Le esibizioni di Monsignor Busi e l'utilità dei diritti d'autore

Votare sì, ma contro chi? LETTERE AL GIORNALE Le esibizioni di Monsignor Busi e l'utilità dei diritti d'autore Perfformances d'autore Ogni volta che viene annunciata l'imminente trasmissione sui libri transfuga dall'onorata Babele di Augias e che sarà condotta dal giovane letterato con aspirazioni, contenute, di romanziere Baricco e da un'altra testa della fighetteria intellettuale italiana Testa, ci si affanna a sottolineare «che non ospiterà performances stile Aldo Busi». Anche Remo Croce, capo o testa dei librai italiani, ha recentemente lamentato tali mie performances, ma va qui chiarito che questo Croce sta al libro (e al libro in televisione) come la mossa alla Tirabusciò sta al cardinale Ratzinger: ci prova e riprova ma, poveretto, venendogli male, si scaglia ciclicamente contro chi, uomini, di solito, ci riescono con esiti fascinosi a dir poco. Io conosco bene questo Remo e mi si creda: è considerato un vero e proprio calvario senza bussola anche per chi si ritrova da lui rappresentato da vent'anni di troppo. Ora, non ci saranno mie performances perché, a prescindere dai filosofemi di Angelo Guglielmi, tali performances a) sfido chiunque altro a saperle congegnare e fare, b) non esiste comunque uno scrittore in Italia capace di farle, c) costano di media lire 9.259.259 lordo più le spese ciascuna, d) sono fatte da uno scrittore che scrive libri antitelevisivi per eccellenza, e non sono, per così dire, omologate e omogenee alla carta stampata cui riconducono. Vedete: se una tale performance viene fatta da De Crescenzo, tipo quella recente con l'asino cui il suddetto giornalista porge una carota e un libro per vedere quali1 dei due doni l'asino sceglierà, tutti, astanti o telespettatori, trascinati dall'impossibilità di distinguere una carota da un mitico cofanetto dell'intrattenitore, finiranno per lasciarsi travolgere dallo sconcerto di dover distinguere fra il bipede e il quadrupede e, come reazione a una sua (?) esibizione alla Festa del Libro nella Galleria Vittorio E. a Milano, saranno ancora li a chiedersi chi dei due è chi. Detto questo, a me Baricco come presentatore radiofonico alla televisione piace non meno di Placido: è fresco, ha la «s» blesa o zeppala, è articolato come se leggesse un «gobbo», è carino e non fa, né si sognerebbe mai di fare, del male a nessuno. Come Dell'Aglio e De Aglio, il presentatore di Milano Italia, cui devo qualcuno dei sonni più profondi e rappacificatori degli ultimi mesi. Inoltre, sono personalmente contento per Baricco almeno per una cosa: che intanto che farà una trasmissione sui libri altrui, non ne scriverà di propri. E questo, da solo, contribuirà ad alzare la sua audience anche della mia partecipazione di telespettatore. Però, un ultimo dato: una mia recente performance da Sanremo per Target, Canale 5, che di solito fa un milione e mezzo di audience, ha registrato una media di tremilioniottocentomila spettatori con punte di quattromilioniduecentomila alle h 23, verso la fine! Dimenticavo: fra una performance e l'altra, ho tradotto con Carmen Covito II Cortigiano di Baldassar Castiglione, ho tradotto Intrigo e amore di F. Schiller, ho pubblicato il romanzo Vendita galline km 2 e il saggio Manuale della perfetta Gentildonna, ho venduto in meno di un anno 120.000 copie fra libri recenti e non, e sto mettendo la parola fine al mio prossimo romanzo, Cazzi e canguri (pochissimi canguri). Aldo Busi, Montichiari (Bs) Il rinnovo della patente Rispondo a una lettera del sig. Carlo Bonsignore da voi pubblicata il 7 marzo. Gentile lettore, ho letto con interesse la sua lettera nella quale ella lamentava il mancato rilascio del nuovo documento di guida a seguito di richiesta di conferma di validità. Al riguardo le faccio presente che l'emissione di un nuovo documento di guida è prevista esclusivamente a seguito di richiesta di duplicato per smarrimento, sottra- zione o distruzione del documento stesso ai sensi dell'art. 127 del Codice della Strada. Il caso da lei prospettato riguarda invece la semplice conferma di validità della patente (art. 126 Codice della Strada) la quale non prevede l'emissione di un nuovo documento di guida, ma la semplice annotazione, sulla patente posseduta, della nuova data di scadenza. Qualora invece ella voglia ottenere un nuovo documento di guida sarà necessario presentare all'Ufficio Provinciale Mete apposita richiesta per il duplicato, indirizzata al prefetto del luogo di residenza. Raffaele Costa, ministro dei Trasporti, Roma A che serve la Siae In un «Tivù Tivù» di Alessandra Comazzi dedicato alla trasmissione di Gianni Ippoliti sul plagio, si cita giustamente la Siae e si riferisce che gli ospiti, alla fine, si domandavano «a che serve la Siae, a cosa servono i diritti d'autore»? In un breve intervento telefonico ho cercato di spiegare nel corso della trasmissione, che la Siae gestisce i diritti economici dei propri aderenti e non può, per legge, occuparsi dei diritti morali, non può essere la Siae a decidere la paternità di un'opera. La Siae verifica come, dove, quando e quanto un'opera (es.: per una canzone: esecuzioni dal vivo, radio, televisioni, discoteche...) viene eseguita; incassa una quota percentuale dovuta e la consegna a chi ne ha diritto (gli autori, gli eredi...). La Siae serve principalmente a questo: ad assicurare a chi ne ha diritto, il compenso per lo sfruttamento di un'opera. Proprio perché il plagio si configura in un furto di un'opera, di conseguenza un furto dei diritti d'autore, può essere solo la magistratura a decidere l'esistenza o meno d'un simile reato avvalendosi di prove, testimonianze, esperti ecc.. ecc.. La Siae, che quindi non può avere l'autorità di sostituirsi ai giudici, offre comunque un «Servizio di deposito opere inedite» che permette, a chi lo voglia, di depositare anche un'opera inedita (copioni, composizioni musicali, programmi ecc., ecc.). Il prezzo è di 60 mila lire se chi deposita è iscritto alla Società (e il deposito è valido per cinque anni) o altrimenti di 140 mila lire e non 500 mila lire come qualcuno ha detto durante la trasmissione di Ippoliti. A che serve il deposito? Serve a precostituire una prova che a una certa data il signor X aveva creato l'opera X, ed è una prova che in un eventuale giudizio potrà avere il suo peso. Esiste, comunque, la possibilità di dirimere una questione di plagio senza dover ricorrere ai giudici: basta che le parti in lite richiedano di comune accordo la conciliazione o l'arbitrato della Siae. Sapo Matteucci, Roma Capo Ufficio Stampa Siae L'escluso era Bompiani Nell'articolo «E il borghese Silvio strega la nobiltà nera», uscito ieri, cito l'epigramma che alla fine degli Anni 70 Pier Paolo Pasolini dedicò ai nobili del Circolo della Caccia. L'invettiva è autentica. L'errore è che non fu originata, come ho scritto, dall'esclusione di Livio Garzanti dal Circolo della Caccia, ma da quella di Valentino Bompiani che generosamente difese il poeta dopo la pubblicazione di una sua lettera in versi a Pio XII. In quel pur ridicolo allontanamento, dunque, Garzanti, che era l'editore di Pasolini, non c'entra per nulla. Tanto dovevo a tutti, anche alla memoria. Filippo Ceccarelli L'attività dei Narconon In riferimento all'articolo «Via i drogati dal nostro Paese», del 6/3/94 precisiamo che le comunità Narconon non sono comunità terapeutiche ma di studio, questo lo si evince dagli statuti delle stesse associazioni (13) dislocate sul territorio italiano. Statuti regolarmente notificati in altrettanti studi notarili. I centri Narconon non propongono terapie o cure in quanto riteniamo che i cittadini che hanno abusato di droghe non sono dei «malati». Le comunità Narconon non sono associazioni od emanazioni di Dianetics o di alcuna setta, ma sono invece associazioni laiche e completamente apolitiche. Lo scopo delle stesse è aiutare i cittadini che hanno abusato di droghe e vogliono smettere di assumerle. La comunità Narconon non è una comunità «itinerante» o «viaggiante» come da voi definita. Ha sedi stabili e da più tempo in diverse regioni italiane quali l'Abruzzo, la Puglia, la Lombardia, la Calabria e la Sicilia. Marco Monti relazioni esterne comunità Narconon