Trecento giorni di lotta con l'oceano

A bordo di una canoa, un navigatore solitario inglese entra nel Guinness A bordo di una canoa, un navigatore solitario inglese entra nel Guinness Trecento giorni di lotto con l'oceano E' da maggio sul Pacifico, tenta di raggiungere San Francisco Partilo da Vladivostok, ha già remato per quasi3000 miglia SFIDA AL PRIMATO UNA macchiolina gialla palpita nell'Oceano Pacifico. A vederla, dall'alto, potrebbe sembrare un pezzo di plastica abbandonato ai capricci delle onde. Invece è la canoa di Peter Bird, un inglese temerario, nato nei sobborghi di Londra, che si è messo in testa di raggiungere San Francisco, a colpi di remi partendo da Vladivostok. Giovedì ha battuto un record da Guinness che già gli apparteneva: solo, in mare da 295 giorni. L'altra volta aveva resistito per 294 giorni, sempre in Pacifico: partito da San Francisco nel 1982 si era avvicinato alla barriera corallina australiana. Una violenta mareggiata l'avrebbe, in poche ore, ridotto in brandelli. Accettò di imbarcarsi su una nave australiana. Poco dopo, il mare spezzò in due la sua amata barchetta. Bird faceva il fotografo di moda tanto tempo prima, poi, ha raccontato, «ho capito di odiare quell'attività, di non esserci tagliato. Per caso sono capitato su una barca a vela. Così ho incominciato ad amare il mare sopra ogni cosa. Viverlo impugnando un paio di remi non è che un modo di viaggiare. Si parte, si va. Il bello sta nel realizzare un progetto che hai immaginato nel sogno». Ha incominciato a fare traversate oceaniche in compagnia, ma «ben presto mi accorsi che la presenza di altri, in uno spazio ristretto, diventa insopportabile, dopo tre mesi». E così ha deciso di vagabondare da solo. Dopo la conclusione australiana, con un'esperienza di 25 mila miglia di mare alle spalle, incominciò a progettare la traversata del Pacifico dall'Asia all'America. Ma qualcuno lo ha preceduto, un francese che gli assomiglia, (almeno nello spirito guida) Gerard d'Aboville (già reduce da una vogata atlantica): nel novembre del '91, concluse la traversata del Pacifico. Con sorpresa, sgomento e rabbia Peter ha assistito al compimento dello stesso grandioso progetto che era in punto di realizzare. «D'Aboville è stato grande ha commentato Bird - Non posso negarlo. Essere stato preceduto non mi è piaciuto naturalmente, ma in questo tipo di av¬ venture non c'è competizione: non sono imprese sportive. E' una sorta di allenamento mentale che comincia con un progetto, la costruzione della barca, la ricerca di uno sponsor. Il resto non è che una logica conseguenza. Per questo non ho rinunciato». Aiutato da un amico, Kenneth Crutchlow (che negli Anni Sessanta concluse il giro del mondo in autostop in 97 giorni con 24 dollari) si è costruito la barca (lunga 9 metri e più pesante rispetto a quella di D'Aboville), è riuscito a metterci sopra il marchio Sector (nume tutelare degli eroi no limits) e poi l'ha spedita sulla Transiberiana, da Londra a Vladivostock. Bird è partito nel '92 e solo un anno dopo, nel maggio del '93, vincendo le correnti tra Russia e Giappone ò riuscito a lasciarsi la costa alle spalle. Solo, ma non isolato, comunica via satellite con messaggi codificati la posizione (la radio è alimentata da cellule solari) e le condizioni in cui si trova. Una fatica tremenda superare le avversità del mare, una sfida che non si è ancora conclusa. Avrebbe dovuto raggiungere l'America a dicembro. Ha vissuto per mesi su un guscio (ha due mini cabine a prua e a poppa) che ogni tanto si capovolge e si raddrizza da solo Suo figlio ora ha due anni: «Andrò fino in fondo, anche per lui - annunciò Bird quando il piccolo ancora non camminava - se rinunciassi credo che non mi perdonerebbe». Irene Cabiati I Situazione aggiornata alle ore 19,43 del 28 febbraio 1994 Miglia percorse; 2789 - Media giornaliera 9,5 ? Distanza da San Francisco: 2191 Il 3 mano 1994, Peter Bird, totalizzando 295 giorni di navigazione, stabiliste il nuovo primato di permanenza in mare per una traversala a remi in solitario i Nella cartina la traversata di Peter Bird deviata dalle correnti. A destra il navigatore inglese nella sua speciale imbarcazione inaffondabile