Ferrari, lo sprint in salone di Eugenio Ferraris

Ferrari, lo sprint in salone Ferrari, lo sprint in salone La333 SP è nata per le corse in America: costa 850 milioni GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO Dopo 20 anni la Ferrari torna nel campo delle vetture sport. Archiviata nel '73 un'avventura che regalò alla Casa di Maranello momenti di gloria, ecco in pista una rossa di razza, pronta a ripetere - nelle mani di pochi clienti - tanti gloriosi risultati. «Da sempre - spiegano in Ferrari - il nostro successo è stato strettamente legato all'attività, e alle vittorie, dei clienti sportivi. Per noi è fondamentale che un possessore di una Ferrari possa esprimere, se vuole, la sua voglia di correre». La prova sono gli oltre cento clienti-piloti che in Europa e in Usa si danno battaglia nel 348 Challenge. Saranno invece decisamente meno - non più di otto - quelli che porteranno in pista nel campionato americano Imsa la nuova Sport Prototipo, contraddistinta dalla sigla 333 SP. Otto barchette biposto, rigorosamente rosse, acquistate e gestite da quattro team Usa. La 333, studiata e realizzata dalla Ferrari Engineering di Piero Ferrari, raccoglie tutta l'esperienza della F 1 : a cominciare dal motore, che è il 12 cilindri a V di 65°, 60 valvole e oltre 600 Cv, portato a quattro litri (è, in pratica, quello dalle monoposto del Mondiale '93), per finire al telaio in composito di fibra di carbonio e nido d'ape in alluminio. Il resto è in sintonia: iniezione elettronica digitale Weber Marelli, lubrificazione a carter secco, trasmissione con cambio trasversale a cinque rapporti e comando meccanico sequenziale, differenziale autobloccante. Ma perché un'auto del genere soltanto per il campionato Imsa? «Perché - rispondono in Ferrari la 333 ci è stata sollecitata da Gian Luigi Buitoni, il direttore della filiale del Nord America, che a sua volta ha raccolto le richieste di alcuni team. Senza dimenticare che la presenza in corsa di una Ferrari costituisce un avvenimento promozionale molto importante nel nostro mercato n. 1 per volumi di vendita e tradizione di clienti sportivi e collezionisti». Destinazione America, dunque, e prezzi in dollari. Per comprare una 333 ce ne vogliono 500 mila, come dire 850 milioni di lire. Ma poi - per correre veramente - bisogna aggiungere due motori, che costano 200.000 dollari l'uno, e un kit completo di ricambi (50 mila). In totale quindi 950.000 dollari. «Ma è una cifra - puntualizzano in Ferrari inferiore a quelle praticate da altri costruttori che producono auto per il campionato Imsa». Sulla 333 a Maranello sono in molti a contare: i tecnici ma anche gli uomini del «commerciale». Il mercato Usa continua a tirare, dalla California e dalla Florida c'è una continua richiesta di spider. I primi due mesi dell'anno si sono chiusi con un +12% rispetto al '93 (370 consegne contro 330), un incremento che fa sorridere Luca Montezemolo, presidente della Ferrari. Eugenio Ferraris

Persone citate: Gian Luigi Buitoni, Luca Montezemolo, Marelli, Piero Ferrari