L'Europa a consulto sui tassi

i governatori della Cee riuniti a Basilea dopo il «mercoledì nero». Grande attesa per i Btp i governatori della Cee riuniti a Basilea dopo il «mercoledì nero». Grande attesa per i Btp I/Europa a consulto sui tassi Ma i mercati temono una stretta dagli Usa ROMA. A Basilea l'Europa oggi si consulta sui tassi. Apparentemente è una riunione di routine dei governatori delle banche centrali. In realtà è il primo summit dopo il «mercoledì nero» del titoli di Stato che ha scosso le Borse e i mercati del vecchio Continente. La lira, va detto, ha chiuso senza registrare flessioni una settimana nella quale i mercati hanno reagito in modo burrascoso agli indicatori economici provenienti dagli Stati Uniti (l'impennata del prodotto Usa, cresciuto del 7,5% nel quarto trimestre '93) e dalla Germania (l'impennata della massa monetaria, aumentata del 26,5% a gennaio). Ma tra gli operatori c'è chi scommette che la divisa italiana, in questo periodo di turbolenza elettorale, possa subire altri contraccolpi. Ma la tempesta scatenatasi a metà settimana su tutti i mercati finanziari del mondo ha colpito in maniera particolarmente violenta i titoli di Stato e i contratti future italiani: in una sola seduta, mercoledì, le quotazioni sono scese di alcune lire. I recuperi dei giorni successivi hanno comunque permesso di contenere i ribassi rispetto a una settimana fa. Su base settimanale, il Btp future con scadenza decennale, recuperando tre lire nella sola seduta conclusiva, ha perso una quarantina di centesimi a quota 112,41. Venerdì è scaduto il contratto di marzo e le operazioni a termine si sono pertanto spostate sulla scadenza giugno, quotata 112,18 lire. Per quanto riguarda il future a media scadenza, ha perso una settantina di centesimi a 107,35 lire, la stessa quotazione del contratto per giugno. Al telematico, il trentennale è sceso di oltre 2 lire a 92,6, mentre il decennale (ottobre 2003) perde un'altra ottantina di centesimi. Durerà questo bollettino di guerra? Molto dipenderà da due fattori: che cosa farà la Fed (negli Usa tutti temono una «stretta») e come risponderà la Bundesbank all'accordo dei metalmeccanici (con aumenti salariali del 2%, sotto l'inflazione) destinato a fare da pilota a tutti i contratti tedeschi, compresi quelli del pubblico impiego. E c'è chi tra gli analisti è pronto a scommettere che la banca centrale tedesca, spento uno dei punti caldi delle tensioni inflazioniste, possa persino decidere di allentare i cordoni della borsa. Di certo il contratto tedesco (aumenti salariali contenuti, flessibilità dell'orario, garanzie salvaposto) piace alla Confindustria italiana. Lo staff di Abete faceva ieri notare che la strada della moderazione salariale si conferma la via maestra per tutelare l'occupazione. E anche la strada della flessibilità può essere un riferimento per le prossime scadenze contrattuali italiane. [r. e. s.] USA 3,OQ%| i misi BEI GRANDI CANADA 5£0%j GIAPPONE 1*ys% m_^^-JL J^SSONHO^AIMAL£J GRAN 5,25% | BRETAGNA11,49% FRANciA m^^^a^^^i 5,25% | GERMANIA|||||||^ ITALIA 3,08% y,so%Ì La Fed di fronte al grande boom del prodotto lordo Il governatore Antonio Fazio A fianco i tassi dei Grandi

Persone citate: Abete, Antonio Fazio