Hammer il calmo, per economia di Luca Dondoni

Hummer il calmo, per economia Hummer il calmo, per economia Su Jackson: quello che gli succede è una vergogna MILANO. «Funky headhunter» (Il cacciatore di teste funky) è il titolo dell'lp di Hammer che, nei tre anni passati dopo la pubblicazione dello scorso album, ha deciso di cambiare etichetta, look e anche modo di comportarsi. Aboliti i pantaloni larghi in seta, gli occhialoni quadrati con montatura d'oro e brillanti e la spocchia della star arrivata che pensa di essere su un altro pianeta, Stanley Burrell (questo il vero nome) è tornato fra gli umani. Probabilmente, «ma sono solo malelingue» dice lui, le difficoltà economiche hanno convinto il rapper di Oakland ad adottare comportamenti più miti. «In tre anni cambiano molte cose - ha ammesso Hammer -, e se mi presentassi al pubblico che mi ha gratificato comprando 25 milioni dei miei dischi con lo stesso look di un tempo, sarei ridicolo. Oggi gli ori, le stravaganze non piacciono più, e anche io mi sono adeguato». La sua immagine è molto più dura adesso. Anche i testi del¬ le canzoni sono cambiati. «No, no. Anche se quello che avete di fronte è un artista più duro, in realtà i miei testi parlano di buoni sentimenti, di voglia di vivere». Nella biografia si dice che lei è l'artista rap più popolare di tutti i tempi. E' d'accordo con questa dichiarazione? «Se ci basiamo sui fatti, sì. Nessuno dei rapper che vivono su questo pianeta è riuscito a vendere tanti dischi quanto il sottoscritto. Il secondo in graduatoria è a quindicimilioni di copie di distanza». Che cosa ne è stato della sfida che lei lanciò a Michael Jackson su chi fosse il più bravo ballerino dello show? «Non è successo più niente e i fatti di cronaca che sono accaduti in questi mesi hanno cancellato ogni possibilità. Inoltre vorrei dire che sono un supporter di Michael e mi dispiace per tutto quello che gli è accaduto. Michael è uno dei più grandi artisti che siano mai esistiti e il fango che certa gente sta ten¬ tando di buttargli addosso è una vergogna». Si dice che lei stia lavorando ad un film. «E' tutto vero. Inizieremo le riprese a settembre e il titolo sarà "Give the people what they want"». Molti tabloid americani hanno sparato a titoli cubitali la notizia della sua bancarotta. «Non c'è niente di vero. Nel video di "Pumps & a Bump" ho voluto che il regista girasse le immagini nella piscina di casa mia che non è proprio una pozzanghera. So che può sembrare esagerato, ma ho voluto far vedere che la mia casa non è quella di una persona sul lastrico». Tuttavia per la prossima tournée non si parla più dei trenta ballerini sul palco. «Con i tempi che coirono non è il caso di fare grandi show. Avrò comunque una band di otto elementi, tre coriste e sei ballerini». Luca Dondoni

Persone citate: Hammer, Michael Jackson, Stanley Burrell

Luoghi citati: Milano, Oakland