Omnitel presenta i suoi telefonini di Francesco Bullo

Il pool di aziende che fa capo al gruppo Olivetti rilancia nella corsa al Gsm Il pool di aziende che fa capo al gruppo Olivetti rilancia nella corsa al Gsm Omnitel presenta i suoi telefonini Pronto anche un consorzio per una «rete digitale» NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO Omnitel, nell'approssimarsi della scelta governativa sul secondo gestore italiano del telefonino cellulare europeo, rilancia, e lo fa dalla ribalta newyorkese per schierare in campo i nomi migliori della sua scuderia: i presidenti della Bell Atlantic Europea (Giancarlo Ferrerò), della Pronto Italia (Carlo Peretti) e della Omnitel-Sistemi radiocellulari italiani (Francesco Caio). Sul piatto non c'è solo la concessione per i telefonini, ma dicono - un progetto ben più ambizioso: costruire la più grande rete Gsm al mondo. Il confronto a distanza è con il gruppo concorrente, la Unitel, composto dalla Fiat, dalla Fininvest e dall'Eni, che a sua volta - alcuni giorni fa - ha illustrato alla stampa le proprie potenti credenziali. Le due offerte sono attualmente al vaglio degli esperti (i due advisor Citibank e Bain-Cuneo) che hanno tempo fino al 30 aprile per decidere. L'Olivetti, dunque, vuol dare una leadership italiana mettendo a disposizione capitali, infrastrutture ed esperienza. «Il nostro piano - ha detto l'ingegner Caio - vuole disegnare una rete all'avanguardia, in linea con quel che sta avvenendo nel mondo». E' quella che gli americani hanno già battezzato «autostrada dell'informazione» e che il presidente di Omnitel preferisce definire «il sistema nervoso» del futuro sviluppo: «Un'opportunità unica che il nostro Paese non può perdere». Un miglioramento delle telecomunicazioni, spiegano i manager del consorzio, significa maggior produttività, più servizi, maggiori investimenti e crescita dell'occupazione. In altre parole una marcia in più per il nostro apparato industriale. E' un matrimonio fra informatica e telecomunicazioni in grado di fornire una vasta gamma di nuovi servizi: dallo sport alle previsioni del tempo, alle informazioni finanziarie. Comprare un terminale telefonico significa avere la «compatibilità» con i vari elementi della «rete». Semplificando: dalle informazioni sulla ricettività alberghiera di una certa area, alla prenotazione di un taxi in qualsiasi parte del mondo. Ancora: avere un'unica «targa» telefonica dove vengono dirottati tutti i messaggi (in casa, in ufficio o in auto). Il mercato sta per esplodere e il problema centrale resta quello del rapporto costi-servizi, quello della concorrenza e della competitività. Molte promesse in questo senso, anche dai partners di Olivetti. La Bell Atlantic Corporation gestisce più di 18 milioni e mezzo di linee telefoniche fisse in sette Stati americani dell'Est (New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, West Virginia e Washington D.C.) ed ha un numero di addetti per linea inferiore a qualsiasi altra società telefonica Usa. Il partner svedese Telia Ab ha lanciato per primo lo standard cellulare digitale europeo (Gsm). E gli altri partner del consorzio: la Banca di Roma, industrie «specializzate» come la Pacific Telesis, la Cellular Communication o la Mannesmann Eurohom. Cosa significa, tutto questo, per l'occupazione? Anche da Omnitel, come da Unitel, risposte ottimiste: «Duemila posti qualificati nei prossimi anni», dice l'ingegner Caio. E gli investimenti? «Oltre duemila miliardi, dei quali una parte consistente nel primo periodo». Francesco Bullo Carlo De Benedetti

Persone citate: Bain, Carlo De Benedetti, Carlo Peretti, Francesco Caio, Giancarlo Ferrerò

Luoghi citati: Delaware, Italia, Maryland, New Jersey, New York, Pennsylvania, Usa, Virginia, Washington D.c., West Virginia