Disoccupato in Francia rivalutato all'Est

Segnali positivi dai contratti tedeschi La Confindustria plaude all'accordo «Dimostra come la moderazione salariale può tutelare in modo reale l'occupazione» Un'agenzia ricicla dirigenti d'azienda per aiutare (gratis) i Paesi emergenti Disoccupato in Francia, rivalutato all'Est SI è aperto un grande mercato all'Est, e la Francia lo invade con le sue merci. Una in particolare è molto richiesta: è di ottima qualità, rende bene e non costa nulla. Sono i dirigenti. Ex rampanti, immergenti, burocrati avvizziti, hanno trovato a Bucarest o Sofia una seconda carriera. Perso il lavoro a Parigi, lavorano gratis nelle banche bulgare, nelle assicurazioni polacche, negli uffici ungheresi delle multinazionali, negli stabilimenti siderurgici ucraini. Si tengono in allenamento, riqualificano la loro professionalità e contribuiscono allo sviluppo dei fratelli minori d'Europa. La prima infornata di cinquanta ex direttori è appena rientrata a casa. E' andata così bene che sta partendo una nuova spedizione verso un altro Paese amico in via di sviluppo e bisognoso dell'aiuto francese: l'Italia. L'export dei dirigenti nasce nella mente fervida di Marie-Josèphe Beaudoin, fondatrice dell'associazione «Quadri senza frontiere». Cinquantanni, nessun lavoro, nessuna laurea e nessuna esperienza internazionale, Marie-Josèphe ha compiuto un miracolo francese. Ha riunito ex promettenti funzionari e appassiti dirigenti in un'agenzia parigina della Cassa di Risparmio e ha spiegato loro che dovevano fare la valigie e salutare le mogli. Destinazione: Stettino, Toghattigrad, Bratislava. «A casa vi annoiate? Avete perso il ritmo del lavoro? Molte aziende dell'Est europeo hanno bisogno di voi per crescere. Andate a dare una mano laggiù». Le repliche sono fioccate. «Quanto ci pagano? Niente? Ma ne vale la pena?». «Quanto mi devo fermare? Tre mesi? Non potrebbero bastare tre settimane?». «E se lavoreremo, perderemo il sussidio di disoccupazione?». Marie-Josèphe ha pensato a tutto. Prima un corso di formazione di un mese, per mandare i cinquantenni all'estero come fossero studenti e consentire loro di conservare il prezioso assegno statale. Poi i contatti con le aziende francesi. Molti gruppi hanno affidato agli ambasciatori volontari il compito di esplorare mercati, studiare il territorio, cercare opportunità dijoint-ventures. Qualcuno ha fatto ottimi affari, come la Leleu, un'azienda elettronica parigina, che ha conquistato un pezzo di Polonia. E grazie agli ospiti francesi, squinternati kombinaten hanno imparato cosa significano marketing e organizzazione del lavoro. Ora altre 24 spedizioni di cinquantenni d'assalto stanno per partire. Andranno in Boemia, Ungheria, Slovacchia, Romania e nei Paesi dell'ex Unione Sovietica. Questa volta si sono infiltrati anche i grandi gruppi dell'imprenditoria. I prossimi obbiettivi sono più ambiziosi: la Germania e l'Italia. Un bel risparmio per le multinazio¬ nali francesi, affidare capitali e competenze a personale che lavora gratis. Ma pare che richieste siano arrivate anche da aziende italiane, che hanno intravisto la possibilità di infliggere un altro colpo al costo del lavoro. Il successo delle prime missioni è indiscusso. «Un'esperienza eccezionale», ha detto Guy Briard al quotidiano Liberation. Guy è stato congedato con ricchi sorrisi e magra liquidazione da un gruppo chimico francese, dov'era responsabili degli investimenti in Europa. «All'Est abbiamo accresciuto il bagaglio di conoscenze e salvaguardato il nostro valore di mercato. Siamo molto contenti». Al punto che qualcuno dei compagni di Guy è rimasto là, ingaggiato dal cantiere lituano che ha individuato l'uomo giusto per riconvertirsi (o da una Irina che ha fatto altrettanto). AldoCazzullo Segnali positivi dai contratti tedeschi La Confindustria plaude all'accordo «Dimostra come la moderazione salariale può tutelare in modo reale l'occupazione» Luigi Abete e (a fianco) Helmut Kohl Nella foto grande una protesta di operai tedeschi HI5 TI IV il VIÌR»

Persone citate: Guy Briard, Helmut Kohl, Luigi Abete, Marie-josèphe, Marie-josèphe Beaudoin