Più forte nell'alta velocità

Più forte nell'alta velocità Più forte nell'alta velocità ROMA. Partecipazione finanziaria alla costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione, aumento della quota azionaria nella Tav, supporto all'attività di Metropolis. Con queste offerte, il gruppo San Paolo di Torino avrebbe ottenuto il via libera delle Ferrovie al progetto di fusione per incorporazione della Banca nazionale delle comunicazioni nell'istituto torinese. L'accordo preliminare per la fusione, siglato la scorsa settimana, precisa punto per punto l'impegno del San Paolo nel campo dei trasporti. Il gruppo presieduto da Zandano - a quanto si apprende da fonti della Bnc fondazione - avrebbe offerto ampie garanzie per una propria partecipazione finanziaria alla linea ferroviaria superveloce Torino-Lione che, nelle previsioni, dovrebbe comportare investimenti per circa 10 mila miliardi di lire e che dovrebbe essere percorribile entro il 2002-2004. Umberto Zanni, presidente della Ras A sinistra, Giampiero Pesenti presidente dell'ltalmobiliare te della sua strategia sono le Assicurazioni Generali, ma anche sul binario Credito Italiano, con Ras in pole position. Sempre Lentati ha chiarito di aver appreso dell'interesse in Credit di Pesenti dalla stampa, concludendo: «Noi siamo investitori istituzionali, e quindi abbiamo partecipato alle privatizzazioni effettuate finora, quindi anche a quelle dell'Imi e della Comit. Ma non abbiamo preso accordi con nessuno». Man mano che i giorni passano, il gruppo degli azionisti forti di Credit si infittisce. Ormai, oltre a Pesenti e Ras, a Benetton e Luxottica (ciascuno con non meno dell'1%), a Nippon Life e Commercial Union (con circa il 2%), troviamo Alleanza (Generali) con lo 0,60%, e National Westminster. Ci sono poi il fondo scozzese Scottish Widows con poco meno di mezzo punto, i fondi Fininvest con un altro 1% e i dipendenti del Credit con il 4-5% circa. Infine, si calcola che un altro 6% sia nelle mani dei fondi comuni. A questi si dovrà probabilmente aggiungere una lunga sfilza di azionisti veneti, dai Coin agli Zoppas. Intanto, alla Comit, si festeggia il grande successo. Un milione di aspiranti azionisti è una bella cifra. Calcolatrice alla mano, e sommando anche le richie¬ ste che resteranno senza risposta (solo 280.000 del milione di piccoli investitori saranno «serviti»), si scopre che, in Italia, il cosiddetto popolo dei Bot era disposto a investire nella Comit ben 10.000 miliardi. Nella pattuglia degli investitori istituzionali italiani ed esteri, la richiesta complessiva ammontava addirittura ad un valore di 15 mila miliardi. Insomma, sulla Comit era pronto un megainvestimento di 25.000 miliardi. Sottraendo i 3000 miliardi che corrispondono al ricavato complessivo del collocamento, restano senza risposta ben 22.000 miliardi. Una massa enorme, pronta a scattare al prossimo appello. Se appello ci sarà, almeno a breve scadenza. Ieri, anche il segretario generale della Uil Pietro Larizza ha criticato sia il ministro del Tesoro Barucci che il ministro dell'Industria Savona per aver privatizzato in modo tale da «consegnare la Comit a Enrico Cuccia:). Oggi, intanto, è un giorno di svolta per la Banca Nazionale del Lavoro. Il consiglio di amministrazione coopterà il futuro presidente, Mario Sarcinelli, e deciderà l'assunzione dell'amministratore delegato Gino Trombi. Valeria Sacchi Vendita di immobile con incanto Si rende noto che nel fallimento n. 67/93 di Srl CIFET curatore rag. G. Bena, il Giudice Delegato dott.ssa T. Tamagnone ha disposto la vendita con incanto per il giorno 15/4/94 alle ore 11,15 dei seguenti beni: LOTTO UNICO - in Torino - via Vagnone n.1: appartamento al piano rialzato (primo fuori terra), distinto con 2; composto da entrata, cucinotta, corridoio, cinque camere, bagno e porzione di ballatoio verso cortile con accesso dal pianerottolo della scala al piano rialzato; posto alle coerenze di via Vagnone, piazza Peyron, appartamento 1, vano scale e ascensore, locale portineria. Cantina al piano interrato, distinta con 8, posta alle coerenze di cantina 7, corridoio comune, cantina 9, sottosuolo piazza Peyron. Cantina al piano interrato, distinta con 16, posta alle coerenze del corridoio comune, cantina 17, sottosuolo via Vagnone, cantina 15. Prezzo base: L. 340.000.000 (trecentoquarantamilioni). Aumenti minimi: L. 5.000.000 (cinquemilioni). Depositi per cauzione e spese: 25% del prezzo base da versarsi alla Cancelleria Fallimentare entro le ore 13 del giorno 12/4/94, mediante assegno circolare non trasferibile intestato al Cassiere Provinciale PP.TT. di Torino col concorso del controllore. Assegno emesso in Torino o provincia. Versamento del prezzo entro 60 giorni dall'aggiudicazione. Atti relativi alla vendita consultabili in Cancelleria Fallimenti - via del Carmine 12 - Torino. Torino, lì 8 febbraio 1994.