«Donna oggetto? lo sono io» di Paolo Guzzanti

«Donna oggetto? lo sono io» «Donna oggetto? lo sono io» La divetta: non capisco di che mi accusano «Non sono fidanzata Il femminismo? Mi basta avere diritti e doveri uguali agli uomini E che ci sia rispetto» uno di cui ti devi preoccupare se ricevi una telefonata, uno che non ti molla, che ti toglie il fiato». Hai fratelli e sorelle? «Una sorella, Barbara, più grande, sposata e con un bambino, il mio nipotino Mirko che è bellissimo». Ti piace di più stare con i maschi o con le femmine? «Ah, su questo non ho dubbi: con le ragazze». Sai qualcosa del femminismo? «Vagamente. Le femministe, quelle che hanno fatto i proclami contro di me, quelle non le ho mai incontrate. Fra le mie amiche, sì: qualcuna dice di essere femminista. Poi però se le chiedi che significa, non sa che dire. Allora penso che tutto quello che occorre è che uomini e donne siano uguali nei diritti e nei doveri, che non ci siano discriminazioni e che ci sia rispetto. Punto e basta». E se tu e i ragazzi, maschi e femmine, del tuo gruppo vinceste le elezioni e vi dessero il governo, che cosa fareste? «Ma va...». Fingiamo che sia un gioco. Hai la bacchetta magica e puoi sparare tre desideri. Non per te, ma per il tuo Paese. Che fai? «Queste sono domande stupide. Diciamo così: prima di decidere dovrei pensarci bene, molto bene e essere sicura di fare il meglio». Ti sembra che il genere di ragazza che porti in scena sia finto o naturale? «Non c'è niente da fingere. La nostra forza sta proprio in questo: che siamo come sono milioni di ragazzi e ragazze della nostra età. Io non saprei neanche come fin- Hai ima buona memoria? «Ottima. Ricordo tutto, imparo tutto, non dimentico niente». Ti sei fatta un'idea di che cosa sia la destra e la sinistra? «No. Se ne parla tanto, ma sempre con parole che, boh... io devo dire che ogni tanto ci provo a capire, ma è che sono cose proprio incomprensibili». Ti piace di più ciò che è ordinato e preciso, oppure ciò che è disordinato e creativo? «Nessun dubbio: mi piace l'ordine, mi piace quello che si capisce e non mi piacciono le cose che sembrano fatte apposta per disorientarti. Mi piace il linguaggio semplice e chiaro, capire e far capire...». Ti accusano di dire e far capire un mondo di stupidaggini, di cose fatue, immagini mercificate della donna. «Roba da matti. Ci sono settimanali che mettono in copertina soltanto corpi di donna come se fosse il banco della frutta e io sarei quella che merci...». Mercifica. «Io non l'ho mica capito di che mi accusano». Ma ti fa arrabbiare, ti indigna? «Ho già detto di no. Mi è assolutamente lontano». Eppure hanno annunciato una marcia contro di te. «Secondo me sono padroni di fare quel che vogliono, lo non ho nulla in contrario. Ma quello che mi preme dire è che non sono in disaccordo con le accuse che mi hanno fatto. E' proprio che non capisco che cosa vogliono dire. Eppure i giornali li ho letti. Dunque, sono io che non capisco. Va benissimo». gere. Il bello della trasmissione è proprio che non si finge». Leggi mai un giornale? «Per forza. La mattina a scuola ne dobbiamo leggere almeno due». Oggi in trasmissione ti sei molto sorpresa quando hai saputo che i ragazzi del '68 lavoravano, si davano da fare e sceglievano la libertà... «Sì, mi ha sorpreso. Noi siamo ragazzi abituati a lavorare, abituati a una certa disciplina, a un modo semplice di vedere la vita. E quello che ha detto la giornalista mi è sembrato giusto». Tu hai mai lavorato prima di darti alle telecamere? «Certo, facevo la baby-sitter a ore, subito dopo fatti i compiti». E adesso quando fai i compiti? «Ah! Quella è una questione di organizzazione mentale. Io sono molto organizzata nella mia mente. Così separo la scuola dal resto. E la mattina sto molto attenta, prendo molti appunti, faccio i compiti negli intervalli e memorizzo, memorizzo...». Hai lo zainetto per la scuola? «Ecco lì: quello piccolo a righe». Vedo che i tuoi quaderni sono ordinalissimi e che hai una calligrafia tonda, senza tentennamenti... «Sì, per potersi organizzare bene la scuola bisogna scrivere in modo chiaro. Per me è naturale. Tutto quello che faccio è per me naturale». Ti imbarazza farti intervistare? «Un po'». Questo tuo futuro ragazzo di cui parlavamo, oltre a non essere possessivo e appiccicoso, quali qualità deve avere? «Prima di tutto deve essere bello come il sole. Quanto al resto, si vedrà. Ogni persona è una persona diversa. So quello che non voglio, ma non so dire altro». Ma sei consapevole di esercitare un grande potere, un potere sessuale sui ragazzini che ti guardano? «Ma dai... Ma quale potere? Io gioco, loro giocano, questo è un modo per giocare...». Ma sei autorevole, qualche volta anche autoritaria. «Beh, per forza, la trasmissione deve andare avanti con il suo ritmo, ci sono i tempi...». Quante lettere ricevi al giorno? «Personali? Oggi 677. Tutto il gruppo ne ha ricevute più di duemila». C'è una domanda che non ti ho fatto ma alla quale avresti voluto rispondere? «Dio mio, no. Ancora domande?». Paolo Guzzanti