«Così abbiamo corrotto i giudici» di F. Mil.

Dai pentiti i retroscena sui legami con i boss. E dopo gli arresti, le polemiche lacerano il tribunale Dai pentiti i retroscena sui legami con i boss. E dopo gli arresti, le polemiche lacerano il tribunale «Così abbiamo corrotto i giudici» «Case al mare in cambio dei processi aggiustati» mina vagante che potrebbe ridurre in macerie una delle inchieste più delicate di Tangentopoli. Il procuratore nel frattempo è volato a Roma, a parlare con il ministro Conso. Con il passare delle ore si delineano meglio i contorni dell'indagine che coinvolge magistrati, politici, imprenditori e malavitosi di rango come Carmine Alfieri. L'elenco puntiglioso degli episodi che vedono Armando Cono Lancuba vestire la duplice veste di «consulente giuridico e regista» dei processi da addomesticare è contenuto in 46 pagine firmate dai magistrati salernitani. Si legge tra l'altro che «proprio per la competenza e importanza» del personaggio, il boss Alfieri «non ne richiedeva l'intervento in tutti i procedimenti, ma solo in quelli che più gli interessavano». Il «consulente della camorra» si trova dall'altro ieri nel carcere di Bellizzi Irpino (Avellino). Sarà ascoltato oggi. un boss arrestato e rilasciato. Brutta storia, quella del camorrista Antonio Malvento, amico di Alfie¬ ri. Fu catturato dai carabinieri a maggio dell'84 per associazione mafiosa, ma in carcere rimase poche ore. Il camorrista pentito Pasquale Galasso spiega che, dopo qualche tempo, «nel corso di una riunione, l'Alfieri commentò positivamente il fatto che Lancuba aveva fatto scarcerare subito Malvento». una strage senza colpevoli. E' questo l'episodio che vede coinvolto, oltre Lancuba, anche il sostituto Miller. Accadde nell'agosto '84, quando il clan Alfieri lasciò otto morti nelle strade di Torre Annunziata. «Alfieri era preoccupato per le indagini - racconta Galasso -. Ma si disse soddisfatto perché uno degli inquirenti era Lancuba». Ed ecco il coinvolgimento del giudice di Mani Pulite. Come spiegano i giudici, in un primo momento titolari dell'inchiesta non erano né lui né Lancuba, bensì un altro magistrato «che venne sostituito da Miller nel periodo feriale». E fu proprio Miller a chiedere di essere affiancato dal «consulente della camorra». Conclusione: i magistrati emisero un «parere favorevole all'istanza di revoca dell'ordine di cattura» spiccato contro uno degli imputati: ancora una volta Malvento. vacanze a pomtaho. Questa volta, sulla scena, Lancuba si esibisce con il «socio e amico» Alfredo Bargi, avvocato ed ex senatore de, anche lui arrestato l'altro ieri e accusato di aver ricevuto da Alfieri 40 milioni per la campagna elettorale '92. I due andarono in vacanza in un villaggio turistico a Positano, acquistato da Malvento per conto di Alfieri. Racconta ancora Galasso: «Rimasero entrambi entusiasti della località, e chiesero di comprare un immobile... La richiesta fu esaminata in alcune riunioni, poiché pareva chiaro che i due non avevano intenzione di pagare... Fu deciso di dare in uso a Lancuba e Bargi uno o due appartamenti». politica, camorra e giornalisti. E' il capitolo che tratta del caso Cirillo, l'ex assessore rapito dalle Br nell'81. «Lancuba - dicono i magistrati - tratteneva rapporti con centri di potere politico e criminale». Significativo è anche il ruolo avuto dal capo redattore del Mattino Giuseppe Calise: «Pubblicò non l'ordinanza del giudice istruttore Alemi (che parlava di pesanti responsabilità della de, ndr), ma la requisitoria di Lancuba (che chiedeva l'archiviazione del caso, ndr)». fronti mi onora». Dunque rimarrà al suo posto. «Continuo il mio lavoro come sempre, con l'impegno di sempre. Ma la prego, non scriva queste cose». Non ha paura che l'avviso di garanzia possa avere ripercussioni negative sulla sua attività? «Lavoro come al solito. Le cose che ho fatto, le indagini che conduco sono sotto gli occhi di tutti, e io credo che un uomo debba essere giudicato esclusivamente in base ai fatti. Ma ora mi scusi, ho un impegno importante». L'«impegno importante» è l'interrogatorio di Duilio Poggiolini, il supertangentomane del ministero della Sanità. Chissà se, durante il lungo incontro, al detenuto eccellente è scappata qualche maligna battuta sul suo inquisitore. II giudice Arcibaldo Miller [f. mil.]

Luoghi citati: Avellino, Positano, Roma, Torre Annunziata