I 90 anni del compositore festeggiati con un concerto diretto da Tamayo

OMAGGIO A GOFFREDO PETRASSI OMAGGIO A GOFFREDO PETRASSI 190 anni del compositore festeggiati con un concerto diretto da Tamayo ALLE ore 17,30 del 9 marzo, al Piccolo Regio, Iris Adami Corradetti - una delle pochissime superstiti del «vecchio» Regio, dove nel 1935 cantò «Werther» e «Boccaccio» festeggerà i 90 anni, prendendo parte al primo degli incontri (guidato per l'occasione da Maria Grazia Cavagnino) che il Teatro Regio ha promosso per onorare i suoi maggiori interpreti. Apprezzabile iniziativa che, in questo caso, consente al pubblico torinese di approfondire la conoscenza di una donna - autentica figlia d'arte (la madre Bice Adami, il padre Ferruccio, rispettivamente soprano e baritono) - la cui triplice caratteristica di cantante (dal '26 al '51), didatta (molti allievi fra cui Katia RicciareUi, Margherita Rinaldi, Vladimiro GanzaroUi e il nostro Elio BattagUa) e organizzatrice teatrale in quel di Padova, la rende probabilmente unica nel nostro panorama musicale. L'attività torinese dell'Adami Corradetti non si è limitata però al Regio. Durante un decennio essa ha cantato infatti anche al Chiarella (1930), al Vittorio Emanuele (1936 e '41), al Carignano (1937, sotto la sigla «Regio»), in piazza della Cittadella (1937) e in piazzetta Reale (1939), ma soprattutto neho storico auditorio di via Montebello. Ripetutamente invitata dal- OUANDO saranno dissipati i vapori e gli equivoci inevitabili entro cui si avvolge il farsi dell'arte contemporanea, e i valori emergeranno nella prospettiva storica d'un passato che oggi è travagliato presente, apparirà chiaro che il blocco o, per meglio dire, il ciclo degli otto "Concerti" per orchestra di Petrassi è uno dei più alti doni che la musica italiana, secondo la sua nativa tradizione di generosità, abbia largito al mondo». Parole di Massimo Mila. Il 16 luglio Petrassi compirà novant'anni e la Rai di Torino intende onorarlo, naturalmente nel modo migliore: eseguendo la sua musica. E' così che attorno al suo «Quarto concerto per orchestra d'archi» - nel quale più che altrove si fa palese l'influenza di Bartók - è stato imbastito un bel concerto che si svolgerà all'Auditorium giovedì 10 (ore 20,30) e venerdì 11 (ore 21) sotto la direzione di Arturo Tamayo. All'inizio della serata sarà proposta una bella pagina di Ferruccio Busoni, quel «Nocturne symphonique op. 43» che costituisce il secondo tassello delle «Elegie» per orchestra (la prima è la «Berceuse élégiaque» ascoltata circa un mese fa) e che presenta strette connessioni espressive con la seconda «Sonatina» per pianoforte. Nel «Nocturne», ha scritto Sablich, «la massa dilatata alle dimensioni della grande orchestra (senza ottoni a parte quattro corni, ma con arpa e celesta) consente di esplorare più vasti spazi sonori, in atmosfere assorte e notturne (il titolo è in questo senso determinante per il clima poetico dell'opera), e di trarre associazioni inedite da un tessuto armonico caratteristico che usa liberamente le dissonanze e si affida per lunghi tratti alla politonalità». Seguirà il «Concerto per oboe» di EÙiott Carter, in prima italiana, con Francesco Pomarico soli¬ sta. Oltre a un'orchestra di medie proporzioni, vi è impegnato un «concertino» con quattro viole e le percussioni: l'utilizzo dell'oboe, come ha rivelato lo stesso Carter, è da un lato una presa di distanza dal concerto di Strauss e dall'altro un riferimento esplicito a quelli di Maderna. Chiuderà la serata la festosa «Sinfonietta» di Janàcek che, nata come breve fanfara per una competizione ginnica, venne dilatata a cinque brani ognuno con un diverso organico strumentale. Leo ANNO un nome curioso, I Lares, che evoca vaghe assonanze con il mondo religioso dell'antichità latina, ma sono in realtà i componenti di un sestetto misto (percussioni, fiati, contrabbasso e pianoforte) che pratica il jazz d'autore senza dimenticare le matrici aitomedievali della musica occidentale. Il gruppo si esibisce alle 21,15 di martedì 8 marzo nella sala dell'Auditorium Rai, dove, su invito dell'Accademia Stefano Tempia, eseguirà alcune pagine composte dagli stessi elementi del sestetto - come Difetto del sassofonista Eugenio Colombo o Contrafactum I e n di Daniele Fusi, che dei Lares è il fondatore oltre che il batterista - o ispirate alle antiche melodie italo-francesi dell'Ars Nova trecentesca. Gli altri musicisti sono Dario Cecchini (sax baritono), Stefano Scalzi (trombone), Sergio Corbini (pianoforte) e Bruno Tommaso (contrabbasso). Domenica 6 marzo, alle ore 16, la sala Augusto Monti di corso Galileo Ferraris 11 ospita un concerto della stagione Syntagma Musicum: la serata, nella quale canta il gruppo corale Francesco Veniero diretto da Gabriele Turicchi, è dedicata alla musica sacra e prevede l'esecuzione dell'oratorio La Via Crucis per soli coro e organo di Liszt. SOTTO il titolo «Primavera insieme», la Circoscrizione 3 (San Paolo, Cenisia, Cit Turin, Pozzo Strada) lancia una serie di manifestazioni allo scopo di fornire ai cittadini momenti di aggregazione culturale e sociale. Il ricco programma prevede tra l'altro un cartellone musicale su «La chitarra nell'800 e nel '900», con la partecipazione di solisti di varia provenienza. Si tratta, in sostanza, dell'ottava rassegna di questo genere presentata a Torino, ancora una volta, dall'Associazione Culturale Mythos. Sono sei appuntamenti, tutti al Teatro Araldo (via Chiomonte 3), di lunedì e alle 21, con la direzione artistica di Carlo Lo Presti e Giorgio Spriano. Il prezzo del biglietto è stato fissato a 6000 lire. Il primo concerto è previsto per il 7 marzo e vedrà in scena il sanremese Massimo Laura, che esordirà con un brano di Spriano dal titolo chimicheggiante, «Lud H20»; seguiranno una «Sonatina» di Paganini, «Quattro pezzi» di Napoleon Coste e altri quattro di Benvenuto Terzi, «Tres piezas espanolas» di Joaquin Rodrigo, «Sequenza XI» di Berio e «Rossiniana op. 119» di Mauro Giuliani. Il 14 marzo suonerà Aniello Desiderio, napoletano, diplomato ad Alessandria. La sua proposta verte sul repertorio contemporaneo: subito due pagine tipiche del concertismo chitarristico come le «Variazioni sulla "Foiba di Spagna" e Fuga» di Ponce e «Tema e Variazioni sul "Carnevale di Venezia"»; poi «Koyunbaba Suite op. 19» di Carlo Domeniconi, «Tiento» di Maurice Ohana e «Due canzoni Lidie» di Nuccio d'Angelo. Seguiranno la sassarese Filomena Moretti, il duo formato da Giampaolo Bandini e Matteo Mela (parmense l'uno, imperiese l'altro), un altro duo austriaco (Sabine Pia Morak e Michael Otti) e Salvatore Falcone. [1, o.J nardo Osella

Luoghi citati: Alessandria, Padova, San Paolo, Spagna, Torino, Tres, Venezia