal leader Luigi Abete, avrebbero bocciato il programma fiscale di Forza Italia. Non è la prima volta che la Confindustria lancia stoccate all'indirizzo del programma di Berlusconi. Già il 10 febbraio Abete aveva sottolineato come un altro cavallo di battaglia di Forza Italia, la riduzione di almeno un punto all'anno della pressione fiscale, fosse un obiettivo «assolutamente impraticabile». In quell'occasione, il Cavaliere aveva «abbozzato»: in realtà, sembra che proprio a partire da quell'incidente avesse sospeso i rapporti (che da tempo erano solo telefonici) con Abete. [Adn-Kronos] stra, dove olt.ret.utto lo «zoccolo» elettorale di partenza era più alto. La giornata clou è venerdì 18 febbraio: Berlusconi, che nei giorni precedenti si era prenotato il collegio di Roma 1, cambia idea: «Meglio i Parioli». Ma lì, nel collegio più comodo di Roma, Gianfranco Fini ha già «piazzato» Publio Fiori, il transfuga democristiano a cui i missini tengono di più. Giro di telefonate frenetiche: Publio Fiori non molla. Ma c'è tale frenesia in casa Fininvest che Berlusconi decide il cambio di collegio all'insaputa di quasi tutti i suoi uomini. L'indomani mattina - siamo a sabato 19 - è tutto ancora incerto e l'indiscrezione arriva all'orecchio dell'agenzia Dire, una cooperativa vicina al pds, che lancia l'interrogativo:

Persone citate: Abete, Berlusconi, Gianfranco Fini, Luigi Abete, Publio Fiori

Luoghi citati: Roma