I Bot? Meglio il mattone di Gianni Bisio

Scendono i tassi dei titoli di Stato, riparte la corsa alla casa Scendono i tassi dei titoli di Stato, riparte la corsa alla casa I Boi? Meglio il mattone Ma la crisi frena i patti in deroga «Affittasi»: un cartello che si vede sempre più frequentemente per le strade di Torino. Tuttavia, a sentire gli addetti ai lavori, è un'offerta spesso destinata a non tradursi in contratto e a ingiallire col tempo. Lo conferma Andrea Parvopasso, del Sunia, il sindacato inquilini, che osserva come a fronte di molti alloggi che si sono resi disponibili, usciti dal dimenticatoio anche per effetto dell'abolizione dell'equo canone, non c'è un reddito di lavoro sufficiente per affrontare gli affitti derivanti dall'applicazione dei patti in deroga: «Se non sono almeno due a lavorare in famiglia - dice - non si possono pagare certe locazioni». Se è vero che ci sono esose richieste perché il proprietario vuole speculare sull'immobile, spesso accade che la somma richiesta sia commisurata all'appartamento che si offre, ma ugualmente non si trova l'inquilino perché la domanda non si incontra con l'offerta: «Ci sono affitti non certo da scandalo - dice Parvopasso - che però devono fare i conti con una città che è sempre più povera: giustificati dalla zona o dalla tipologia della casa, non trovano una clientela disponibile a sobbarcarseli». Parvopasso, a riprova della crisi che riduce l'aspirazione ad «abitare meglio», porta l'esempio dell'andamento degli sfratti nei periodi settembre-gennaio degli ultimi quattro anni. Ebbene contro una diminuzione costante di quelli per finita locazione, scesi da 1629 a 1290, quelli per morosità sono saliti parallelamente da 421 a 638, una crescita che si spiega con la crisi economica della città e il massiccio ricorso ai licenziamenti e alla cassa integrazione. L'entrata in vigore dei patti in deroga ha fatto salire gli affitti fra il 60 e il 250 per cento: «Per i rinnovi dei contratti - dicono al Sunia - siamo riusciti a non superare il 60-70 per cento di aumento, ma per i nuovi inquilini siamo arrivati al raddoppio dell'equo canone». All'Aspi, l'Associazione della piccola proprietà immobiliare, dicono invece di avvertire «discreti sintomi di ripresa» del mercato e lo attribuiscono ai bassi tassi di interesse sui titoli di Stato. Come dire che il mattone vince sui Bot. Qualche spiraglio positivo anche dal settore affitti: «Perché - dice il segretario, provinciale, Giusi Serra - c'è maggior chiarezza rispetto a1 prima dell'equo canone e il prò- Il presidente di Torino prietario non deve ricorrere à trucchi per garantirsi un corrispettivo equo». Piero Marianelli, direttore della sede torinese della Gabetti, una delle più grosse agenzie PREZZIIMMOBILIAL METRO QUADRO (g7 [in milioni] %Bt& z0"a risSK!ato becente wecch,° cfvlnoRio 4-5'5 3 3,5 2'2"2-5 c"g.CFERRARIS 56 3'8"4'8 2'8"3'4 CASCMAURIZ10 323-8 1418 icSSSSm 33-8 2"24 14-19 BARR. MILANO oco -i -> o i-io C.g.CESARE 2'6"3 1'7'2 1"1-2 KoSCAHA 2^2'6 1*W H2 1 FONTE: GABETTI immobiliari, non è pessimista e inizia con una nota sui locali commerciali, cioè imprese, negozi, uffici: «La domanda è interessante, pari a quella dello scorso anno. Però l'offerta è su¬ periore del 20 per cento. Basta questo a spiegare i tanti cartelli che si vedono in giro. Molti proprietari tendono a trasformare i locali da uso abitativo a uffici, altri si sono decisi ad affittare appartamenti dopo l'entrata in vigore dei contratti in deroga». Per quel che riguarda le vendite, Marianelli, pur ammettendo che l'inizio '93 era meglio, ha la sensazione che il mercato si stia gradualmente riprendendo: «E' diversa la richiesta: se lo scorso anno l'obbiettivo era di migliorare la propria abitazione, adesso a muovere è l'aspirazione alla prima casa per quel 30-35 per cento che ancora non la possiede. Ci si accontenta di appartamenti piccoli, ma si cerca una base solida a cui ancorarsi». Insomma, il mattone resta ancora al vertice delle aspirazioni di molte famiglie. Gianni Bisio

Persone citate: Andrea Parvopasso, Gabetti, Giusi Serra, Marianelli, Parvopasso, Piero Marianelli

Luoghi citati: Milano, Torino