Le nozze del secolo dietro le quinte
Le nozze del secolo dietro le quinte Le nozze del secolo dietro le quinte Bmw-Roverpreparano il domani, Honda reagisce GINEVRA. Al Salone dell'auto di Ginevra l'acquisizione dell'inglese Rover da parte della tedesca Bmw, lasciando alla finestra la giapponese Honda, che già deteneva il 20% della Casa britannica è, sul piano industriale e fi nanziario, l'argomento del quale si parla di più. In incontri con i presidenti della Bmw, Berndt Pischetsrieder, della Rover Europa, Graham Morris, e della Honda Europa, Sojiro Miyake, è stato fatto il punto sulla portata di quello che alla rassegna elvetica viene definito il «matrimonio del secolo». Se Bmw e Rover mostrano di essere molto soddisfatte per come sono andate le cose, non altrettanto lo è la Honda, che non ha nascosto il suo malumore. Non c'è dubbio che la prima battaglia di quella che sarà, nel prossimo futuro, la guerra europea dell'auto, è stata vinta dalla Bmw: con 800 milioni di sterline, pari a 2000 miliardi di lire, ha acquisito la Casa di Coventry che, grazie all'appoggio tecnico della Honda, ha registrato nel '93 buoni risultati finanziari e commerciali con una serie di prodotti ad elevata tecnologia. Graham Morris ha ricordato come le vendite siano salite l'an¬ no scorso intorno al 10% (i risultati di gennaio e febbraio hanno confermato tale andamento) in un mercato europeo che ha perso oltre il 15% e il bilancio, con 4 miliardi di sterline di fatturato (quasi 10.000 miliardi di lire), sia prossimo al pareggio. Morris ha definito l'operazione con la Bmw «molto positiva». Sui rapporti con Honda («Sono sempre stati molto cordiali») ha dichiarato che «per ora proseguono sui prodotti e sui progetti realizzati in comune», ma non ha precisato se e quando finiranno. A Monaco gongolano. Si tratta, infatti, della prima vera affermazione della politica societaria varata dal giovane presidente della Bmw. Essa privilegia una strategia internazionale che consente soprattutto di fronteggiare il problema del supermarco e gli alti costi del lavoro in Germania. Inoltre la Casa bavarese ha assorbito un marchio che rischiava di diventare un concorrente scomodo nel segmento in cui essa opera e, contemporaneamente, entra in due campi vergini per lei, vetture medio-piccole e fuoristrada. Pischetsrieder ha affermato che «non si è celebrato un matrimonio fra due società in crisi, né l'assorbimento di un'azienda debole da parte di una forte, ma l'unione di due storie di successo». E sulle strategie future ha affermato che obiettivo prioritario sarà la complementarità delle gamme di prodotto delle rispettive marche, che la Bmw non ha alcuna intenzione di produrre preprie vetture in Inghilteira e che potrebbero rinascere marchi storici di grande tradizione come MG e Austin Healey. I giapponesi sono i meno soddisfatti, anche perché si sentono un po' traditi, e il presidente della Honda Europa non ne ha fatto mistero. Ha affermato che «pur se i nostri rapporti con Rover restano ottimi, tuttavia conside¬ riamo Bmw una nostra concorrente». Ha spiegato come essi si basassero su due livelli: il primo per la concessione di produzione su licenza delle vetture progettate da Honda (come, ad esempio, la Rover 600), il secondo per lo scambio di componenti. «In futuro - ha dichiarato Miyake - proprio perché consideriamo Bmw una concorrente diretta, il nostro rapporto al primo livello non potrà continuare per i nuovi prodotti. Sulle collaborazioni, aspettiamo che Bmw ci chieda di proseguire con Rover le attuali produzioni su licenza». Sull'accordo non concluso con British Aerospace (la holding inglese che deteneva l'80% delle azioni Rover acquistate da Bmw) ha confermato l'offerta da parte di Honda di accrescere la partecipazione dal 20 al 47,5%, «ma, mentre aspettavamo la risposta, la British Aerospace ha reso noto l'intesa con Bmw». Ha infine reso noto che Honda ha comunicato alla Casa di Monaco la propria intenzione di vendere il suo 20% di azioni Rover in cambio del 20% di azioni Honda U.K. detenute da Rover, più 30 milioni di sterline. Renzo Vìi lare Secondo il numero I della Bmw, Berndt Pischetsrieder, l'accordo tra Monaco e la Rover ha celebrato l'unione di due storie di successo nell'auto
Persone citate: Austin Healey, Berndt Pischetsrieder, Graham Morris, Miyake, Pischetsrieder, Renzo Vìi
Luoghi citati: Germania, Ginevra, Honda Europa, Monaco, Rover, Rover Europa, Sojiro Miyake
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