«Fondi neri Dell'Utri va arrestato»

Colombo chiede al Gip Paparella la custodia cautelare per 6 manager del gruppo Berlusconi Colombo chiede al Gip Paparella la custodia cautelare per 6 manager del gruppo Berlusconi «Fondi neri, Dell'Utri va arrestato» // numero 3 Fininvest si presenta: «Respingo le accuse» MILANO. «Fascicolo 1948/94: arrestate Dell'Utri e gli altri manager Fininvest». Questa la richiesta da ieri mattina sul tavolo del giudice Fabio Paparella. E l'amministratore delegato di Publitalia Marcello Dell'Utri in serata corre da Gherardo Colombo e Francesco Greco, i due magistrati che hanno chiesto il suo arresto. Una deposizione spontanea, l'ultimo tentativo di evitare le manette. Dice Dell'Utri dopo quasi tre ore di interrogatorio: «Ho respinto tutte le accuse». Sì, giochi fatti sulla Fininvest per la procura della Repubblica. Mesi di indagine sulle carte del gruppo, poi l'eredità da Torino del caso Gianluigi Lentini, hanno convinto Gherardo Colombo e Margherita Taddei dell'esistenza di «fondi neri» usati dal gruppo Fininvest per operazioni illecite. E allora via alle sei richieste di arresto, uno sfracello. Già, ma quale giudice per le indagini preliminari deve firmare queste richieste? Non si tratta di Mani pulite, la vicenda prende il via da un sequestro di documenti alla Fininvest compiuto mesi fa dal giudice Taddei. E allora no, il fascicolo «1948/94» non finisce a Italo Ghitti, il giudice che ha firmato oltre 500 arresti in 2 anni. Una scelta polemica? Davvero la procura vuole «scavalcare» Ghitti che, stando a certe voci, non sarebbe così disponibile a firmare richieste di arresto in periodo preelettorale? Le ipotesi maliziose si infrangono sulla procedura, quel numero di fascicolo aperto tempo fa non è lo stesso di Mani pulite, Ghitti è fuori gioco. E il fascicolo finisce allora a Fabio Paparella. Nessuno lo ricorda più, ma è stato lui il primo giudice per le indagini preliminari dell'inchiesta Mani pulite. Fu lui, il 17 febbraio 1992, a firmare l'ordine di arresto per «Mariuolo» Chiesa, il primo. Prende il fascicolo Fabio Paparella, ma non è ancora detto che sia lui ad occuparsi del caso. Un altro gip, Anna Introini, recentemente si è occupata di Fininvest. Finiranno a lei queste richieste di arresto che da giorni tengono alta la temperatura sul gruppo di Silvio Berlusconi? Temperatura alta, che diventa altissima alle 13. Tg5 di Enrico Mentana. In collegamento da Palazzo di giustizia Andrea Pamparana spiazza i magistrati e spara tutti i nomi dei manager del gruppo su cui pendono le richieste di arresto. Fa l'elenco il Tg5: Marcello Dell'Utri di Publitalia; Romano Luzi e Valerio Ghirardelli, entrambi arrivano da Publitalia, Ghirardelli è l'attuale direttore di «Tele+». Va avanti la lista con altri tre nomi: quelli del dottor Lecci e dei coniugi Onorabile. Su tutti pende la richiesta di arresto per falso in bilancio e frode fiscale. Attraverso le società Publitalia, Pan International, Conaia e Varca, gli uomini del «biscione» secondo l'accusa avrebbero costituito «fondi neri» per diverse operazioni illecite. E nelle mani dei magistrati non ci sarebbe solo la vicenda di Gianluigi Lentini, il calciatore del Torino pagato più di 25 miliardi, di cui almeno 6 «in nero». I tre minuti sparati dalla rete Fininvest provocano un terremoto. Gherardo Colombo chiede una copia del servizio mandato in onda per accertare se ci sono gli estremi del reato di favoreggiamento e di violazione del segreto istruttorio. Ma è sempre la Fininvest a tenere banco. Tuona Silvio Berlusconi, mentre l'avvocato di Dell'Utri, Oreste Dominioni, in un comunicato di poche righe fa sapere che «Dell'Utri è disponibile a rendere tutte le delucidazioni utili agli accertamenti in corso, in stato di libertà, essendo da escludere qualsivoglia esigenza cautelare». Arriva alle 19 Marcello Dell'Utri in procura. Doppio petto blu con bottoni d'oro, pantaloni grigi, sorriso smagliante. «Va tutto bene, va tutto bene», rassicura prima di entrare nell'ufficcio dei due magistrati. Dopo quasi tre ore rispunta Dell'Utri. Dice: «Ho respinto tutte le accuse. Mi hanno chiesto notizie su fatturazioni per qualche centinaio di milioni e delucidazioni su rapporti con società ed individui». Rassicura il numero 3 della Fininvest: «Io ho detto quello che avevo da dire. Cosa succederà adesso? Valuteranno i giudici». Sì, valuterà Fabio Paparella quelle 6 richieste di arresto targate Fininvest. Fabio Potetti Oltre 2 ore e mezzo d'interrogatorio Contestati i reati di falso in bilancio e frode fiscale Il gip Italo Ghitti

Luoghi citati: Milano, Torino