Bossi mai Berlusconi con noi a Palazzo Chigi

Il leader del Carroccio non vuole «uomini P2». Sua Emittenza: è autolesionismo Il leader del Carroccio non vuole «uomini P2». Sua Emittenza: è autolesionismo Bossi: mai Berlusconi con noi a Palano Chigi // Cavaliere rinuncia Dopo il ritiro di Ciampi e Prodi Fini: se vinciamo farò io il premier Secondo un sondaggio Swg all'asse della destra maggioranza assoluta MILANO. E alla fine Berlusconi s'infuriò: «Leggendo il crescendo delle dichiarazioni dell'on. Bossi mi viene il sospetto che voglia guidare un polo non delle libertà, ma delle parole in libertà». Si perchè l'alleato-awersario nel pieno della campagna elettorale l'ha pugnalato alle spalle: «Berlusconi a Palazzo Chigi? Non ci sarà mai un premier della P2». Firmato Umberto Bossi in un'intervista al Giorno. Così il Cavaliere è stato costretto a scendere in campo respingendo «autolesionisti attacchi di gelosia. Conserviamo un bel vantaggio; non ci disperderemo per un autogol». Certo il Cavaliere ha provato a non replicare all'alleato-awersario che da alcuni giorni lo sta pesantemente attacando. Così domenica da Firenze aveva spiegato che «i militanti della Lega sono sangue del nostro sangue». Una dichiarazione d'affetto che Bossi ha mandato al mittente: «Dice che siamo sangue del suo sangue e carne della sua carne? Ma non faccia il vampiro...». Poi seduto nella sede di via Bellerio ha continuato nella sua strategia: sempre la stessa frase: «Io non ho mai attaccato Berlusconi». Ma poi giù MILANO I ROMA. Silvio Berlusconi non parteciperà questa sera a «Milano, Italia», che gli aveva proposto un confronto, tra gli altri, con un giornalista ed un economista. Lo rende noto un comunicato Rai, nel quale si legge che «non è stato possibile raggiungere un accordo a causa del non gradimento espresso dal cav. Berlusconi per alcuni degli interlocutori proposti, segnatamente la signora Tana De Zulueta, del giornale The Economist e il fiscalista Victor Uckmar». Ieri sera, ha partecipato a «Milano Italia» il ministro del Bilancio Luigi Spaventa, candidato progressista a Roma, nello stesso collegio di Berlusconi. L'economista ha accettato la formula del dibattito con il professor Scognamiglio, economista di Forza Italia e con il vice direttore del Corriere della sera, Ferruccio De Bortoli. [Ansa] botte: «Non sarà mai Presidente del Consiglio!». Altra frase fissa del Bossi di questi giorni: «Io non attacco Berlusconi, io dico la verità». Al contrario, a sentire Bossi, sarebbe proprio Berlusconi ad attaccare la Lega. Dice: «Mi pare che Berlusconi agisca in maniera sbagliata. Non tanto nei confronti dei nostri militanti, che sono legionari veterani sempre pronti a combattere, quanto nei confronti, che so?, dell'artigiano della Brianza. Si presenta come fosse una nostra continuità, con il suo progetto padronale, e vuole confondere tutto l'elettorato. Compare in tv dalla sua nuvoletta azzurra, magari mentre uno sta mangiando la minestra, e comincia la recita confondendo il voto con il Pedana: non dare il voto alla Lega, dallo a me...». Ma Bossi, ripete, non attacca Berlusconi. «Nooo. La Lega non ha mai detto di non votare i candidati di Forza Italia. Però è com¬ POLEMICHE A SINISTRA ITALIA prensibile che nel polo che va a vincere le elezioni ci siano questi scontri. E' chiaro che ci sia un braccio di ferro tra la Lega e i riciclati che con Forza Italia si sono inseriti nel vento del cambiamento». Parlar chiaro, insomma. Alleati sì, ma non troppo. No alla campagna elettorale assieme, no ai comizi assieme come ha scritto a tutte le sezioni della Lega. E nessun timore per le conseguenze di questi «scontri». «Nel polo voluto dalla Lega e nato al precongresso di Assago - dice - c'è un problema di rapporti di forza e preminenza. I riciclati (o trasformati, se piace di più), potrebbero mettersi di traverso. Si sa che a quelli basta l'odore della marmellata...». Da ieri anche la Lega ha il suo Il leader di Alleanza aveva ROMA. «Berlusconi capo del governo? E se gli elettori mi danno più voti perché dovrei tirarmi indietro?». E così Gianfranco Fini, già segretario dei missini e ora di Alleanza nazionale, già pupillo del fascista Almirante, si candida anche lui per la conquista di Palazzo Chigi. E' una battuta? Davanti alle telecamere di Mixer Fini si schermisce e la butta sul ridere ma, ormai, la sfida è lanciata. Nascosto sino ad ora a causa del fracasso scatenato da Bossi nella sua disperata lotta per nc:i farsi dissanguare da Berlusconi, emerge quello che potrebbe essere il duello più importante di questa inedita campagna elettorale: la disfida FiniBerlusconi. E Bossi? Sia l'uno che l'altro lo danno per liquidato, forti dei sondaggi che li vedono in costante crescita mentre la Lega cala. L'ultima raffica di cifre la fornisce un sondaggio che la Swg ha realizzato per Famiglia cristiana su un vasto campione di 13 mila elettori. L'asse Berlusconi-Bossi-Fini potrebbe ottenere addirittura la maggioranza assoluta dei seggi della Camera, con 316-331 deputati. Ai progressisti andrebbero 220 seggi, ai popolari di Martinazzoli e ai partisti di Segni 72 e agli altri 15 seggi. Se così fosse i progressisti non riuscirebbero a formare una maggioranza neanche con Martinazzoli e Segni. Ma come potrebbe governare unito il fronte della destra che, al momento, si sta scannando? L'alleato Bossi dice no ad un governo Berlusconi perché lui è un piduista. Mentre l'«alleato» Fini va semplicemente rigettato «nelle discariche dell'impudenza missina». Fini ripaga Bossi di pari moneta: «La Lega potrebbe entrare nel governo solo se accettasse i principi dell'unità nazionale e della solidarietà». Un autentico schiaffo sui denti dei leghisti il riferimento alla «solidarietà» tra Nord e Sud. Quando il sindaco di Bologna andò a dire le stesse cose ai leghisti a congresso nella sua città per poco non veniva linciato. Dovette uscire dalla sala sotto la protezio- Carlo Azeglio Umberto Bossi: «lo non attacco Berlusconi, io dico la verità» sondaggio di fiducia, e Bossi è ottimista. «Dice che la Lega è al 15 per cento e Forza Italia al 20. Benissimo!». Poi spiega la teoria della «doppia camicia di forza»: Forza Italia va a prendersi i voti soprattutto al Centro-Sud, mentre la Lega trionferebbe al Nord. «Il 70 per cento dei candidati è della Lega, non di Forza Italia, e noi avremo la maggiore rappresentanza parlamentare. L'importante è che nel proporzionale, sulla scheda grigia, il voto vada alla Lega. E' qui che si decide e qui mi aspetto un 90 per cento a noi e un 10 a Berlusconi». Altri sondaggi, quelli contrari come l'ultimo di Famiglia Cristiana, vengono cestinati al volo con un «roba da preti, non li voglio nemmeno vedere». [r. i.] proposto di dar vita al partito democratico ampi ne dei dirigenti, inseguito da minacce e insulti. Mancano solo venti giorni alle elezioni e, ormai, la rissa nel campo della destra è diventata talmente infuocata che, difficilmente, potrà trasformarsi in un innocuo gioco delle parti. Con quel che si vanno dicendo diventa improbabile un governo delle destre unite, anche nel caso ottenessero la maggioranza assoluta dei seggi. Certo, una volta incassata la vittoria tutto potrebbe essere diverso. Ma non è neanche da escludere che l'accanimento dello scontro a destra, altrimenti inspiegabile, nasconda il proposito di ciascuno degli «alleati» del Polo della libertà di giocarsi da solo la partita del dopo-voto tenendo, possibilmente, fuori gli altri. Bossi questo sospetto ce l'ha a proposito di Berlusconi che, secondo il capo della Lega, punterebbe ad allearsi con i centristi dopo le elezioni abbandonando la compagnia degli ex missini e dei leghisti. Il duello, per ora sotterraneo, tra Fini e Berlusconi per stabilire chi avrà più forza politica nel Polo della libertà finirà col condizionare gli scenari futuri che poi si riducono a due-tre: governo della destra o della sinistra se la maggioranza la prende l'una o l'altra. E a proposito di governo della destra c'è una interessante precisazione di Fini: non ci potrà essere alcun incontro con la sinistra perché «non si possono prendere in giro gli italiani». Dal che vien da pensare che qualcuno, nel Polo della libertà, starebbe pensando anche a un «incontro» con la sinistra. L'altra soluzione sarebbe il governo «istituzionale» con tutti dentro (compresi i missini), o il governo «costituzionale» che imbarca quasi tutti (escluse le estreme). Ieri Ciampi e Prodi, possibili guide di futuri governi, si sono tirati nuovamente indietro sostenendo che il prossimo governo non dovrà più essere tecnico ma politico, espressione degli eletti al Parlamento. Carlo Azeglio Ciampi Nella fede che sempre aveva guidato la sua vita è serenamente mancato Bartolomeo Bonada nel giorno del suo 85° compleanno Lo ricordano i figli Mario ed Enrico e famiglie, la sorella Maddalena, il cognato Giovanni, parenti tutti. I funerali avranno luogo presso Parrocchiale Pecetto Torinese martedì 8 marzo ore 15,00. Non fiori ma opere di bene. La presente è partecipazione e ringraziamento. — Torino, 8 marzo 1994. L'Arcar Concessionaria Alfa Romeo si unisce al lutto dei familiari per la scomparsa di Mario Pagliuzzi prezioso collaboratore fin dalla fondazione. — Moncaliorl, 7 marzo 1994. Alberto Blascl partecipa al dolore per la perdita dell'amico Mario Pagliuzzi — Moncalleri, 7 marzo 1994. E' mancato Ferdinando Casassa Car!et Lo annunciano: moglie, figlia, genero, nipote. Funerali mercoledì 9 corr. ore 11,45 nella parrocchia Maria Madre di Misericordia. — Torino, 5 marzo 1994. Cristianamente è mancata Anita Bonan ved. Menegat Addolorati lo annunciano i nipoti Carlo, Elma, Luca, Paola, le cognate Evellna, Corinna, l'amico Luigi. Per orario funerali telefonare al 6505745. — Torino, 7 marzo 1994. E' serenamente mancata Jolanda Fasolo ved. Visca Lo annunciano la figlia Mariangela, il genero Piero, la sorella Adele, zia Nini, il cognato Remo, nipoti, parenti tutti. Funerali mercoledì c.m. ore 8,15 parrocchia Immacolata Concezione. — Torino, 6 marzo 1994. E' mancala cristianamente Gemma Oggeri nata Musfzzano L'annunciano il marito Giovanni, i figli Luigi con Ada, Stella con Carlo e Lalla. Funerali mercoledì 9 marzo ore 15 partendo dall'ospedale Santo Spirito di Bra per la parrocchia di San Martino di Cherasco — Bra, 7 marzo 1994. Cristiano e Daniele Ulllo addolorati sono vicini alla famiglia Oggeri per la perdita della loro cara GEMMA. Nella Grosso Robblatl prende vivamente parte al dolore della famiglia Oggeri per la scomparsa della signora GEMMA. Alberto Rapisarda I Colleglli della Banca Crt SpA Ag. 39 partecipano con immenso dolore e profonda commozione al lutto della famiglia per la scomparsa di Michele Di Schiena — Torino, 7 marzo 1994. Direzione e Personale della Banca Crt SpA partecipano al dolore dei familiari per il decesso del rag. Michele Di Schiena dipendente dell'Istituto — Torino, 7 marzo 1994. La famiglia Sgarro è vicina alla famiglia Di Schiena. «Il mio Padre lavora sempre e anch'io lavoro» E' mancato Felice Cartella Lo annunciano addolorati: la maglie Lodovica, il figlio Ferdinando. La presente è partecipazione e ringraziamento, in particolare a Bruno Tartaglino, don Aldo, amici e paranti che sono stati vicini. Funerali mercoledì 9, ore 11,45 Parrocchia S. Alfonso. — Torino, 8 marzo 1994. Lo Studio Olmi partecipa al dolore della famiglia Comba per la scomparsa del padre Mario Comba Torino, 8 marzo 1994. Giorgio Olmi e famiglia partecipano al dolore di Zita e famiglia per la scomparsa del caro MARIO. ANNIVERSARI 1979 6 MARZO 1S94 Tiziana Ranno Il tuo ricordo è per noi conlorto. Walter H. Beckert Dieci anni sono passati, ma sei sempre nel nostro cuore marito e padre tenerissimo, con infinito amore e immutalo rimpianto ti ricordiamo, la tua Wanda con Erika, Ingrld e Yvonne. Torino, 8 marzo 1994. t979 i994 Francesco Sarti Da 15 anni non sei più con noi. 8-3-1974 8-3-1994 Giuseppe Zanon di Valgiurata ricorda con affetto e molto rimpianto suo cugino Pierbeppe Zanon a vent'anni dalla scomparsa. 1993 19ga Renato Peretti Sempre vivo nei nostri cuori mamma tua moglie Gemma e Mariella Messa anniversario S Alfonso 8 marzo ore 19