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Lollobrigida, guerra sulle foto Lollobrigida, guerra sulle foto RIO DE JANEIRO. Le foto del Carnevale di Rio de Janeiro scattate in esclusiva da Gina Lollobrigida per una rivista sudamericana non sarebbero tutte farina del suo sacco. Vari fotografi brasiliani accusano la rivista, dicendo di aver riconosciuto foto proprie attribuite all'ex attrice italiana e intenderebbero fare causa. Secondo l'articolo della rivista «Caras» che ha pubblicato un quaderno speciale con 100 foto a colori a tutta pagina firmate dalla Lollobrigida, la vamp diventata fotografa avrebbe scattato oltre 100 rullini. La stessa Gina avrebbe corretto la dichiarazione: «Ho fatto 17 pellicole la prima notte e altre 17 la seconda - è la sua versione - non ho visto le foto sviluppate, ma il mio lavoro lo riconosco». lAnsa] timo elenco dei farmaci minciati. 1 carabinieri, dunque, dopo un mese di appostamenti, si sono presentati al reparto durante l'orario di assenza del medico. Sono saliti al quinto piano del Policlinico, hanno perquisito 10 studio, poi sono scesi nei sotterranei dove ci sono i cartellini marcatempo. Mezz'ora più tardi 11 professore è arrivato e ha trovato i militari: «Ci segua in caserma». Il comandante gli ha presentato l'elenco delle trasgressioni registrate dai suoi uomini, sull'orario di lavoro che dovrebbe essere di trentotto ore la settimana; poi gli ha notificato l'ordine di custodia cautelare, firmato dal giudice Paolo Luca. Sposato, due figli, il professore ha origini di rango: il suo nome completo sarebbe della Frat¬ tina, con la d minuscola. A Padova arriva sei anni fa, dopo un lungo primariato a Piove di Sacco in otorinolaringoiatria. Il suo arrivo al Policlinico viene considerato dai colleghi come un'intrusione, tanto che scatta l'immediata resistenza: ricorso al Tar contro la nomina, anche se non ò mai stata emessa una sentenza. Il reparto di chirurgia cervicofacciale - sostengono i nemici - è stato inventato apposta per lui: 20 letti nella clinica otorinolaringoiatrica, dove operano soltanto Frattina e l'aiuto Vincenzo Guerrieri. Il collega, però, lo copre: «E' un medico bravissimo, che segue i pazienti, presente in reparto, che arriva sempre puntuale. Lo accusano di uscire durante l'orario di lavoro, ma per andare in amministrazione bisogna attraversare la strada; così pure per raggiungere altri reparti. So che il professore ha una consulenza con il Cto, un altro nosocomio. Certo, sappiamo di essere ospiti sgraditi tra gli universitari, ma questo è uno sgambetto: non so chi l'abbia fatto, ma non ho dubbi». Categorico, invece, il commissario dell'Usi, Barbieri: «Non faccio drammi. Ho 7500 dipendenti da controllare e se hanno arrestato un assenteista, hanno fatto bene. Anzi, l'omertà fra medici è ora che cada: è giusto che ci siano segnalazioni». Cinque uomini gli hanno sparato con un mitra dopo averlo rapinato