La passerella diventa set di Antonella Amapane

Pubblico e modelle faranno da comparse nel film del regista Pubblico e modelle faranno da comparse nel film del regista La passerella diventa set Altman, ciak alle sfilate di Parigi PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Ciak si gira. Tutti attori, pubblico compreso. Un talloncino allegato all'invito di Jean-Paul Gaultier, in calendario questa sera, annuncia: «Signori e signore, attenzione, diventerete comparse. La prima scena del film di Altman «Prèt-à-Porter», verrà girata qui. I cameramen sono nascosti fra voi». E con questa rivelazione si scoprono anche i ruoli delle star. Ainouk Aimée nei panni di una stilista (molto somigliante a Sonia Rykiel, ex fiamma del regista). La nasuta Rossy de Palma è responsabile dell'atelier; Ute Lemper impersona una modella incinta. Lauren Bacali interpreta la mitica Diana Vreeland, ex direttrice di Vogue. Kim Basinger diventa reporter televisiva. A Julia Roberts tocca la parte della giornalista esordiente. Suo marito, il musicista Lyle Lovelett, incarna un miliardario texano. Nel «giallo» di Altman, che uscirà il prossimo anno, non mancano la Loren (vedova del presidente della Camera della Moda) e Mastroianni. Verranno ripresi giovedì sera, durante il lancio del profumo di Bulgari, al ristorante Ledoyen. E' appena cominciata la kermesse parigina, ma gli echi milanesi non si spengono. L'Herald Tribune racconta di un Lagerfeld pentito. Riferendosi al fatto che lo stilista al termine della collezione Fendi (da lui disegnata) non è uscito in passerella. Motivo? Pare che il kaiser, questa volta, volesse realizzare soltanto pellicce finte, o comunque separarle da quelle vere. Un problemino morale che dopo 30 anni di collaborazione con le note sorelle romane - lo attanaglia improvvisamente? Carla Fendi spegne la polemica: «Lui adora le pellicce. Abbiamo soltanto avuto uno scambio di opinioni su come presentarle. Non siamo riusciti a raggiungere il podio perché io sono inciampata in un cavo. Ouando mi sono ripresa la sala stava già svuotandosi». Che Lagerfeld sia bizzoso è noto. Gira voce che il creatore tede¬ sco, per Chanel, abbia scelto definitivamente la top Brandi, snobbando Claudia. Secondo lui la Schiffer abusa della sua immagine. La storia si ripete. Anni fa Lagerfeld rinunciò a Ines de La Fressange, colpevole di aver posato per la «Marianna» di Francia. Inés, ora couturier, ha appena avuto una bimba, Nine. Ed è ancora in clinica dove ieri l'ha raggiunta la madre dall'Argentina. E mentre Inés non abbandona un attimo la piccola, il suo show-room lavora a pieno ritmo. Cappotti di gusto militare, camicie maschili e abiti neri punteggiati di foglioline-bottone: sono i must della linea Fressange. Prossima l'apertura di 10 corner nei magazzini americani Sax. La produzione di Inés, elegante e calibrata, ha raggiunto un fatturato di 35 milioni di franchi. Non conoscono invece le mezze misure i couturier delle avanguardie, fautori di geniali follie. Rifat Ozbek (il turco prodotto in Italia dalla Aeffe) e Corame des Garcons, alle donne fanno crescere la coda da topo. Un ritomo alla preistoria? Di più. Sul biglietto di Comme des Gargons, una frase tratta dalla «Metamorfosi» di Kafka chiarisce il concetto. Come il protagonista del romanzo - l'impiegato che diventa scarafaggio - ecco la donna trasformarsi in insetto. I capi sono minacciosamente percorsi, a spirale, da un baco che dimentica fuori la coda. A questa immagine choc seguono le divise inglesi, recupero della seconda Guerra Mondiale. La stilista giapponese di Comme des Gargons si beffa del costume occidentale. Lo considera stantio, finito. Non rimane che tornare al vecchio, ripescando dall'immondizia le sfilacciate tenute militari. Linda, così conciata, è quasi irriconoscibile. Code grigie anche per Jasmine, versione Derwishi. Cioè danzatrice turca sino allo spasimo. A questa setta si ispira Ozbek. Lo stilista che ha disertato Milano è stato applauditissimo in sala anche da Rupert Everett e Kim Basinger. Antonella Amapane

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