Non ha vaccini, scuola negata di Daniela Daniele
Non ha vaccini, scuola negata Non ha vaccini, scuola negata Forlì, da due anni Angelo studia a casa ALUNNO SENZA BANCO LUI ne ha proprio abbastanza di questa storia. E vuole tornare a scuola. Tra i banchi, dove c'è un tempo per «avere fifa dell'interrogazione» e uno per «far casino» con i compagni. Ha anche scritto agli altri bambini: «Ciao, io mi chiamo Angelo Francesco Rosso e faccio la terza elementare a casa. Ma mi piacerebbe andare a scuola con i miei amici, però il vigile non mi fa passare come se fossi un criminale. Ma non mi sembra giusto, solo perché non sono vaccinato!». L'avventura di Angelo, 9 anni, è tutta in queste poche righe. Abita a Sarsina, in provincia di Forlì. Vive in campagna perché i suoi genitori credono in una vita sana, a contatto con i ritmi della natura. Divide le giornate con 1? famiglia (una sorella di 19 anni e un fratellino di 3). «Ho un paio di amici con cui gioco sempre», racconta. Ma non compagni di scuola. Da due anni non può frequentarla: per l'iscrizione manca sempre «quel» certificato. Il medico di famiglia ha firmato l'esonero per il piccolo, dal momento che il periodo della profilassi antidifterica e antipoliomielitica si esaurisce nei primi due anni di età e Angelo, sano come un pesce, quel periodo l'ha passato da un bel po'. Ma l'Ussl non l'ha accettato. Così, da due anni, è la mamma Ivana che fa da maestra. «Ma adesso - commenta il padre di Angelo, Giorgio Rosso, editore anche lei è stanca. La nostra prima figlia non era stata vaccinata, ma ha frequentato regolarmente la scuola in Toscana e ha ottenuto il diploma di ragioneria. Anche Angelo ha fatto la prima elementare a Monte Petra, non lontano dal nostro paese. Ma poi la direttrice non l'ha più voluto». Ed è arrivata anche al punto di chiamare i carabinieri per allontanarlo, fino a quando il sindaco di Sogliano al Rubicone (il paese da cui dipende la frazione di Monte Petra) non ha inviato un vigile davanti alla scuola per impedire al piccolo di entrare». S'inizia lo studio a casa. Intanto i genitori inviano lettere al ministero della Pubblica Istruzione e a quello della Sanità. Ricevono attestati di solidarietà (compreso quella del vigile che ha l'ingrato compito). Il 7 gennaio di quest'anno, la Gazzetta Ufficiale pubblica un decreto: «L'esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie sui minori non può essere coercitivamente imposta con l'intervento della forza pubblica». Ma per Angelo non cambia nulla. Giorgio Rosso non è seguace di strane sette. «Credo semplicemente che sia molto più sano non vaccinarsi. La nostra famiglia non fa ricorso a un medico da quìndici anni. Gestiamo la nostra salute con un'alimentazione corretta». Eppure le vaccinazioni sono servite al genere umano. «E' tutta propaganda medica. In realtà, le grandi epidemie hanno cominciato a diminuire ben prima che si scoprissero i vaccini, grazie al miglioramento dell'alimentazione, dell'ingiene personale e dell'igiene pubblica». Ci sono medici che la pensano allo stesso modo. Uno di questi è il dottor Luciano Proietti, pediatra torinese: «La vaccinazione è un farmaco e quando è inutile non va somministrata. L'obbligatorietà non è mai una posizione scientificamente corretta. In bambini sani e ben alimentati il vaccino può produrre, addirittura, effetti collaterali». In attesa che il ministero della Pubblica Istruzione si pronunci, Angelo chiude la sua lettera con una riflessione: «Dicono che sono un bambino diverso da tutti, ma a me non sembra». Sì, sei diverso: ti hanno allevato con la fiducia nella natura e non temi le malattie. Sta' allegro, forse sei più forte di loro. Daniela Daniele
Persone citate: Francesco Rosso, Giorgio Rosso, Luciano Proietti, Monte Petra
Luoghi citati: Forlì, Sarsina, Sogliano Al Rubicone, Toscana
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