Gft Covarrubias si ritira di S. Lue
Polemico abbandono delle trattative da parte dell'imprenditore Polemico abbandono delle trattative da parte dell'imprenditore Gft, Covarrubias si ritira Salta il negoziato con i creditori TORINO. Tutto da rifare per il Gruppo finanziario tessile. Ieri in tarda serata ambienti vicini all'imprenditore messicano Fabio Massimo Covarrubias - che era da qualche giorno a Milano per la trattativa finale sull'acquisizione del complesso torinese - hanno fatto sapere che l'offerta è stata ritirata. La decisione, secondo le stesse fonti, è stata comunicata ieri a Mediobanca - l'istituto che ha seguito il filo delle trattative per il salvataggio del Gft fin dall'inizio - e motivata sostanzialmente con tre argomentazioni: innanzitutto che l'offerta economica avanzata dai messicani era a loro avviso congrua (ma evidentemente non altrettanto per i creditori del Gft); in secondo luogo perchè non era un'offerta ulteriormente rinegoziabile; infine perchè, sempre secondo le fonti vicine ai messicani, la trattativa non sarebbe stata condotta in esclusiva ma al contrario aperta anche ad altri negoziati contemporanei con altri pretendenti. Cos'è accaduto nelle ultime, convulse ore di discussione tra la delegazione di Covarrubias e gli istituti creditori del Gft, rappresentati da Mediobanca? Impossibile saperlo con precisione. Visto il riferimento alla «congruità» dell'offerta economica fatto dai messicani, è però probabile che i dissensi siano nati proprio su questo fondamentale problema. Va ricordato che Covarrubias si era offerto di investire circa 360 miliardi nel Gft, in modo da coprire il 60% dell'indebitamento totale, in cambio del completo controllo del gruppo. Il saldo dei debiti avrebbe dovuto avvenire, sempre secondo la proposta, in due tranche: una concomitante con la firma del contratto, l'altra dilazionata a fine '94. Dev'essere stato molto probabilmente su questi aspetti che la trattativa si è incagliata fino a «saltare». Valide credenziali a favore di Covarrubias erano d'altronde sembrati i buoni risultati del Gft Mexico, rilevato dai messicani molti mesi fa e ben rilanciato. Evidentemente non sono bastate, rispetto all'insorgere di altre, più spinose questioni. Cosa accadrà adesso al gruppo tessile torinese? Va detto, innanzitutto, che sotto la gestione dell'amministratore delegato Clemente Signoroni l'andamento industriale del Gft è nettamente migliorato, al punto da recuperare la redditività. La zavorra del gruppo sono dunque soltanto i debiti, ma quel «soltanto» vale purtroppo la possibilità stessa della sopravvivenza della società come tale, e il superamento del rischio-liquidazione. E' probabile però che le stesse banche creditrici del Gft preferiscano protrarre l'attuale regime impropriamente «commissariale», in attesa di un nuovo compratore, piuttosto che rischiare di compromettere la nuova, positiva fase vitale industriale del gruppo, [s. lue]
Persone citate: Clemente Signoroni
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