Sull'omicidio Piat summit antimafia italo-francese

Sull'omicidio Piat summit antimafia italo-francese Sull'omicidio Piat summit antimafia italo-francese AAix-en-Provence una delegazione con iprocuratori Caselli e Siclari PARIGI NOSTRO SERVIZIO Giudici francesi e italiani sono da ieri in segretissima riunione nella regione di Aix-cn-Provence per elaborare una nuova strategia incrociata di lotta contro la mafia. La delegazione italiana, guidata da Liliana Ferraro, comprende il procuratore di Palermo Giancarlo Caselli, il procuratore nazionale antimafia Bruno Siclari, magistrati antimafia di Napoli e Genova, investigatori della Dia e del servizio centrale operativo. Tra i francesi, il giudice Michel Uebacq, responsabile del coordinamento franco-italiano nella lotta al crimine organizzato. I temi particolareggiati della riunione sono rimasti segreti, ma inevitabilmente al centro del dibattito c'è l'assassinio della parlamentare giscardiana del Var, figlioccia di Jean-Marie Le Pen, Yann Piat. I responsabili udf (in particolare Francois Aubert, relatore della commissione inquirente sulle attività mafiose in Francia di cui Yann Piat era membro) hanno letto nell'assassinio un segno del dilagare della nuova mafia d'importazione italiana nel Midi, diversa e più operativa del vecchio banditismo autoctono marsigliese. A quindici giorni dall'assassinio di Yann Piat, nelle indagini non è stato fatto nessun passo avanti di rilievo, ma rimane chiaro il delinearsi di una struttura mafiosa nell'organizzazione politica della regione. «Le testimonianze finora raccolte non spiegano la morte di Yann Piat» dichiaravano ieri gli inquirenti, «ma tutte insieme raccontano gli imperativi del clientelismo, l'obbligo di intrattenere amicizie compromettenti con il milieu». Nei prossimi giorni verrà interrogato anche Bernard Tapie, come deputato del Bouches- du-Rhóne. La novità delle ultime ore sono delle fotografie compromettenti sui vicepresidente del Consiglio generale del Var Joseph Sercia, da molti ritenuto una figura chiave dell'intera vicenda e avversario diretto della parlamentare assassinata. La stessa donna lo aveva indicato, in una lettera al proprio notaio, nel numero dei nemici personali. Joseph Sercia aveva sempre negato di conoscere i due presunti killer di Yann Piat, Epifanio Pericolo e Denis Labadie. Ma ieri sono state rese pubbliche delle fotografie in cui Sercia, Pericolo e Labadie compaiono fianco a fianco. Risalgono al 17 marzo 1993 ed erano state scattate nel corso di un meeting elettorale a Hyòres (luogo del delitto), in piena campagna di Sercia per le legislative. Quello stesso giorno Jean-Louis Fargette, boss della mafia varoise, veniva assassinato in Italia, vi¬ cino a Ventimiglia. E il giorno prima Pericolo e Labadie avevano preso parte a una riunione di Yann Piat. Le fotografie che riprendono Sercia in compagnia dei due uomini che lui afferma di non conoscere fanno pensare, per la vicinanza e l'atteggiamento di Pericolo e Labadie, che essi facessero parte del suo servizio d'ordine come guardie del corpo personali. Nel programma delle prossime municipali della «signora di ferra» figuravano alcuni punti inequivocabilmente scottanti: smascherare la speculazione edilizia, il traffico di stupefacenti, la compravendita di favori politici. La sua vittoria (gli ultimi sondaggi la davano con otto punti di vantaggio su Sercia) avrebbe significato un grave colpo per i meccanismi del sottogoverno nel Var. Su questi meccanismi il summit di Aix sta dibattendo. [g. b.J

Luoghi citati: Francia, Genova, Hyòres, Italia, Napoli, Parigi, Ventimiglia