SE ROVESCI MARCHESI SCOPRI DON ISEHCRAM

SE ROVESCI MARCHESI SCOPRI DON ISEHCRAM SE ROVESCI MARCHESI SCOPRI DON ISEHCRAM «Nella sua rubrica Lei ha menzionato "Il forse leggendario don Isehcram Marchesi". Posso assicurarle che don Isehcram è esistito, tant'è che per parecchi anni, a cavallo della seconda guerra mondiale, è stato il sacerdote addetto alla cappella del cimitero di Ravenna. Non l'ho conosciuto, ma conoscevo suo fratello (noto titolare di un garage a fianco della torre civica) e il figlio di questi...; nell'estate del 1944 una quarantina di persone soleva rifugiarsi, durante gli allarmi aerei, nella corte di un contadino alle porte di Ravenna... Fra le chiacchiere che si facevano in attesa del cessato allarme, Marchesi-nipote raccontò una volta che suo nonno, mentre aveva chiamato normalmente uno dei due figli, aveva avuto la trovata di rovesciare il cognome ("Marchesi") per inventare il nome dell'altro ("Isehcram"»), che poi si era fatto prete... In seguito, poi, mi è capitato qualche volta di sentire nominare sono: Lucia Elia, Antonella Mondella, Lucia Golia, Gabriella Mondella. Le possibili opere comuni saranno Fermo e Pressing, o I vicini di casa Tramaglino. • Claudia Vallino propone anche Maria Teresa Walesa/ Lanuta Ruta. Raffaella Confàlonieri propone anche Luciana Ripa di Meana/Marina Castellina; e: Margherita l'eremita/ Pier Boniver. Maria Vittoria Vittori (Colleferro, Roma) propone anche le rime semplici: Benito Laurito; Toquino Scopigno. • In questo genere di giochi, la rima semplice sembra non avere senso; quella incrociata sembra essere meno casuale. Dico così, all'impronta. In questo genere di giochi c'è anche una presenza dominante femminile, e anche questa considerazione non parrebbe del tutto priva di significato. • Il nome può far rima con il cognome. In genere i nomi e i cognomi hanno accentazione piana. Alcuni sono sdruccioli. Avere sdrucciolo sia il nome che il cognome è cosa da pochi, e forse è cosa di cui diffidare. Conosco Elena Addòmine, e vedo che delle sue poesie bilingui parla Lello Aragona, sul Mattino di Napoli. Di poesie bilingui ce ne possono essere diverse. Il caso di Elena Addòmine e perfettamente unico, perché si tratta di un testo che, con una certa spaziatura tra parola e parola, è scritto in italiano; con una spaziatura diversa è scritto in inglese. Non ci credete? Ecco una di queste poesie: «Love dip,/ again a more tremor:/ a pit, a.../ 'm a fine porter of a tale». In Italiano: Lo vedi,/ paga in amore,/ tremo rapita./ ma fine porterò fatale». • Pensateci sopra, avete tempo. • Intanto, una puntualizzazione doverosa e anche spiritosa di Pietro Petrignani (Ravenna). Non si parla più di nomi che rimano con cognomi, ma di nomi che sono cognomi rovesciati. Campanile la rubrica, doverosamente, si interrompe e sosta in silenzio. Bisogna pensarci sopra, prima di riprendere. • Per quanto riguarda l'anagrafe a rima incrociata, vedo che Claudia Vallino (Venaria To) e Raffaella Confàlonieri (Monza Mi) si sono soffermate sulle stesse rime. L'una mi parla di Gabriella Golia (personaggio televisivo); l'altra mi parla di Antonella Elia (personaggio televisivo). Entrambe le star televisive fanno rima incrociata con un personaggio ancor più nazional-popolare di loro (e possibile?): Lucia Mondella. Gli esiti del triplice incrocio

Luoghi citati: Colleferro, Monza, Napoli, Ravenna, Roma