Segreto violato giornalisti sotto torchio

|^ Pamparana (Tg5), che annunciò gli arresti Fininvest, forse dovrà presentarsi con un legale |^ Pamparana (Tg5), che annunciò gli arresti Fininvest, forse dovrà presentarsi con un legale Segreto violato, giornalisti sotto torchio Davigo: «Facciamo sul serio, è in ballo il favoreggiamento» MILANO. La procura, stavolta, sembra abbia deciso di indagare sul serio sulla fuga di notizie riguardante gli «arrestandi» della Fininvest. Ieri ha cominciato interrogando alcuni giornalisti come testimoni. Se ne è occupato D'Ambrosio, il procuratore aggiunto. Le convocazioni erano piuttosto informali, con il magistrato che, a mano a mano, chiamava i cronisti da sentire. Ma che, tutto sommato, ci fosse poco da scherzare lo ha capito per primo Luca Pazzo, di Repubblica, un cronista «tosto» che però, dopo due ore di colloquio con D'Ambrosio, non è riuscito a nascondere una certa tensione. E se ne è accorto, sopratutto, Andrea Pamparana, il redattore del Tg5 che aveva deciso per primo di rendere pubblici i nomi degli «arrestandi». «Sono qua - ha detto sorridendo a D'Ambrosio, che stava lasciando l'ufficio -, vuole interrogarmi?». «Veramente - ha risposto il magistrato - devo ancora decidere in che veste sentirla». Lui, il giornalista, ha cercato di prenderla con spirito e ieri sera, concludendo il suo servizio, ha annunciato che oggi avrebbe parlato dell'argomento: «Almeno speria- INFORMAZIONE E MANI PULITE SONO partiti per il fronte di Tangentopoli con l'idea di raccontare la «rivoluzione» italiana dalla prima linea. Ora continuano a chiamarsi col nome di battaglia, come reduci di guerra, ma sono ridotti a intervistarsi fra di loro e, mentre si trascinano le ultime battute del processo Cusani, meditano di tornare in seno alle famiglie e dare alle stampe l'inevitabile libro di memorie. Sono i cronisti di Mani pulite, i giornalisti del pool. I loro visi compaiono da due anni in tv alle spalle di Di Pietro, accanto all'arrestato di turno, oltre il finestrino dell'auto blu di Craxi. Cosi li vedono anche a casa, dove sono spariti un lontano giorno di primavera dicendo «faccio un salto a Palazzo di Giustizia». Congiunti e affini possono sempre rintracciarli col telecomando e lasciare un messaggio dopo il beep. «T'ho visto al Tg5 delle 13, con Borrelli, signur che faccia avevi, non stai bene?». Oppure: «Guarda che t'avevo lasciato la camicia stirata sul comò...». E più tardi, dopo il tg delle 19: «Ho visto che sei passato da casa a cambiarti...». E' una realtà virtuale, la vita di pool. Con logiche di gruppo, un po' stravolte. Uno spaccato prezioso di vita da pool si rintracciava l'altro giorno in una formidabile corrispondenza di Andrea Pamparana del Tg5. Scena esterno giorno. Pamparana stagliato davanti al Palazzo di Giustizia, ardita realizzazione del regime. Oggetto del servizio: la difesa del Tg5 dall'accusa di aver rivelato con anticipo sospetto i nomi dei 6 dirigenti Fininvest indagati. L'inviato di Mentana la prende alla larga, mostra una pagina dell'Unità «Tg5: accusa di favoreggiamento», e spiega che la collega che ha scritto l'articolo proprio l'altro giorno aveva chiamato «la nostra Silvia Brasca» (altra giornalista del Tg5, ndr) «per chiederle informazioni circa le indiscrezioni a proposito del possibile arresto» eccetera, «a conferma che la notizia era nell'aria» e «del resto, qui nell'ambiente del pool, da giorni si aspettava e perfino il collega dell'Ansa, che non dà mai notizie a caso, aveva battuto martedì scorso un take...», e avanti così, fino al provvido arrivo dell'autobus, dal quale spunta una manina atteggiata al «ciao, ciao» e allora Pamparana s'interrompe, sorride e spiega: «E' uno degli autisti che ci vedono qui tutti i giorni, voleva testimoniare la sua solidarietà al Tg5». Un helzappopin insomma, chissà quanto apprezzato dai cinque milioni di spettatori che a quell'ora pranzano con la tv BOLOGNA. Martinazzoli non si mostra tenero con Viale Mazzini; il Popolo spara a zero contro l'Ansa. Il leader del ppi denuncia «il comportamento censurabile della tv pubblica che ha inteso far vedere anche fisicamente che il Centro non c'è. Io non mi imbavaglio, non chiedo risarcimenti; ma se dovessero offrirmeli chiederei che facessero vedere gli altri nel camerino quando li imbellettano e li inceronano prima che la recita cominci. Basterebbe questo per far capire agli italiani che questa gente non vuole parlare agli elettori, ma solo esibirsi». Incalza il Popolo: ((Alla tenaglia televisiva si aggiunge la solerzia della maggiore agenzia di stampa. L'Ansa, che non ha mancato di seguire Berlusconi con lanci fino a notte fonda in una sua pittoresca incursione in discoteca, ha informato della posizione del segretario del ppi con un ritardo di tre ore», [r. int.] MARTI NAZZO LI» saputo proprio da lì. Da chi lo ha saputo l'Ansa? Così l'ultimo interrogatorio è toccato ad Annibale Carenzo, giornalista dell'agenzia e «decano» del Palazzo di giustizia. Inutile nascondere che lui e D'Ambrosio si conoscono da più di vent'anni e che era difficile pensare a un interrogatorio «teso». Un clima apparentemente tranquillo, quindi, nessuna richiesta al gip per «sciogliere» il segreto. Ma allora la procura fa sul serio o gli interrogatori di ieri sono una semplice operazione pre-ispezione (far cioè vedere che si è indagato prima che arrivi l'ispettore ministeriale)? Piercamillo Davigo, uno dei pubblici ministeri del pool, è affabile ma fermo: «Facciamo sul serio, eccome». Ma pensate davvero che serva, questa sfilata di giornalisti che si avvalgono del segreto professionale? «Sì che serve. Noi dobbiamo cercare di capire la genesi della notizia. Trovare il primo che l'ha tirata fuori, e quindi la possibile fonte». Ma sono due anni che escono notizie riservate sull'inchiesta... ((Attenzione, qui si tratta di notizie che dovevano restare segrete. Qui è in ballo un'ipotesi di favoreggiamento. E' un'altra cosa», [r. in,] A sin. un gruppo di giornalisti in primo piano Pamparana (TgS) A destra il procuratore Borrelli Mentana (Tg5) e Pionati (Tgl) Compromesso storico per evitare i «buchi» e tenere a bada i politici

Luoghi citati: Bologna, Mentana, Milano