Calvario infanzia di R. Cri.

Calvario infanzia Calvario infanzia A3 anni prende l'Aids in ospedale A 2 anni morsicato dalla madre ROMA. Due tristi storie dal profondo Sud, due odissee che hanno per protagonisti due bambini. La prima storia è quella di Roberto, tre anni, è un bimbo napoletano affetto da Aids conclamato. E' all'ultimo stadio della malattia e secondo i medici del Policlinico avrebbe pochi mesi di vita. Il padre, disoccupato, e la madre chiedono aiuto e assistenza per poter essere vicini al figlio nelle ultime settimane di vita. La coppia che ha altri tre figli e vive a Castelvolturno, ha chiesto invano al Comune e agli organi istituzionali un sussidio economico e un sostegno sociale per poter assistere Roberto. Il bimbo avrebbe contratto l'Aids a seguito di una trasfusione effettuata all'età di dieci mesi in un ospedale romano dove era in cura per una grave forma di anemia. Sia i genitori che i fratelli sono sieronegativi. «Non sappiamo a chi rivolgerci per poter ottenere una mano - dice il padre Alfonso, 32 anni - sono stato licenziato più volte proprio per poter dare a mio figlio la necessaria assistenza. In ospedale lo curano benissimo ma Roberto ha bisogno di una persona che gli stia vicino 24 ore su 24». Ma i tentativi di trovare assistenza sono caduti nel vuoto. L'unico gesto di solidarietà è venuto dalla padrona di casa che da 18 mesi non chiede il pagamento del fitto. «E' l'unica persona che devo e voglio ringraziare - dice Alfonso non chiedo la carità ma solo assistenza, soltanto una mano per poter essere accanto a mio figlio negli ultimi mesi della sua vita». La seconda storia arriva dalla Calabria. L'ha trovato la nonna, sporco e vestito di stracci, piangente, circondato da un gruppo di cani randagi, accanto a una montagna di rifiuti, il corpo segnato da morsi e colpi. Il bambino, due anni, è ora in ospedale, a Rossano, dove l'hanno curato per quelli che secondo i medici sono i segni di sevizie inferte da un adulto, stando al tipo di lesioni. E' stato medicato anche per diverse ecchimosi al volto, alla fronte e alle gambe. Sono lesioni non recenti, hanno attestato i giudici, segno che il piccolo è stato oggetto di maltrattamenti da tempo. La vicenda è nelle mani del procuratore dei minori di Catanzaro che sta cercando di capire con precisione quanto sia accaduto al bimbo, figlio di Antonietta Aiello, 33 anni. La donna ha avuto cinque figli da altrettanti uomini, ed è in attesa del sesto dall'attuale compagno. Ha detto che non era stata lei a picchiare il figlio, ma la sua versione è parsa poco credibile. Antonietta sostiene che è stata una montatura ai suoi danni, organizzata dai genitori per portarle via il figlio. Ma il giudice del tribunale dei minori non è stato convinto da questa versione, e ha denunciato Antonietta per i maltrattamenti inferti al figlio, che sembra proseguissero da tempo, [r. cri.]

Persone citate: Antonietta Aiello

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Roma