Al semaforo corsa contro il tempo

Nei grandi corsi i pedoni non riescono ad attraversare prima che scatti il rosso Nei grandi corsi i pedoni non riescono ad attraversare prima che scatti il rosso Al semaforo corsa contro il tempo Per gli anziani strìsce a rischio E' appena scattato il verde, il marciapiede al di là di corso Massimo d'Azeglio (angolo via Petrarca) sembra vicino. Ma non lo ò per tutti. Il via libera superveloce, 23 secondi appena, non è certo predisposto per una nonna con nipotino di tre anni per mano. Attraversare la strada per loro si trasforma in una corsa rischiosa, tanto è breve il tempo concesso dal semaforo. Stessa ansia più avanti, all'incrocio con corso Vittorio Emanuele. Un ragazzo con un piede ingessato arranca sulle stampelle. Dove fermarsi a metà: per la sua andatura non sono sufficienti i 24 secondi di verde. Nei 650 incroci regolati da impianti semaforici sono molto numerosi gli attraversamenti pedonali nei quali i torinesi più «deboli» si trovano in difficoltà, se non addirittura in pericolo: anziani, disabili, mamme con bimbi per mano o in carrozzina sono costretti a dividere il percorso con una tappa intermedia. Oppure, a commettere l'imprudenza (e l'infrazione) di coprire gli ultimi metri con il rosso. Corso Vittorio Emanuele a Porta Nuova. L'affollato attraversamento pedonale che collega via Nizza a via Lagrange è regolato da uno dei semafori meno «a misura di pedone» di tutta la città: da oltrepassare ci sono due larghi controviali e due ampie corsie centrali per senso di marcia. A meno di lanciarsi in una corsa, nemmeno un adolescente nel pieno delle forze può, camminando di buon passo, superare tutto il tratto: immancabilmente finirà gli ultimi metri con il rosso. Un tentativo comunque sconsigliabile perché l'intrico di rotaie in mezzo al corso può diventare una scivolosa trappola, specie in caso di pioggia. In questo incrocio, per di più, non esiste un salvagente sul quale possa mettersi al sicuro chi non ha potuto concludere felicemente l'«avventura»: una traversata che, tra l'altro, avviene facendo lo slalom tra le auto che continuano a girare da via Nizza in corso Vittorio. Analogo spaesamento provano i pedoni che tentano di superare corso Regina Margherita tra via XX Settembre e corso XI Febbraio. Due larghi controviali più tre corsie centrali per senso di marcia devono essere superate in un lampo: 28 secondi appena. E, come in innumerevoli punti della città, su un terreno che non conserva nemmeno il ricordo di strisce pedonali. Maria Teresa Martinengo C.SO FRANCIA ANG. VIA PALMIERI 25 C.SO DUCA DEGLI ABRUZZI ANG. C.SO EINAUDI 32 PORTA NUOVA ANG. VIA NIZZA 30 C.SOM. D'AZEGLIO ANG. C.SO DANTE □DURATA DEL SEMAFORO IN SECONDI ■QUANTITÀ' DI STRADA ANCORA OA ATTRAVERSARE QUANDO IL SEMAFORO RITORNA ROSSO C.SO REGINA ANG. VIA XX SETTEMBRE 37 PIAZZA CASTELLO 50 anziani e semafori Corso Galileo Ferraris angolo corso Vittorio Emanuele Il verde dura 38 secondi, durante i quali un uomo anziano percorre circa 30 metri. Deve attendere due «via libera» per riuscire ad attraversare la strada illlll Piazza Carducci angolo corso Bramante. Qui i semafori sono addirittura due: in totale il verde dura un minuto. Anche in questo caso il tempo è insufficiente

Persone citate: C.so Dante, D'azeglio Ang, Maria Teresa Martinengo